Roma, 15 ottobre 2024 – Il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare la manovra da 25 miliardi per il 2025, il decreto fiscale e il Documento di bilancio per l’Europa. Oltre a un decreto ministeriale per la revisione delle accise.
La legge di bilancio dovrebbe pesare tra i 23 e i 25 miliardi, 9 dei quali in deficit.
Si va verso la proroga nel 2025 del bonus ristrutturazioni al 50% e i tagli del 5% ai ministeri. Dalle banche previsti 3-4 miliardi, potrebbe essere posticipata al 2026 la restituzione dei crediti d’imposta dovuti dallo Stato. Tajani afferma: ‘Niente nuove tasse’. “Noi più coraggiosi della sinistra sugli extraprofitti”, rivendica Meloni che conferma: “Poste resta in mani italiane. Il ministro Schillaci annuncia più risorse per la sanità: possibili oltre 3 miliardi.
Monito di Mattarella: “Basta divari territoriali per il Servizio sanitario. Il welfare è il pilastro del nostro modello sociale”.
Bonus ristrutturazioni al 50%
Si va verso la proroga nel 2025 del bonus ristrutturazioni al 50%. Secondo quando si apprende, la manovra attesa questa sera in consiglio dei ministri dovrebbe salvare l’agevolazione edilizia per un altro anno, evitando il calo al 36% previsto a legislazione vigente. Come anticipato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, la portata della norma sarebbe limitata alle prime case.
Un palazzo interessato dai lavori di ristrutturazione con il superbonus
Tagli ai ministeri del 5%
Si starebbe discutendo anche, a quanto filtra, di una ipotesi di una spending review con possibili tagli lineari del 5% al budget dei singoli ministeri, ad eccezione dei fondi per la Sanità, che invece dovrebbero aumentare.
Banche ed extraprofitti
Fondi freschi alla legge di bilancio dovrebbero arrivare da un contributo da parte degli istituti bancari più grandi. Sul tappeto ci sarebbe un anticipo sulle Dta (le imposte differite attive) per tre miliardi. Sembra escluso, invece, un aumento dell’Ires e dell’Irap.
“Al collega Fratoianni, che parlava di banche e extraprofitti, dico che vedremo con la legge di bilancio. Potrebbe scoprire che questo governo ha avuto più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo”, ha detto la premier Giorgia Meloni in aula alla Camera, in sede di replica nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, replicando al leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.
Cuneo fiscale e scaglioni Irpef
La conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglioni dell’Irpef valgono da sole oltre la metà della manovra, intorno ai 14 miliardi. Per quanto riguarda il taglio del
cuneo dovrebbero essere superati alcuni difetti con una doppia azione. Dal prossimo anno potrebbe, infatti, rimanere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40mila euro. Se i fondi in arrivo dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno sufficienti, il governo potrebbe poi ridurre l’aliquota intermedia, fino a 50mila euro di reddito, dal 35 al 33%.
Natalità
È l’altro piatto forte della manovra che dovrebbe prevedere un sostegno alla natalità e alle famiglie attraverso lo strumento dell’assegno unico ma anche con un restyling. L’ipotesi sarebbe quella dell’introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che dovrebbe essere a sua volta modulato in base al nucleo familiare. Introducendo di fatto, viene spiegato, un primo assaggio di “quoziente familiare”. Tra le ipotesi anche quella di rivedere al ribasso la soglia di reddito oltre il quale scatta il decalage degli sconti fiscali al 19% (oggi parte da 120mila euro) ma ancora si starebbe lavorando sull’intero pacchetto. Tra le misure che vengono date per scontate l’estensione alle autonome della decontribuzione per le mamme lavoratrici con due o tre figli.
Fringe benefit
Si punta ad una conferma, ma con qualche ritocco, anche per la misura sui sostegni aziendali. L’ultima legge di bilancio ha portato la soglia di esenzione dei fringe benefit a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e a 1.000 euro per tutti gli altri (aprendo alla possibilità di usarli anche per pagare l’affitto o il mutuo prima casa).
Pensioni
Nulla da fare per riforme strutturali su questo fronte ma si lavora, comunque, per confermare la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione. E a un aumento delle pensioni minime. Tra le ipotesi circolate c’è anche quella di un perfezionamento del cosiddetto bonus Maroni, con incentivi a chi sceglie di rimanere al lavoro anche avendo i requisiti per il pensionamento. Non esclusa anche una spinta alla previdenza complementare con l’introduzione di un semestre di silenzio assenso.
Contratti della p.a.
Come ha confermato il ministro Giancarlo Giorgetti la manovra stanzierà anche le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27.
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