“Il settore moda riveste un ruolo cruciale nell’economia delle Marche, contribuendo in modo significativo all’occupazione, al PIL regionale e all’immagine del territorio, per questo la pesante crisi del comparto richiede una serie di interventi urgenti”, è chiaro il Presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini che avanza una serie di proposte contenute in una specifica mozione dove si impegna il Presidente della Giunta Francesco Acquaroli ad attivarsi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’adozione immediata di una moratoria sui mutui per il settore moda nella Regione Marche, con particolare attenzione per le PMI.
“Occorre offrire urgentemente un respiro finanziario e la possibilità per le imprese di rinvestire nelle proprie attività”, spiega il Presidente Latini – e la Regione Marche ha l’opportunità di dimostrare la sua vicinanza agli imprenditori e di favorire la ripresa del settore moda attraverso misure concrete e tempestive”. Serve, dice Latini, istituire tavoli di lavoro con le banche e istituti di credito per concordare modalità di sospensione dei pagamenti, senza penalizzare le aziende con interessi o spese aggiuntive ed infine promuovere misure di sostegno economico e consulenze per le imprese del settore moda, per accompagnarle in un percorso di recupero e sviluppo post-crisi”.
Queste le proposte avanzate dal Presidente Latini all’interno della mozione che muove dalla consapevolezza che le Associazioni di Categoria hanno ribadito l’importanza di misure per la moratoria dei debiti, per il credito d’imposta, le decontribuzioni, la garanzia di liquidità, il rafforzamento degli strumenti come la cassa integrazione in deroga e il supporto all’internazionalizzazione per sostenere le imprese del settore moda. Obiettivo, salvaguardare i posti di lavoro e la continuità delle attività produttive. Non solo, Latini spiega anche che la moratoria sui mutui rappresenterebbe uno strumento efficace per alleviare il carico finanziario delle aziende, permettendo loro di ristrutturare i debiti e pianificare le strategie di rilancio. Del resto altre regioni, dichiara sempre Il presidente Latini, hanno implementato misure simili con evidente successo.
Nel frattempo l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) con una direttiva alle banche indica che per le operazioni effettuate con il fondo di garanzia o con la Sace, gruppo assicurativo- finanziario controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il sostegno alle imprese a seguito dell’emergenza COVID e Crisi in Ucraina, le ditte in difficoltà hanno la sola possibilità di aggiornare il piano di ammortamento per prolungare la durata della garanzia fino a cinque anni, negando loro la possibilità di una moratoria, “ma questo provvedimento non agevola le aziende in quanto si troveranno a pagare rate minori ma maggiori interessi a differenza di una moratoria che invece sospenderebbe il rimborso del finanziamento per saldare solo gli interessi passivi”, conclude Latini
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