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L’ultima settimana di settembre caratterizzata dal dibattito politico sull’episodio dell’assessore che ha dato del “coglione” (parola ormai sdoganata dopo essere stata rivelata dal consigliere Calabrese in aula e considerata senza rilevanza politica dal primo cittadino, non in grado, cioè, di interferire con le vicende della giunta e del consiglio comunale) a quattro consiglieri comunali, di cui due donne, e dalla mancata approvazione dell’atto di indirizzo sulla sicurezza in centro storico, del consigliere Bitetti che ha dato seguito ad una iniziativa di Fratelli d’Italia, di raccolta firme dei cittadini inviperiti per le situazioni e le condizioni che si vivono nel centro storico superiore.
Ma i battitori liberi del civico consesso, Federico Bennardo e Gaetano Mauro, hanno preferito non considerare queste tematiche, presumendo, forse, gli esiti scontati, hanno ritenuto di non perdere tempo e dedicarsi ancora a tematiche già sollevate, ma non risolte.

Il dr. Bennardo ha voluto ribadire, con un comunicato stampa, il suo intervento in aula con il quale ha voluto evidenziare il caro tariffe alla piscina comunale, come da segnalazione di un genitore.
In una nota, dai contenuti pregnanti ma inoltrati in maniera elegante, Bennardo scrive: “In risposta alla mia interrogazione sulla gestione della piscina comunale due diversi dirigenti (prima dell’area Contratti e poi dei Beni culturali) si erano enormemente dilungati su disquisizioni giuridiche prive di rilevanza alcuna rispetto all’oggetto dell’interrogazione, per altro contraddittorie.
Disquisizioni confermative della non correttezza della scelta amministrativa rispetto a cui oggi, però, reduci dalla vicenda castello di Donnafugata e sala Falcone Borsellino, possiamo tracciare un minimo comune multiplo: incapacità gestionale dei beni comunali e svendita ai privati”.
In precedenza, il consigliere aveva sottolineato l’impattante raddoppio delle tariffe che il concessionario aveva richiesto alla giunta che, senza alcuna fase istruttoria e poche ore dopo, con delibera n. 379 del 22 settembre 2023, aveva accordato.
Oltre a rilevare alcuni servizi ridotti o eliminati, tempi di utilizzo dell’impianto, chiusura di determinati corsi, limitazioni ad agevolazioni, particolari non smentiti dall’amministrazione ma contestati, sappiamo, dal gestore, il consigliere Bennardo vuole, appresso, anche tirare fuori, come ci ha riferito, la questione di quanto promesso dal sindaco nei programmi elettorali del 2018 e in quello del 2023 dove si leggeva:
“Si incentiverà l’attività sportiva di base per bambini e adolescenti, tramite accordi con i dirigenti scolastici e incentivazioni alle società sportive e contributi alle famiglie disagiate – Programma 2018.
E ancora: “Diritto allo sport: forniamo un contributo economico a copertura della quota di iscrizione dei ragazzi tra i 7 e i 17 anni provenienti da famiglie in difficoltà – Programma 2023”.
A noi viene da sorridere perché i programmi elettorali del sindaco Cassì sono stati, finora, solo specchietto pe le allodole, materiale propagandistico non tenuto mai in conto.
In particolare, di questa misura a favore dei figli di famiglie disagiate non si è mai fatto nulla.

Ora c’è una lettera di un genitore, che si annuncia la prima di altre lamentele di cittadini che considerano eccessive le tariffe per usufruire della piscina comunale.
Il dr. Bennardo ci fa ancora sorridere, e di più, quando ricorda che l’articolo 3 della Costituzione recita che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale per garantire la piena partecipazione dei cittadini alla vita sociale, lavorativa e politica del Paese”.
Da una amministrazione spregiudicata, che ha tentato o sta ancora tentando, addirittura di eludere la norma sugli incompatibili per il PRG, per avere una maggioranza svincolata da condizionamenti per l’esame delle 260 osservazioni pervenute, ci si può aspettare di tutto, nel silenzio connivente dei componenti della giunta, anche di quelli dalla schiena diritta, tutti alle scelte del cerchio magico.

Un aspetto, che consideriamo paradossale della vicenda, pare non contestato da sindaco e assessore al ramo, è un comunicato alla stampa del gestore della piscina che si permette di rispondere al consigliere Bennardo, non certo ai suoi articoli perché il consigliere non scrive articoli ma inoltra delle interrogazioni alla amministrazione, nel contesto delle prerogative di verifica e di controllo dell’attività amministrativa proprie del suo ruolo di consigliere comunale.
Una ingerenza grave sul ruolo del consigliere comunale che il sindaco dovrebbe stoppare, se il gestore rileva particolari che lo danneggiano, nelle interrogazioni e negli interventi del consigliere, può rivolgersi all’autorità giudiziaria, peraltro già portata a conoscenza delle questioni relative al conferimento della gestione dell’impianto comunale.

Con l’amministrazione Cassì si sono viste cose inaudite, se si arriva che un gestore di impianto comunale possa cercare di interferire con il ruolo del consigliere comunale, siamo veramente alla frutta.

In altra parte del giornale, per mancanza di spazio in questo articolo, l’ennesimo interevento del consigliere Mauro sulla questione concorsi di Iblea Acque.


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