Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


Le agevolazioni fiscali costano allo Stato 105 miliardi ogni anno. Il governo punta a eliminare le piccole detrazioni con pochi beneficiari, ma non basterà

Sfrondamento delle piccole spese fiscali, quelle che non cubano più di 10 milioni di euro, e un sistema di franchigie che attenui il vantaggio degli sgravi fiscali sui redditi più alti. In vista della manovra di Bilancio, il governo Meloni si prepara a intervenire sulle spese fiscali, cioè le centinaia di detrazioni, deduzioni, agevolazioni, esenzioni e sconti fiscali concessi negli anni dallo Stato ai cittadini e alle imprese. Costano 105 miliardi l’anno e sono 625, rendendo il nostro sistema fiscale tra i più confusi nel mondo.

Ricompense elettorali

Le tax expenditures si usano ovunque perché ai governi convengono: uno sgravio fiscale domani costa meno di una spesa oggi, in termini di bilancio, e politicamente paga lo stesso bene. «In larga parte rappresentano una forma di ricompensa a gruppi di interesse, un beneficio per alcuni produttori e consumatori a fini politici» dice il rapporto della Commissione guidata da Mauro Marè, incaricata — dal vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo — di analizzare il quadro delle spese fiscali e proporre correzioni. E in Italia si esagera, perché nessun paese ne ha così tante: le spese fiscali «hanno poco a che fare con obiettivi tributari, di efficienza o distributivi, sono un sussidio, come una spesa diretta — spiega la Commissione Marè — che emerge nel processo di scambio con i gruppi di pressione. Una volta adottate è difficile ridurle».




















































L’obiettivo del governo

Il governo Meloni, nonostante ci abbiano provato tutti finora con scarso successo (alla fine, anzi, aumentando numero e valore degli sconti), si dice ora pronto a intervenire, anche perché servono soldi per la manovra. Leo è in contatto con Marè, l’obiettivo è definire al più presto i possibili risparmi che possano contribuire alla messa a punto del Piano Strutturale di Bilancio da presentare alla Ue entro il 20 settembre.

Lo scambio con l’Irpef

Sugli obiettivi del taglio al Mef ancora non si sbilanciano. Leo, comunque, vorrebbe destinare l’eventuale ricavato alla riduzione delle imposte per il ceto medio, quello che sta tra i 35 mila euro, dove finiscono i benefici del cuneo, ai 60 mila euro. Una sorta di scambio. Su 105 miliardi di costo complessivo delle spese fiscali, qualche miliardo sembrerebbe alla portata, ma a guardare bene lo spazio di manovra non è molto. 

Le piccole detrazioni

Le spese fiscali che comportano una perdita di gettito di meno di dieci milioni di euro, le prime che la Commissione ha messo sotto osservazione e il governo vuole razionalizzare, sono 145, cui si aggiungono altre 144 misure dall’effetto non quantificabile e 75 misure senza effetti di bilancio. Tra queste c’è di tutto, e sono misure che interessano pochissimi contribuenti: dagli sgravi per le locazioni dei fondi rustici, alla flat tax di 100 euro per i raccoglitori di erbe officinali, all’esclusione dell’accisa per le miscele gassose biologiche autoprodotte.

Il risparmio

Una buona pulizia non farebbe male, ma cancellando tutte le spese fiscali sotto i 10 milioni alla fine si ricaverebbero poco più di 400 milioni. Non certo molto, facendo peraltro moltissimi “dispetti”. Restano le grandi spese fiscali, quelle che costano molto e riguardano moltissimi cittadini. Dei 105 miliardi del 2023, ben 38 rappresentano il costo dei crediti di imposta sulle ristrutturazioni edilizie, sui quali ormai si può fare poco. 

Le franchigie

Tolti i bonus, restano 70 miliardi di detrazioni e deduzioni aggredibili. Solo in teoria, perché la delega per la riforma fiscale punta a garantire tutte le maggiori detrazioni: quelle per i redditi da lavoro, pensione, impresa, la famiglia, la salute, le persone svantaggiate, l’arte, la cultura, l’ambiente, la ricerca, l’istruzione, l’innovazione tecnologica. Il che azzererebbe il margine di manovra. Così, l’idea che sta prendendo quota, da verificare politicamente, è il meccanismo usato nel 2024 per neutralizzare il vantaggio della riforma Irpef sui redditi oltre i 50 mila euro, con una franchigia di 260 euro sulle detrazioni. Lo stesso meccanismo potrebbe essere esteso, graduato in funzione del reddito, abbracciando tutti gli sgravi che incidono sull’Irpef.


Scarica la nuova app L’Economia per un’esperienza personalizzata e senza pubblicità

Grazie all’intelligenza artificiale gli articoli e i consigli degli esperti del Corriere della Sera rispondono ai tuoi dubbi su Casa, Fisco, Risparmio, Pensioni e non solo; oltre alle news in tempo reale, le migliori firme e tutto quello che ti può essere più utile per una vita più semplice e informata.

25 agosto 2024 ( modifica il 25 agosto 2024 | 20:51)

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui