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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, ha ha approvato i risultati consolidati del primo semestre 2024 sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio. Cresce l’utile a €93,6 mln (2,8%), confermata la guidance a €160 mln; ricavi consolidati a €374 mln (+7,5%).

Le parole di Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis

I risultati consolidati del primo semestre 2024, con ricavi in continua crescita e utile a 94 milioni di euro, ci consentono di confermare con fiducia la guidance di utile per l’esercizio 2024 pari a 160 milioni di euro. Sulla base dell’andamento positivo del periodo, contiamo su una piena realizzazione dei target di questo Piano Industriale, continuando a supportare le piccole e medie imprese italiane nel percorso di sviluppo e transizione sostenibile, con i nostri prodotti e servizi e con la competenza distintiva delle nostre persone. Nel primo semestre 2024 l’attività commerciale nel factoring e nel leasing, grazie a un efficace lavoro della nostra rete, ha ottenuto tassi di crescita superiori ai mercati di riferimento, compensando l’aumento del costo della raccolta. Anche il business Npl si conferma solido e beneficia del contributo dell’acquisizione di Revalea. Da inizio anno la Banca ha, inoltre, avviato una serie di azioni volte a ridurre l’impatto di una possibile riduzione dei tassi di interesse: la duration del portafoglio titoli di proprietà è stata aumentata e la percentuale delle nuove erogazioni leasing a tasso fisso è stata quasi raddoppiata a circa l’80% rispetto all’ultimo semestre del 2023

Banca Ifis, i risultati del primo semestre 2024

I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, che nel primo semestre 2024 sono in crescita del +0,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, riflettono il dinamismo della rete commerciale che ha consentito la crescita delle attività nonostante la minore domanda di credito dovuta ai più alti tassi di interesse e ha permesso al Gruppo di compensare l’aumento del costo del finanziamento. Lo sviluppo commerciale ha guidato la crescita del Settore Commercial & Corporate Banking: nel periodo la Banca ha sviluppato nuove sinergie con primari partner a livello internazionale, come Yamaha Motors nel leasing e noleggio di biciclette elettriche per il comparto turistico. Inoltre, la Banca ha sottoscritto due garanzie SACE – Futuro e Green – per ampliare lo spettro di coperture del credito a sostegno delle Pmi che mirano alla crescita internazionale e alla riduzione del loro impatto ambientale.

Nel Settore Npl i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 192 milioni di euro, sostanzialmente invariati rispetto al primo semestre 2023. A questi, si aggiungono 28 milioni di euro derivanti dall’attività di recupero sui portafogli originati da Revalea S.p.A. nel primo semestre 2024. L’attività di recupero giudiziale e stragiudiziale non evidenzia, a oggi, impatti negativi significativi derivanti dal rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse.

Il costo medio della raccolta del secondo trimestre 2024, pari al 3,94%, è leggermente superiore al 3,86% del primo trimestre 2024. Nei prossimi mesi, considerato che il secondo trimestre 2024 include già il costo dei nuovi depositi al dettaglio e l’emissione del bond senior effettuata a febbraio, è attesa una stabilizzazione del costo della raccolta. Per quanto riguarda il costo medio del finanziamento nel 2024, la Banca conferma l’obiettivo di rimanere al di sotto del 4%. A fine giugno, in anticipo rispetto alla scadenza di settembre 2024, Banca Ifis ha rimborsato 1.625 milioni di euro di TLTRO III e ha già completato con largo anticipo tutte le azioni per rimborsare i rimanenti 411,5 milioni di euro.

Il portafoglio titoli facente capo alla business unit Proprietary Finance è diminuito da 3 miliardi di euro di dicembre 2023 a 2,6 miliardi di euro di giugno 2024, mentre ne è stata allungata la duration da 2,3 anni di dicembre 2023 a 3,1 anni di giugno 2024, a conferma di una gestione attiva e opportunistica, sempre mantenendo un profilo di rischio limitato.

I rapporti di qualità dell’attivo, il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio, si attestano rispettivamente al 5,4% e al 3,0%. I valori si attesterebbero rispettivamente al 4,4% e al 2,1%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento. La copertura media dei crediti deteriorati è stata continuamente rafforzata dal 35% del 2022 al 45% del primo semestre 2024.

I coefficienti patrimoniali confermano la forte solidità del Gruppo. Entrambi i principali indicatori si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari a 15,32% (14,87% al 31 dicembre 2023) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 17,59% (17,44% al 31 dicembre 2023), calcolati includendo l’utile del primo semestre 2024 al netto del dividendo maturato.

Banca Ifis e l’impegno nella sostenibilità

Nel periodo, Banca Ifis ha continuato a portare avanti iniziative nel campo della sostenibilità attraverso un approccio integrato e concreto finalizzato a creare impatto sociale positivo per le imprese, i territori e le persone. L’impegno della Banca è proseguito su tre direttrici principali: governance, ambiente e sociale.

Sul primo fronte, le iniziative introdotte negli ultimi tre anni sono state valutate positivamente dall’agenzia di rating internazionale MSCI che, ad aprile 2024, ha alzato il rating di Banca Ifis portandolo da A ad AA, sui livelli più alti del settore finanziario italiano. L’innovazione sostenibile del modello di business di Banca Ifis è proseguita con l’integrazione di nuove partnership con primari operatori internazionali nel campo dei prodotti green come il leasing delle e-bike, del fotovoltaico e delle colonnine di ricarica per auto elettriche.

Sul fronte sociale, la Banca ha portato avanti le iniziative di supporto alle comunità previste da Kaleidos, il Social Impact Lab ispirato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio. Il progetto, cui è legato un piano di investimenti di 7 milioni di euro nel triennio 2022-24, ha consentito la realizzazione di ben trentacinque progettualità su tutto il territorio nazionale. A dodici di queste, Banca Ifis ha applicato il proprio modello proprietario di misurazione dell’impatto sociale generato. Il risultato dell’analisi ha evidenziato un moltiplicatore medio di 5,6: tradotto in termini pratici, a fronte di 1,7 milioni di euro investiti nelle attività misurate è stato creato valore per 9,4 milioni di euro. Sviluppato col supporto di Triadi, spinoff del Politecnico di Milano guidato dal prof. Mario Calderini, il modello di misurazione di impatto di Banca Ifis certifica la volontà di tradurre la dimensione S dell’acronimo Esg in un valore concreto, rendendo misurabili le azioni e superando ogni rischio di greenwashing.

Sempre sul fronte delle iniziative sociali, infine, nel mese di aprile 2024 ha preso vita “Ifis art”, il progetto voluto e ideato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio che raccoglie tutte le progettualità realizzate dalla Banca per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori. A giugno, invece, la Banca ha arricchito la collezione del Parco Internazionale di Scultura di Villa Fürstenberg – aperto gratuitamente al pubblico ogni domenica – con nove opere della personale “Horse Power” dell’artista italiano Nico Vascellari. Nel secondo semestre dell’anno in corso, invece, prenderanno il via il salvataggio e la messa in sicurezza dell’opera “The Migrant Child” di Banksy a Venezia e i lavori di restauro per rendere nuovamente fruibile alla comunità il palazzo che lo ospita, Palazzo San Pantalon.

Dati consolidati riclassificati

Il conto economico consolidato al 30 giugno 2024 del Gruppo Banca Ifis chiude con un utile di pertinenza della Capogruppo di 93,6 milioni di euro.

Il margine di intermediazione si attesta a 374,5 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto a giugno 2023 (348,5 milioni di euro). In crescita il margine di interesse, pari a 287,4 milioni di euro, mentre le commissioni nette ammontano a 46,9 milioni di euro risultando in diminuzione di 3,4 milioni di euro, principalmente per effetto di commissioni di servicing pagate a terzi per la gestione del portafoglio di Revalea. Le altre componenti del margine di intermediazione, pari a 40,2 milioni di euro, risultano in crescita (+16,7 milioni di euro) per effetto principalmente dei maggiori utili netti da cessione (+9,6 milioni di euro), dei risultati dell’operatività su strumenti finanziari nonché dei maggiori utili da cessione di code di portafogli Npl (+3,1 milioni di euro).

Le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 15,8 milioni di euro, in diminuzione di 0,5 milioni di euro rispetto al datodel 30 giugno 2023.

I costi operativi ammontano a 206,1 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto al 30 giugno 2023. Il cost/income ratio riclassificato risulta pari a 55,0%, in linea col dato dell’equivalente periodo dell’anno precedente.

Le spese per il personale sono pari a 86,6 milioni di euro. L’incremento del 7,7% rispetto al 30 giugno 2023 è da ricondursi sia all’aumento delle risorse in forza (+3,8%), sia per effetto del rinnovato CCNL (+3,0 milioni di euro); le altre spese amministrative si attestano a 124,2 milioni di euro (+9,0 milioni di euro). Tale variazione è sostanzialmente riconducibile all’incremento dei costi connessi al Settore Npl per la neo acquisita Revalea; gli altri proventi netti di gestione, pari a 15,5 milioni di euro, risultano in crescita del 24,5% rispetto al 30 giugno. La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all’attività di leasing.

La voce oneri relativi al sistema bancario include i costi sostenuti nel periodo per il funzionamento dei fondi di garanzia del sistema bancario. Al 30 giugno 2024 la voce ammonta a 8,1 milioni di euro e si riferisce al costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), per cui nel 2024 vi è stato un anticipo del versamento delle quote e della conseguente rilevazione a conto economico. Il saldo comparato al 30 giugno 2023, pari a 4,1 milioni di euro, rappresenta il costo dell’ultima contribuzione prevista dal Fondo di Risoluzione Unico che ha completato nel 2023 il suo piano di accumulo.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, al 30 giugno 2024, risultano essere pari a 0,7 milioni di euro, in sostanziale stabilità rispetto al saldo al 30 giugno 2023 pari a 0,5 milioni di euro.

