Il governo, con il sostegno concreto della maggioranza parlamentare, sta prendendo provvedimenti significativi per riformare il concordato preventivo, una mossa intesa a stimolare una piĆ¹ ampia partecipazione dei contribuenti e, di conseguenza, a incrementare le entrate fiscali. Un recente emendamento al decreto omnibus proposto da Fausto Orsomarso (FdI), Massimo Garavaglia (Lega) e Dario Damiani (Forza Italia) ha messo in luce i piani attuali per estendere la portata di questo strumento.
Orsomarso ha dichiarato lāobiettivo di questa manovra: potenziare lāefficacia del concordato per massimizzare le entrate, che saranno fondamentali nel sostenere future politiche economiche, tra cui prospettate riduzioni dāimposta IRPEF per la classe media nel 2025. La proposta di modifica intende introdurre un ravvedimento speciale riguardante gli anni fiscali dal 2018 al 2023, con una focalizzazione specifica sugli anni 2020 e 2021, duramente contrassegnati dalla crisi pandemica. Questa modifica non solo semplifica la regolarizzazione delle posizioni fiscali pregresse, ma offre anche vantaggi notevoli per coloro che decidono di aderire.
Il ravvedimento opera attraverso unāimposta sostitutiva calibrata su una rivalutazione del reddito dichiarato in precedenza. Tale calcolo si basa sullāindice di affidabilitĆ fiscale (ISA): piĆ¹ alto ĆØ il punteggio ISA di un contribuente, minore sarĆ lāaliquota dellāimposta sostitutiva applicata. Questo sistema premia i contribuenti piĆ¹ affidabili con un carico fiscale agevolato, incentivando la trasparenza e la conformitĆ .
Per i contribuenti che approfitteranno di questa opportunitĆ , si offre un notevole paracadute legale contro possibili indagini future da parte dellāAgenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza per errori o omissioni negli anni passati. Tuttavia, chi decide di non aderire o chi viene espulso dal regime rischia sanzioni piĆ¹ severe. Si tratta di una politica che ha suscitato preoccupazione nelle opposizioni, le quali temono che possa tradursi in una sanatoria mascherata.
Lāincoraggiamento a partecipare a tale regime non si esaurisce qui. Il viceministro dellāEconomia, Maurizio Leo, ha rivelato la possibilitĆ di un ripensamento del ābonus Befanaā, che potrebbe tornare alla sua formulazione originaria e essere distribuito giĆ a dicembre 2024, in anticipo sulla pianificazione iniziale. Questa manovra si basa sullāandamento positivo delle entrate fiscali recentemente registrato, evidenziando una gestione economica attenta e proattiva tesa a dare sollievo alle famiglie in periodi di particolare bisogno.
Lāesame degli emendamenti inizierĆ a breve in Commissione, e sarĆ interessante osservare come il dibattito si svilupperĆ e quali modifiche verranno eventualmente accolte. Questi aggiornamenti legislativi rappresentano un significativo passo verso una riforma complessiva del sistema fiscale italiano, mirando a una maggiore equitĆ e efficienza nella raccolta delle entrate. La strategia del governo mostra una chiara volontĆ di adattarsi alle realtĆ economiche contemporanee, cercando allo stesso tempo di garantire la sostenibilitĆ finanziaria delle politiche pubbliche future.
***** l’articolo pubblicato ĆØ ritenuto affidabile e di qualitĆ *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto dāautore art. 70 consente lāutilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:Ā la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientificaĀ entro i limiti giustificati da tali fini eĀ purchĆ© non costituiscano concorrenza allāutilizzazione economica dellāopera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui