Un fondo che investe nell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, non è utopia ma realtà
Un fondo che investe nell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, non è utopia ma realtà
Approfondimenti
31 agosto 2024
Roma – Azimut ha lanciato il primo fondo d’investimento al mondo che investe in aziende impegnate nel promuovere il miglioramento delle condizioni di vita e il benessere delle persone con disabilità con un particolare focus sull’inclusione lavorativa. Lo riporta un approfondimento pubblicato su Milanofinanza.it.
LE DUE FORME DI SUPPORTO
Il contributo indiretto -hanno spiegato- avviene tramite l’investimento nelle migliori aziende su scala globale che dimostrano un chiaro impegno verso la disabilità, promuovendo iniziative in vari ambiti quali occupazione, beni e servizi, ausili, strutture residenziali, farmaci e terapie, e presentano un potenziale di crescita solido e sostenibile nel tempo. Il processo di selezione considera le società che al livello globale aderiscono ad enti e associazioni no profit che promuovono l’inclusione lavorativa di persone con disabilità, tra i quali Disability:IN, Valuable 500 e Organizzazione Internazionale del Lavoro (The International Labour Organization).
IL CONTRIBUTO DIRETTO ALLA DISABILITA’: DI COSA SI TRATTA
Il contributo diretto alla disabilità si concretizza, invece, attraverso la classe a distribuzione offrendo ai sottoscrittori la possibilità di devolvere una parte (50%) o la totalità (100%) dei proventi a una selezione di enti del terzo settore che operano sul territorio nazionale nel campo della disabilità.
TUTTI GLI ENTI IN CAMPO
Le Organizzazioni selezionate sono Dynamo Camp, Fondazione Lega del Filo d’Oro e Fondazione Telethon Ets che forniscono rispettivamente: programmi di terapia ricreativa Dynamo, in modo gratuito, a bambini e ragazzi con patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità; punti di riferimento in Italia per l’assistenza, la riabilitazione e il sostegno alla ricerca della maggiore autonomia possibile delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali; ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare per dare risposte concrete ai pazienti in termini di diagnosi, supporto alla qualità della vita e accesso a terapie d’avanguardia.
Credit testo e foto: Milanofinanza.it
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