Il consigliere regionale pugliese di Forza Italia, Napoleone Cera, ha chiesto a inizio dei lavori in Aula l’anticipazione della discussione della reintroduzione del Trattamento di fine mandato (Tfm), un assegno di circa 35mila euro per ogni consigliere, abolito nel 2013, e con voto segreto il Consiglio ha approvato l’anticipazione.
Quindi il Tfm, accompagnato da accese polemiche e che era il 13esimo punto all’ordine del giorno e non sarebbe stato discusso oggi, verrà votato subito. In Aula si è aperto un dibattito, con il consigliere Tutolo che ha etichettato come una “vergogna” il voto segreto sull’anticipazione.
“I pugliesi devono sapere chi è af avore e chi è contro”: cosi in Consiglio regionale pugliese, il governatore Michele Emiliano ha chiesto di non votare la reintroduzione del trattamento di fine mandato con voto segreto ma di “metterci la faccia”.
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“Il Partito Democratico – ha aggiunto – non vuole il ripristino del trattamento di fine mandato, non lo vuole a Roma, non lo vuole a Bari, non lo vuole da nessuna parte. Le liste civiche non vogliono il ripristino del trattamento di fine mandato, da quello che ho capito anche Azione non ha questa intenzione, non l’ha mai avuta, la minoranza meglio ancora, perché la minoranza è contraria unanimemente”.
Alla fine, dopo mille polemiche da parte dell’opposizione, il trattamento di fine mandato è stato soppresso. Con un subemendamento, presentato dal vicepresidente della giunta Raffaele Piemontese, che sopprime tutti gli articoli della legge.
Hanno votato a favore 21 consiglieri, 5 i contrari. L’opposizione non ha votato. Conto l’assegno di fine mandato erano intervenuti i vertici del Pd, a cominciare dal capogruppo al Senato Francesco Boccia e sia il segretario regionale del Pd Domenico De Santis che il presidente della Regione Emiliano hanno raccolto le indicazioni della segretaria Elly Schlein. Ora la discussione in consiglio passa ai referendum sulla autonomia differenziata.
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