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Ridurre le ineguaglianze promuovendo l’inclusione sociale. È questo il principale obiettivo del progetto Tuttinclusi che coinvolge tutta la rete associativa Anffas e numerosi enti del Terzo settore tra cui la Federazione italiana per il superamento dell’handicap e il Forum nazionale del Terzo settore.

«L’inclusione delle persone con disabilità comporta prima di tutto una grande rivoluzione culturale», ha spiegato Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas, in occasione dell’evento di lancio del progetto che si è tenuto a Roma lo scorso 18 settembre. Infatti, come sottolinea Speziale, «diversamente dal modello basato sull’integrazione, ancora purtroppo fortemente presente nel nostro sistema, il modello inclusivo impone che siano i contesti a doversi adattare, modificare e plasmare per consentire ad ogni persona, con i giusti ed adeguati sostegni, di poter vivere in condizioni di pari opportunità con gli altri cittadini senza subire discriminazioni basate sulla disabilità».

Il progetto Tuttinclusi – Ridurre le ineguaglianze promuovendo l’inclusione sociale è realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’annualità 2023 a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del Decreto legislativo n. 117/2017 e si propone di perseguire l’Obiettivo 10 dell’Agenda Onu 2030 “Ridurre le ineguaglianze” attraverso quattro assi di azioni che si realizzeranno contemporaneamente, tra il mese di ottobre di quest’anno e quello di agosto del 2025. I quattro assi di azione intendono implementare l’inclusione sociale, contrastare ogni forma di discriminazione, ridurre le ineguaglianze delle persone con disabilità, specie intellettive e del neurosviluppo, e dei loro familiari in ogni ambito.

Il presidente nazionale Anffas, Roberto Speziale, in occasione dell’evento di lancio del progetto “TuttInclusi” (Foto: Anffas)

«Saranno 18 mesi che vedranno lo svolgersi di attività con la partecipazione di persone con disabilità, familiari, operatori, istituzioni, enti pubblici e tutti coloro che vorranno approfondire e conoscere i temi trattati dall’iniziativa progettuale e al termine dei quali saranno resi disponibili guide, pubblicazioni, materiali informativi e di approfondimento di interesse generale che potranno essere utilizzati da tutti gli interessati».

I contenuti dei quattro assi d’azione del progetto

Nello specifico il primo asse “Giovani con e senza disabilità” prevede la realizzazione di incontri sul territorio per promuovere l’inclusione sociale, la cittadinanza attiva, il contrasto alle ineguaglianze e la cultura del volontariato e del dono. Inoltre si prevede la produzione di contenuti social per testimoniare l’esperienza vissuta e promuovere la partecipazione dei giovani alle attività del Terzo settore. Il secondo asse “Implementazione del CQA Anffas” sarà impegnato nell’organizzaizone di momenti formativi a livello regionale e attività di sperimentazione nella compilazione del Manuale con relative attività di supporto e tutoraggio. Il terzo asse “Transizione inclusiva dei servizi” prevede attività di studio e analisi del contesto; avvio e realizzazione del censimento dei servizi residenziali e semi-residenziali rilevabili sull’intero territorio nazionale a cura di Openpolis; raccolta di buone prassi e realizzazione di percorso di sperimentazione del modello per accompagnare la transizione inclusiva dei servizi. Infine, il quarto asse “Contrasto alla discriminazione” ha l’obiettivo di realizzare un percorso formativo; implementare una comunità di pratica dedicata agli attivisti e crearne una dedicata gli operatori; creare un database per la gestione delle pratiche e delle segnalazioni d elaborare delle linea guida. Quest’ultimo asse è rivolto allo sviluppo della Rete nazionale Anffas antidiscriminazione (quindi attivisti, sportelli territoriali, Agenzia nazionale) ed è trasversale alle attività degli altri tre assi di intervento, con un percorso formativo volto a promuovere almeno 50 nuovi attivisti e 10 nuovi sportelli territoriali che entreranno a far parte della Rete nazionale Anffas antidiscriminazione.

«I quattro assi di sviluppo vogliono concorrere a creare e consolidare sempre più il modello inclusivo a cui tutta Anffas si ispira», prosegue Speziale: «si tratta di diritti umani e del nuovo modello centrato sulla persona, paradigmi che ritroviamo pienamente nella legge di riforma della disabilità e nei suoi decreti attuativi. Da sempre Anffas si impegna per implementare l’inclusione sociale, contrastare ogni forma di discriminazione, ridurre le ineguaglianze delle persone con disabilità, specie intellettive e del neurosviluppo, e dei loro familiari in ogni ambito della loro vita».

Contro le discriminazioni al via nuova consultazione pubblica

In tale ottica Anffas lancia una nuova consultazione pubblica aperta fino al 31 gennaio 2025, con l’intento di analizzare il fenomeno della discriminazione basata sulla disabilità. La consultazione è rivolta a persone con disabilità, familiari, operatori e responsabili di enti che gestiscono servizi e operatori altri, con cinque differenti versioni del questionario. L’obiettivo è ricostruire il quadro attuale del fenomeno della discriminazione basata sulla disabilità in Italia, dopo l’indagine del 2022, compresa quella “sommersa”. Conoscere è il primo passo per andare poi a rafforzare e strutturare adeguatamente le iniziative da realizzare ai fini di un sempre maggiore e concreto contrasto alle discriminazioni di cui sono vittime le persone con disabilità e le loro famiglie. Al termine della consultazione pubblica, i dati verranno elaborati e sarà prodotta una pubblicazione sullo stato attuale della discriminazione basata sulla disabilità in Italia e sulle possibili iniziative e strategie future.

Nella foto di apertura due ragazzi dell’associazione durante la finale del torneo di Ping-pong di Padova (Foto pagina facebook Anffas Padova Aps)

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