diMichele Marangon
In manette anche il pregiudicato Giovanni Luglio, vicino al clan Bardellino. Arrestati anche due imprenditori utilizzati come teste di legno
La Guardia di Finanza di Latina, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Cassino, ha smascherato una ingente truffa messa in atto con il sistema dei bonus edilizi nel sud pontino e in provincia di Salerno. Eseguite 11 misure cautelari nei confronti di soggetti ritenuti appartenenti a un’organizzazione criminale responsabile della creazione commercializzazione di falsi crediti d’imposta per un valore complessivo di oltre 79 milioni di euro. Tra i reati contestati: associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio.
Giovanni Luglio, condannato per rapina ed estorsione
Parte del gruppo diversi pluripregiudicati, tra i quali elemento di spicco risulta Giovanni Luglio, già condannato per estorsione e rapina insieme ad un esponente del clan Bardellino. Tra gli arrestati anche due imprenditori di Formia utilizzati come teste di legno, uno incensurato e un altro con reati tributari alle spalle, oltre a un consulente del lavoro di Salerno che risulta incensurato.
Eseguite 33 perquisizioni
L’indagine, condotta dalle Fiamme Gialle di Formia, ha portato a quattro arresti domiciliari e sette obblighi di firma. Il gruppo criminale, con base operativa a Formia e ramificato nella provincia di Salerno, avrebbe sfruttato le misure di sostegno introdotte dal governo durante la pandemia, attraverso il cosiddetto decreto rilancio (D.L. 34/2020), per ottenere illecitamente crediti d’imposta relativi a vari bonus edilizi, tra cui Ecobonus, Superbonus e Bonus Facciate. Le operazioni di polizia, effettuate con il supporto di sei Reparti territoriali e delle unità cinofile ‘cash-dog’ di Fiumicino e Ciampino, hanno visto l’impiego della componente aerea del corpo e la realizzazione di 33 perquisizioni. Sono stati sequestrati beni mobili e immobili, asset societari e denaro.
Profitti illeciti per 8 milioni di euro
L’indagine è partita nel 2022, partendo dal monitoraggio di soggetti legati al gruppo criminale, già noti per frodi fiscali. Le Fiamme Gialle hanno scoperto che l’organizzazione creava crediti d’imposta fittizi per poi venderli a ignari acquirenti, arrecando così un danno consistente alle casse dello Stato. Il modus operandi comprendeva la falsificazione dei crediti d’imposta all’interno della piattaforma dell’Agenzia delle Entrate e la successiva cessione a terzi. Secondo la Procura, l’organizzazione avrebbe generato profitti illeciti per circa 8 milioni di euro, reinvestiti in varie attività immobiliari e commerciali. Nonostante le modifiche legislative introdotte dal recente decreto antifrode il gruppo avrebbe continuato a operare indisturbato. L’operazione rappresenta un’importante azione della Guardia di Finanza contro le frodi in ambito fiscale e la sottrazione di risorse pubbliche, dimostrando ancora una volta l’impegno del Corpo nel contrasto alle attività illecite a tutela della collettività e della concorrenza leale tra imprese.
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