Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


C’è un capitolo delle misure che il governo ha in preparazione e che fino ad oggi è rimasto sotto traccia. Riguarda gli interventi a favore delle imprese. Come per il secondo modulo della riforma dell’Irpef, quello che dovrebbe portare al taglio dell’aliquota intermedia dal 35 per cento al 33 per cento per i redditi fino a 60 mila euro, la cautela è d’obbligo. «Dipenderà dalle risorse», spiegano fonti al lavoro sul dossier. Ma la linea è tracciata. L’intenzione è di attuare una parte della riforma fiscale per ora messa a terra solo parzialmente: il principio che più l’impresa assume, meno deve pagare di tasse. Questo proposito è stato attuato quest’anno (scadrà a fine dicembre) attraverso una sorta di “superbonus” sulle assunzioni. Il costo dei lavoratori in più entrati quest’anno negli organici, può essere scontato al 120 per cento. Al 130 per cento se si tratta di soggetti fragili. Una misura che, secondo le stime, costerà per tutto l’anno circa 1,4 miliardi.Ma il punto di arrivo della riforma fiscale firmata dal vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, è un altro. Un taglio dell’aliquota dell’Ires, l’imposta sulle imprese, per quelle che aumentano il loro personale da un anno all’altro. Oggi il prelievo è al 24 per cento. Per chi fa assunzioni dovrebbe gradualmente scendere. Fino a quale livello? Si parla del 15 per cento, la stessa aliquota che oggi pagano le multinazionali attraverso la Global minimum tax. C’è ovviamente, come detto, da fare i conti con le risoese di una manovra di bilancio che non si preannuncia semplice. Ma un paio di frecce al suo arco, il ministero dell’Economia le avrebbe. Nella riforma dell’Ires, che sarà attuata attraverso un decreto legislativo, è previsto anche il riallineamento tra i valori civilistici e quelli contabili dei bilanci delle aziende. Una misura che potrebbe alimentare il gettito. E poi c’è la possibilità di anticipare la gara per la concessione del Gratta&Vinci, un bando che da solo vale oltre un miliardo di euro.

Nel vertice di maggioranza di ieri sulla manovra, qualche altro punto fermo sulle misure in arrivo è stato messo. Il primo, abbastanza scontato, è la conferma del taglio del cuneo contributivo, lo sconto del 7 per cento sui contributi a carico del lavoratore per i redditi fino a 25 mila euro, e del 6 per cento per quelli fino a 35 mila euro. La misura è costata 10,7 miliardi di euro quest’anno. Ma le risorse necessarie potrebbero essere di più. Questo perché l’occupazione sta andando meglio del previsto come certificano i dati diffusi ieri dall’Istat, con oltre 24 milioni di lavoratori. Negli ultimi due anni il monte dei salari del settore privato in Italia è salito di oltre 50 miliardi di euro. Una buona notizia (anche sul fronte della tenuta del sistema previdenziale), ma che comporterà un aumento dei costi degli sconti per le buste paga più basse.

IL RITORNO

L’altra conferma riguarda il taglio dell’Irpef. Per quest’anno gli scaglioni sono stati ridotti da quattro a tre. Il taglio sarà confermato anche il prossimo anno e, forse, reso strutturale. La ricerca delle coperture in questo caso è meno affannosa. Lo scorso anno il governo ha creato un “salvadanaio” nel quale ha messo tutte le entrate derivanti dall’attuazione della delega fiscale, a partire dall’abolizione dell’Ace, la vecchia misura di sostegno agli investimenti delle imprese. Per il prossimo anno ci sono oltre 3,5 miliardi nel fondo. Per confermare il taglio dell’Irpef, dunque, servirà trovare “soltanto” 650 milioni. Lo step successivo, il taglio dell’aliquota del 35 per cento, dipenderà dal successo o meno del concordato biennale preventivo, il patto con il Fisco offerto alle Partite Iva. L’altro capitolo sul quale è concentrata molta attenzione è quello delle famiglie. Sul tavolo c’è la riconferma del bonus per le mamme lavoratrici con due figli e un rafforzamento dell’assegno unico che potrebbe essere esteso alle lavoratrici autonome. Ma nemmeno sono esclusi altri interventi di sostegno per le famiglie più numerose. Tutto dovrà fare i conti con una manovra che sia il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che il Presidente del Consiglio, hanno sottolineato che sarà «prudente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA



 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui