Le spese per demolire e ricostruire la scuola materna ed elementare Papa Giovanni XXIII, sita nella omonima via, sono aumentate a dismisura: oltre 1.700.000 euro. Ed allora, per stare nei costi, si sono previsti tagli di ambienti rispetto al progetto di partenza, nonché il diverso utilizzo di un vecchio mutuo di 1 milione e mezzo di euro, inizialmente destinato alla soppressione del passaggio a livello di via De Robertis.
Perché ciò avvenga, però, Palazzo di Città deve perfezionare la richiesta di riconversione del mutuo a Cassa depositi e prestiti attraverso la documentazione di una variazione compensativa di 860.000 euro, che si aggiungono ad una somma pressoché identica già stanziata in bilancio al capitolo dell’efficientamento energetico presso istituti scolastici.
IMPENNATA DEI COSTI
Complessivamente, quindi siamo in presenza di oltre 1.700.000 euro, che rappresentano l’aumento della spesa fra il finanziamento di 5 milioni ricevuto dal Comune di Trani, grazie al Piano nazionale di ripresa e residenza, ed il nuovo valore dell’appalto definito dalla progettazione esecutiva, che invece è pari a 6.700.000 euro.
Ed allora, pur di non perdere il finanziamento, si corre ai ripari con un’operazione che non dovrebbe mancare di essere accolta ma ha bisogno di tempi rapidi, poiché le date sono ben scandite e quasi impietose: infatti, il termine ultimo fissato per la sostituzione edilizia degli edifici pubblici è il 30 giugno 2026 e quindi appena due anni. E nel frattempo la Papa Giovanni XXIII è diventata un autentico rudere, dopo la chiusura per pericolo di crollo del 9 aprile 2019.
AGGIORNAMENTO PREZZI
Il 12 maggio 2023 la giunta comunale aveva approvato il progetto di fattibilità tecnico economica redatto dal raggruppamento temporaneo di professionisti composto dagli architetti Gianluca Ricciolini, Martin Taglianetti ed Anna Urso, con il coordinamento della società Hyper Stp di Firenze, all’esito di un concorso di progettazione indetto dal Ministero dell’istruzione.
All’epoca il costo totale dell’intervento era di 4.938.000 euro, ma poi i professionisti hanno sviluppato il progetto esecutivo ridefinendo l’importo totale dell’appalto in 6.691.000 euro, di cui 5.114.000 per lavori. Tale importo è calcolato sulla base dei prezziari aggiornati, ma anche sul presupposto dell’utilizzo del fondo opere indifferibili, pari al 10 per cento dell’importo del quadro economico di partenza, e sul riutilizzo del ribasso di gara pari al 22,7 per cento.
TAGLI AL PROGETTO
Nel frattempo il progetto originario è stato comunque modificato proprio per fare fronte al notevole incremento dei costi, agendo principalmente sull’ottimizzazione del consumo del suolo della struttura portante e sulla drastica riduzione delle superfici vetrate.
Le principali modifiche apportate sono le seguenti: spostamento del corpo della palestra secondo l’asse longitudinale principale; eliminazione della rampa di accesso al piano degli spalti della palestra; riduzione generale degli ambienti, eliminando tutto ciò che non è obbligatorio secondo legge, fra cui la cucina; spostamento degli uffici al primo piano, sopra il corpo mensa; spostamento dei laboratori speciali della primaria e delle aule del secondo ciclo della primaria sul lato sinistro, inglobandoli al corpo della mensa e uffici in modo da diminuire l’impronta a terra e la superficie coperta del lotto e sfruttare al meglio il comportamento scatolare della struttura; riduzione del connettivo centrale che, rimane comunque via primaria di paesaggio di apprendimento che collega tutto il corpo a scuola con il corpo mensa, uffici e palestra.
POSSIBILI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI
Ultima, ma non da ultima, la spada di Damocle di possibili ritrovamenti archeologici che pende sul capo di tutti. La Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per la Bat ha chiarito che, nella progettazione esecutiva, dovrà essere predisposto un apposito piano di assistenza archeologica in corso d’opera per tutte le opere di scavo previste, comunque interferenti con suoli di potenziale interesse archeologico al di sotto delle quote di campagna originarie.
Di conseguenza, qualora durante i lavori di realizzazione di tutte le opere previste nel progetto dovessero avere luogo rinvenimenti di carattere archeologico, il Comune di Trani sarà tenuto a sospendere immediatamente i lavori dandone contestuale comunicazione alla Soprintendenza.