L’utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 93,6 milioni di euro, in aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Focus sui singoli Settori

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 30 giugno 2024.

L’utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 43,0 milioni di euro, in riduzione di 6,5 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023, principalmente per l’incremento dei costi operativi sulla base del contributo delle singole Aree di business. Il margine di intermediazione del Settore è pari a 176,5 milioni di euro, in aumento di 1,6 milioni di euro rispetto all’omologo periodo dell’anno precedente grazie alle positive performance dell’Area Factoring (+3,6 milioni di euro). Tale risultato è determinato dalla crescita del margine di interesse per 5,7 milioni di euro (+4,9%), a fronte della sostanziale stabilità delle commissioni nette i cui effetti sono stati parzialmente compensati dalla riduzione delle altre componenti del margine di intermediazione per 4,4 milioni di euro. Quest’ultima dinamica è principalmente ascrivibile a minori rivalutazioni al fair value dei titoli dell’Area Corporate Banking & Lending.

Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall’effetto combinato delle varie Aree del Settore: il contributo dell’Area Factoring ammonta a 90,3 milioni di euro, in aumento del 4,2% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo del margine di interesse (in aumento di 3,8 milioni di euro), mentre le commissioni nette registrano una contrazione di 1,2 milioni di euro; il margine di intermediazione dell’Area Leasing risulta pari a 30,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 30 giugno 2023; il margine di intermediazione dell’Area Corporate Banking & Lending, pari a 55,4 milioni di euro al 30 giugno 2024, è in diminuzione di 2,3 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023 (-3,9%): crescita di 1,7 milioni di euro del margine di interesse (+4,7%), grazie al positivo contributo del comparto Corporate Banking per 3,9 milioni di euro, parzialmente compensato dal decremento del comparto Farmacie per 2,3 milioni di euro; maggiori commissioni nette per 1,4 milioni di euro (+15,7%), principalmente derivanti dal comparto Farmacie; decremento per 5,4 milioni di euro del contributo delle altre componenti del margine di intermediazione principalmente per effetto di minori plusvalenze da cessione.

Rispetto al primo semestre 2023 vi sono minori rettifiche di valore nette per 0,8 milioni di euro (-4,3%). L’aumento dei costi operativi di 6,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023 è dovuto alla crescita delle spese del personale sia per l’incremento dell’organico che per maggiori costi connessi al rinnovato Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri presentano rispetto al dato al primo semestre 2023 un aggravio di 3,6 milioni di euro da ricondurre principalmente a stanziamenti a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi, solo parzialmente compensati da rilasci per la positiva risoluzione di contenziosi esistenti.

L’utile al 30 giugno 2024 del Settore Npl è pari a 41,8 milioni di euro, in aumento di 11,3 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente.

Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 160,3 milioni di euro, in aumento di 23,8 milioni di euro rispetto al risultato del primo semestre 2023 concentrato a livello del margine di interesse (+21,7 milioni di euro, anche grazie al contributo degli interessi sul portafoglio di proprietà della neoacquisita Revalea), mentre le commissioni nette passano da ricavi per 1,8 milioni al 30 giugno 2023 ad un costo di 0,4 milioni di euro al 30 giugno 2024, variazione interamente riconducibile alle commissioni riconosciute da Revalea ad un servicer terzo.

I costi operativi, pari a 98,4 milioni di euro al 30 giugno 2024, risultano in aumento di 6,9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023. Tale incremento è dovuto all’effetto combinato di maggiori spese del personale per 3,0 milioni di euro connesse sia al rinnovato CCNL che all’incremento dell’organico, oltre ai maggiori costi di recupero crediti legati alla neoacquisita Revalea.

L’utile del Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 giugno 2024 è pari a 9,7 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato al 30 giugno 2023 che ammontava a 12,1 milioni di euro (-2,4 milioni di euro). Escludendo l’utile del periodo di pertinenza di terzi, il contributo del Settore all’utile di periodo di pertinenza della Capogruppo è pari a 8,8 milioni di euro.

Il margine di intermediazione si attesta a 37,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al primo semestre 2023. Per quanto concerne il costo del credito si evidenzia un lieve peggioramento per 0,5 milioni di euro.

I costi operativi si attestano a 19,4 milioni di euro, registrando un aumento di 1,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023, legato a maggiori spese di consulenza e a maggiori costi ICT per potenziare il presidio in ambito Climate & ESG. Tale Settore accoglie gli oneri relativi al sistema bancario, pari a 8,1 milioni di euro, sostenuti nel periodo per il funzionamento dei fondi di garanzia del sistema bancario, come precedentemente commentato.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri presentano un valore positivo pari a 1,5 milioni di euro, grazie alla positiva risoluzione per il Gruppo di alcuni contenziosi in essere. Tali rilasci sono solo stati parzialmente compensati dagli accantonamenti del periodo effettuati principalmente per garanzie contrattuali prestate su posizioni cedute.

 

 

 

 

 

 



 

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