Nell’ISEE devo dichiarare anche i prestiti personali? Non si tratta di un dubbio superfluo, ma di una domanda molto importante per evitare di incorrere in sanzioni e problemi.
L’ISEE si distingue dalla dichiarazione dei redditi ed è una dichiarazione che serve per attestare la condizione economica e patrimoniale dei nuclei familiari, “misurandone” in qualche modo la ricchezza sulla base dei dati a disposizione.
Una domanda che potrebbe sorgere spontanea in questo caso è se sia obbligatorio includere in questo documento anche i finanziamenti e i prestiti personali oppure no.
Sì, i prestiti personali sono inclusi nel calcolo ISEE: in questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza per capire come compilare l’ISEE nel modo corretto.
Punti Chiave:
- Isee e prestiti
- Isee e mutuo
L’impatto dei prestiti personali sull’ISEE
Nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), il documento necessario per ottenere il calcolo dell’ISEE, è richiesto di specificare tutto ciò che fa parte del proprio patrimonio mobiliare. Oltre ai conti correnti, questa voce comprende anche tutto ciò che è considerato componente attiva, come le carte prepagate con e senza iban, i titoli e le obbligazioni.
Anche i prestiti personali influiscono sulla giacenza media del conto corrente e quindi aumentano il patrimonio mobiliare del nucleo familiare.
ISEE e mutuo
Come abbiamo detto, le componenti attive aumentano la ricchezza patrimoniale e includono anche i finanziamenti in entrata. Quando invece parliamo di componenti passive intendiamo la liquidità che deve uscire dal conto corrente, come nel caso dei prestiti da restituire.
Anche un prestito personale avrà rilevanza per l’ISEE poiché viene erogato sul conto corrente, senza considerare il fatto che questi soldi poi devono essere restituiti.
L’unica eccezione a tale regola è il caso del mutuo, considerato ai fini ISEE anche come componente passiva.
Come dichiarare i prestiti personali nell’ISEE
Tra la documentazione richiesta per l’ISEE è obbligatorio inserire anche la giacenza media sul conto corrente aggiornata al 31 dicembre dell’anno precedente.
Questo valore indica una media tra i vari importi che durante l’anno sono entrati e usciti dal conto corrente: comprenderà dunque anche il finanziamento ottenuto tramite prestito personale ed erogato sul conto corrente del richiedente.
Nel caso di un mutuo in corso sarà richiesto di presentare anche una certificazione che attesti la quota residua da pagare.
Speriamo che questo articolo ti sia stato utile per chiarire l’impatto dei prestiti personali sul calcolo ISEE del nucleo familiare.
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