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Avviati bond per 6,6 miliardi per CriteriaCaix,  Iberdrola, Naturgy e Santander. Micillo (responsabile Imi Cib): «I settori dell’energia e delle infrastrutture cruciali per la crescita». Tutti i servizi per crescere ancora

Tredici operazioni in meno di due anni per un valore di oltre 26 miliardi di finanziamenti a grandi aziende che operano nel campo delle rinnovabili, delle infrastrutture e delle telecomunicazioni. E 8 miliardi di impieghi solo l’anno scorso. Intesa Sanpaolo conferma il peso della Spagna nel suo portafoglio dove 135 gruppi per 300 clienti – finanziari, pubblica amministrazione e assicurazioni – totali usufruiscono dei servizi della sua divisione Corporate & Investment banking come finanza strutturata, raccolta di capitale di debito o di rischio per M&A o quotazioni, project financing. E l’ultima novità riguarda quattro emissioni obbligazionarie a cui Intesa Sanpaolo ha partecipato la scorsa settimana e che hanno riguardato Iberdrola, Santander, Naturgy e CriteriaCaixa per un totale di 6,65 miliardi di euro.

Aziende in ambasciata

Il meeting tenutosi a inizio settimana all’ambasciata italiana di Madrid va nella direzione di potenziare il business iberico dell’istituto guidato da Carlo Messina, presente da 51 anni in Spagna con la sua filiale dove lavorano 28 banker. L’incontro, dal titolo «The Role of Spain and Italy for Growth», ha visto la partecipazione di imprese quali Abertis, Plenitude, Naturai, Masdar oltre alla presenza dell’ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi e di Mauro Micillo, responsabile della divisione Imi Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo. «Abbiamo avuto il piacere di partecipare a molte operazioni di rilievo che hanno coinvolto l’Italia e la Spagna», ha ricordato Micillo in apertura dei lavori, citando il ruolo di Imi Cib come co-advisor di Enel nell’accordo di partnership con Masdar per l’installazione di impianti fotovoltaici nella Penisola Iberica. All’appuntamento hanno partecipato anche Nicola Doninelli, responsabile Distribution Platforms & Gtb di Imi e Andrea Vayr, responsabile Client Coverage & Advisory di Imi.




















































Energia, infrastrutture e tlc

«I settori dell’energia e delle infrastrutture sono cruciali per la crescita, in quanto costituiscono la base per lo sviluppo sostenibile, il miglioramento della competitività e l’innovazione economica in entrambi i Paesi. La Spagna ad esempio si è impegnata a diventare un’economia circolare e a zero emissioni di carbonio entro il 2050. Riducendo la dipendenza da fonti energetiche estere, potrebbe risparmiare oltre 340 miliardi di euro di importazioni nei prossimi tre decenni – ha aggiunto Micillo -. La Spagna e l’Italia sono inoltre tra i principali mercati di fonti energetiche rinnovabili in Europa. La Spagna ha più che raddoppiato gli investimenti nel solare nel 2022 (11,9 miliardi di dollari) e nel 2023 (12,8 miliardi di dollari) rispetto al 2021 (4,9 miliardi di dollari). D’altra parte, l’Italia, dal 2020 al 2023, ha aumentato gli investimenti nel solare di circa il 100% ogni anno (da 0,9 miliardi di dollari nel 2020 a 6,4 miliardi di dollari nel 2023)».
Il governo iberico ha varato importanti riforme del lavoro che han consentito di guadagnare produttività in maniera estensiva mentre le banche hanno migliorato efficienza e qualità dei prestiti. La sua manifattura «light» ha mercati di sbocco più facili rispetto ad altri Paesi anche in virtù del suo posizionamento geografico e di accordi pregressi. E il Pnrr spagnolo sta mettendo in circolo nuova liquidità, 160 miliardi a terra, principalmente su energia e digitale. Insomma il quadro è promettente e invita all’azione. È in questo solco che Intesa Sanpaolo ha allestito un finanziamento da 6,6 miliardi per sostenere i costi di integrazione e di investimento dell’integrazione tra le compagnie telefoniche Orange e Masmovil. O ha strutturato per alcuni big spagnoli operazioni in altri continenti: un caso è stato il finanziamento dell’acquisto di concessioni per quattro tratte autostradali in Porto Rico per conto di Abertis del valore di 5,5 miliardi; o il prestito per costruire la nuova linea metropolitana di San Paolo per conto di Acciona (1,3 miliardi).

Avvicinarsi al podio

La banca di Carlo Messina figura tra i primi dieci istituti spagnoli: un quarto dei ricavi dell’area euro di Intesa Sanpaolo e l’8% di quelli totali esteri deriva dalla Spagna. Dopo aver mantenuto la posizione in piena tempesta Lehman Brothers e con la crisi dei mutui sovrani, Ca’ de Sass ha cominciato a guadagnare terreno tre anni fa, grazie all’esplosione del fabbisogno di capitale da parte delle aziende iberiche, tenutea digiuno durante la pandemia Covid. E ora per i banchieri della divisione Imi Cib si può tranquillamente ambire a una posizione vicina al podio.


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25 settembre 2024

 

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