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Governo e maggioranza al lavoro su un prelievo una tantum calcolato sui profitti degli ultimi 24 mesi, anche per assicurazioni e aziende energetiche. 

Un «contributo una tantum», non una tassa. Un anno dopo torna l’ipotesi di un prelievo per le banche, ma non solo, che negli ultimi 12-24 mesi hanno ottenuto profitti extra. Nel 2023, la misura venne approvata a sorpresa dal Consiglio dei ministri ma terremotò la maggioranza, facendo salire Forza Italia (ignara del provvedimento) sulle barricate scomodando perfino la presidente Fininvest Marina Berlusconi che la definì «demagogica». L’imposta quindi fu modificata e ridotta e resa più morbida: dava agli istituti di credito la possibilità di scegliere se versare allo Stato una somma derivante da extraprofitti oppure accantonarne una 2 volte e mezzo più alta come riserva capitale. Le banche scelsero la seconda opzione e la tassa sugli extraprofitti si rivelò un flop.

Un «contributo solidale» una tantum

Anno 2024: il governo ci riprova. Le risorse per la prossima manovra economica sono ridottissime e il ministro Giancarlo Giorgetti è a caccia di più fondi possibili. Rispunta quindi l’ipotesi di un prelievo a coloro che hanno realizzato profitti extra, le banche in primis. Ma stavolta in maggioranza l’ipotesi più probabile e preferita è quella di un «contributo solidale da costruire insieme», una una tantum — 1 o 2% — da calcolare sul profitto degli ultimi 24 mesi. Una soluzione che troverebbe anche il sì di Forza Italia. Appena pochi giorni fa il vicepremier e leader azzurro Antonio Tajani ribadiva la sua contrarietà «a imposizioni dall’alto: non voteremo mai un provvedimento come quello presentato e poi modificato nell’estate del 2023», ma apriva alla possibilità di un «contributo da parte delle banche: è giusto che lo diano ma bisogna confrontarsi con loro».




















































Non solo per le banche

Ecco quindi l’ipotesi anche di allargare il «prelievo solidale» anche ad altri settori che ugualmente negli ultimi anni hanno avuto extraprofitti, come quello assicurativo e le aziende energetiche. Raffaele Nevi, deputato e portavoce nazionale di Forza Italia, spiega che l’obiettivo è «costruire insieme una misura una tantum in un’ottica di cooperazione: ma non sarà una tassa, noi non siamo per nuove tasse, anzi, vogliamo farle scendere», però «vogliamo chiamare tutti a dare un contributo straordinario all’economia italiana, non solo le banche, anche le assicurazioni e le multiutility energetiche, tutti settori che hanno avuto utili importanti». Al lavoro sul dossier il viceministro dell’Economia Maurizio Leo.

Revisione Istat e bonus 100 euro (solo per pochi)

Intanto, c’è attesa lunedì per i nuovi dati Istat con la revisione delle stime annuali di crescita che dovrebbero tradursi in un ritocco al rialzo del Pil, fondamentale per completare il Piano strutturale di bilancio da inviare all’Europa ma soprattutto per avere un margine più ampio per la manovra economica, anche se il ministro Giorgetti mantiene la sua prudenza: «Tesoretti non ce ne sono». Mercoledì poi a Palazzo Chigi è in programma l’incontro con sindacati e imprese. Nel frattempo ieri è arrivato l’emendamento del governo al decreto Omnibus con il bonus di Natale da 100 euro per i lavoratori dipendenti: sarà solo per redditi fino a 28 mila euro, con un coniuge a carico e almeno un figlio e per averlo bisognerà richiederlo per iscritto. La platea cui arriverebbe si restringe perciò a circa 1,1 milione di lavoratori.


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22 settembre 2024 ( modifica il 22 settembre 2024 | 08:14)

 

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