La Guardia di Finanza di Treviso ha ricostruito l’operato di una società trevigiana che tra il 2020 e il 2022, ha truffato circa 2.000 persone, domiciliate in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte, interessate ad accedere al superbonus edilizio del 110%.
La società, si presentava come “general contractor”, era in grado di seguire tutto il percorso per accedere alle agevolazioni fiscali (non solo superbonus, ma anche ecobonus, bonus facciate, bonus ristrutturazioni, sismabonus, ecc..).
In primo luogo, la società si proponeva, offrendo un pacchetto “chiavi in mano”, come referente in grado di occuparsi dell’intera pratica di riqualificazione edilizia, inclusi le opere e la cessione dei crediti d’imposta.
In realtà, dopo avere incassato il corrispettivo per lo studio di fattibilità dei lavori, i servizi promossi non venivano forniti, impedendo ai clienti di ottenere i benefici fiscali previsti per legge.
In secondo luogo, enfatizzava quale “unica forma di pagamento”, da sostenersi quindi esclusivamente a fine lavori di riqualificazione, la cessione del credito di imposta maturato, omettendo, però, di informare le vittime che la restituzione del denaro anticipati per l’avvio dell’istruttoria sulla fattibilità, compresa tra 300 e 2.500 euro, sarebbe avvenuta unicamente ad ultimazione dei lavori di riqualificazione.
Durante le indagini, i finanzieri trevigiani hanno sentito centinaia di clienti e perquisito la sede del “general contractor”, oltre alle abitazioni degli amministratori e degli agenti di vendita.
L’ammontare complessivo delle truffe è stato quantificato in circa 2 milioni di euro.
L’impresa trevigiana, in realtà non ha mai iniziato un solo lavoro e si trova attualmente in stato d’insolvenza.
I due amministratori, sono stati denunciati per il reato di truffa.
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