BELLUNO – Un pezzetto di mondo, chiuso dentro a un rettangolo. Dentro al rettangolo verde del “Mundialito”, il torneo di calcio – davvero internazionale – iniziato sabato e concluso nel pomeriggio di ieri, che ha visto scendere in campo a Salce, nel capoluogo – dieci diverse nazioni.
Un totale di circa 230 giocatori a rappresentare parte delle diverse comunità che vivono in provincia. A rappresentare, soprattutto, un pezzetto di mondo: quello che si aggiunge a colorare e arricchire la comunità bellunese.
LA COMPETIZIONE
Nella lunga maratona di partite, all’inseguimento del pallone si sono messe le formazioni di Brasile (ex-campioni in carica), Italia, Marocco, Romania, Tunisia, Albania, Camerun, Kosovo, Nigeria e Senegal. Ad alzare la coppa, vincendo in finale per 3 a 0 contro l’Italia, è stata la nazionale marocchina.
Ma a vincere il “Mundialito” è stata, in realtà, la festa; vissuta nella dimensione del plurale: quello che trova la sua sintesi nella condivisione e nella conoscenza reciproca. È stato il tema dell’amicizia la cifra dell’evento.
LA SODDISFAZIONE
A sottolinearlo, l’assessore Monica Mazzoccoli; sua l’iniziativa, nata l’anno scorso, che ha visto di nuovo impegnato l’Assessorato allo sport del comune di Belluno assieme al Coordinamento della rete immigrazione provinciale (con il patrocinio del Coni e dell’Associazione italiana arbitri, il contributo del Bim e il coinvolgimento di Csen Belluno): «È stata una seconda edizione meravigliosa. Quest’anno, oltre agli adulti, abbiamo voluto dare spazio anche ai bambini, che hanno giocato a gruppi misti, non divisi per nazioni. A loro abbiamo affidato così di portare il messaggio più vero: quello dell’integrazione. Perché, in effetti, il senso del torneo era proprio promuovere conoscenza reciproca, rispetto, capacità di unione. A tutti i partecipanti ho voluto affidare una parola chiave: amicizia; è un sentimento capace di mettere tutti sullo stesso piano, fatto di rispetto, di fiducia reciproci. Il senso del torneo è racchiuso tutto qui. Ed è stato bellissimo».
LO SCAMBIO
Fulcro dell’iniziativa, il Coordinamento della rete immigrazione, presieduto da Milena Maia: «Il Coordinamento rappresenta le 28 nazioni delle comunità presenti sul territorio provinciale – spiega la presidente -. Il “Mundialito” vuol essere un evento di incontro, solidarietà, amicizia tra i popoli. Occasione anche per la comunità di Belluno per conoscere il mondo che le gravita attorno. Perché c’è proprio un pezzetto di mondo, in campo: i partecipanti al torneo abitano qui, alcuni sono nati qui».
Un’occasione per sottolineare il valore umano dell’incontro, che è anche incontro culturale. «Lo sottolinea il buffet etnico organizzato a seguito delle partite: ciascuno offre agli altri qualcosa di sé. La nota speciale l’hanno resa poi i bambini: cioè il nostro futuro – continua Maia -. Noi viviamo la comunità bellunese come realtà accogliente e lavoriamo perché sia sempre più una comunità di pace, capace di riconoscere il valore della diversità; c’è da imparare dai bambini: sono molto bravi nell’andare oltre le diversità e nel coltivare l’amicizia».
Il torneo è un tassello di un lavoro che vedrà la Rete orientata verso nuovi obiettivi: «Sensibilizzazione, innanzitutto prosegue la presidente-. E lavoreremo su programmi di contrasto alla povertà educativa, sulla formazione, perché crescita personale significa non avere, un domani, comunità povere di risorse; oltre ai progetti di inserimento lavorativo e all’impegno sul tema della legalità. Sono progetti importanti e impegnativi per la crescita della comunità intera. Ma c’è una sinergia favorevole, che ci aiuta. E con il comune di Belluno stiamo costruendo una bella collaborazione, per migliorare capacità di dialogo e di progettazione, per agire in senso mirato».
C’è anche una novità in vista: «Avremo una nuova sede, a Belluno. Una casa per tutte le associazioni, punto di riferimento anche regionale. Stiamo ultimando i lavori, l’inaugurazione sarà a fine settembre».
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