Le spese per demolire e ricostruire la scuola materna ed elementare Papa Giovanni XXIII, sita nella omonima via, sono aumentate a dismisura: oltre 1.700.000 euro. Ed allora, per stare nei costi, si sono previsti tagli di ambienti rispetto al progetto di partenza, nonché il diverso utilizzo di un vecchio mutuo di 1 milione e mezzo di euro, inizialmente destinato alla soppressione del passaggio a livello di via De Robertis.
Perché ciò avvenga, però, Palazzo di Città deve perfezionare la richiesta di riconversione del mutuo a Cassa depositi e prestiti attraverso la documentazione di una variazione compensativa di 860.000 euro, che si aggiungono ad una somma pressoché identica già stanziata in bilancio al capitolo dell’efficientamento energetico presso istituti scolastici.
IMPENNATA DEI COSTI
Complessivamente, quindi siamo in presenza di oltre 1.700.000 euro, che rappresentano l’aumento della spesa fra il finanziamento di 5 milioni ricevuto dal Comune di Trani, grazie al Piano nazionale di ripresa e residenza, ed il nuovo valore dell’appalto definito dalla progettazione esecutiva, che invece è pari a 6.700.000 euro.
Ed allora, pur di non perdere il finanziamento, si corre ai ripari con un’operazione che non dovrebbe mancare di essere accolta ma ha bisogno di tempi rapidi, poiché le date sono ben scandite e quasi impietose: infatti, il termine ultimo fissato per la sostituzione edilizia degli edifici pubblici è il 30 giugno 2026 e quindi appena due anni. E nel frattempo la Papa Giovanni XXIII è diventata un autentico rudere, dopo la chiusura per pericolo di crollo del 9 aprile 2019.
AGGIORNAMENTO PREZZI
Il 12 maggio 2023 la giunta comunale aveva approvato il progetto di fattibilità tecnico economica redatto dal raggruppamento temporaneo di professionisti composto dagli architetti Gianluca Ricciolini, Martin Taglianetti ed Anna Urso, con il coordinamento della società Hyper Stp di Firenze, all’esito di un concorso di progettazione indetto dal Ministero dell’istruzione.
All’epoca il costo totale dell’intervento era di 4.938.000 euro, ma poi i professionisti hanno sviluppato il progetto esecutivo ridefinendo l’importo totale dell’appalto in 6.691.000 euro, di cui 5.114.000 per lavori. Tale importo è calcolato sulla base dei prezziari aggiornati, ma anche sul presupposto dell’utilizzo del fondo opere indifferibili, pari al 10 per cento dell’importo del quadro economico di partenza, e sul riutilizzo del ribasso di gara pari al 22,7 per cento.
TAGLI AL PROGETTO
Nel frattempo il progetto originario è stato comunque modificato proprio per fare fronte al notevole incremento dei costi, agendo principalmente sull’ottimizzazione del consumo del suolo della struttura portante e sulla drastica riduzione delle superfici vetrate.
Le principali modifiche apportate sono le seguenti: spostamento del corpo della palestra secondo l’asse longitudinale principale; eliminazione della rampa di accesso al piano degli spalti della palestra; riduzione generale degli ambienti, eliminando tutto ciò che non è obbligatorio secondo legge, fra cui la cucina; spostamento degli uffici al primo piano, sopra il corpo mensa; spostamento dei laboratori speciali della primaria e delle aule del secondo ciclo della primaria sul lato sinistro, inglobandoli al corpo della mensa e uffici in modo da diminuire l’impronta a terra e la superficie coperta del lotto e sfruttare al meglio il comportamento scatolare della struttura; riduzione del connettivo centrale che, rimane comunque via primaria di paesaggio di apprendimento che collega tutto il corpo a scuola con il corpo mensa, uffici e palestra.
POSSIBILI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI
Ultima, ma non da ultima, la spada di Damocle di possibili ritrovamenti archeologici che pende sul capo di tutti. La Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per la Bat ha chiarito che, nella progettazione esecutiva, dovrà essere predisposto un apposito piano di assistenza archeologica in corso d’opera per tutte le opere di scavo previste, comunque interferenti con suoli di potenziale interesse archeologico al di sotto delle quote di campagna originarie.
Di conseguenza, qualora durante i lavori di realizzazione di tutte le opere previste nel progetto dovessero avere luogo rinvenimenti di carattere archeologico, il Comune di Trani sarà tenuto a sospendere immediatamente i lavori dandone contestuale comunicazione alla Soprintendenza.
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