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Quali bolli auto sono stati condonati? #finsubito prestito immediato


Cancellazione delle vecchie tasse automobilistiche: quali annualità riguardano e per quali importi. Come capire se il debito non c’è più.

Molti lettori di questo sito, più quelli che seguono sui social il direttore Angelo Greco, che informa tutti delle novità già approvate ed anche di quelle in arrivo, ci domandano: quali bolli auto sono stati condonati?

L’incertezza deriva dal fatto che si sono stratificati nel tempo diverse sanatorie, rottamazioni e provvedimenti “strappacartelle”, che hanno annullato moltissime tasse automobilistiche e specialmente quelle riferite alle annualità più antiche, che si erano già trasformate in cartelle esattoriali ma con scarse possibilità di recupero per l’Erario.

L’annualità dei bolli auto, ed anche il loro importo, sono i criteri decisivi per stabilire se una determinata tassa automobilistica è stata cancellata oppure no. Adesso ti diciamo come capire a colpo d’occhio se il tuo debito è stato annullato.

Stralcio dei vecchi bolli auto

Nel momento in cui scriviamo questo articolo, ad ottobre 2024, l’ultima sanatoria approvata è quella contenuta nella legge di Bilancio 2023.

Questa norma – chiamata anche “strappacartelle – ha eliminato in modo automatico tutti i carichi esattoriali (quindi i bolli auto e non solo) affidati all’Agente di Riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2015, per un importo fino a 1.000 euro: è una cifra (comprensiva di capitale, interessi e sanzioni) che, praticamente, comprende quasi tutte le tasse automobilistiche pagate annualmente dagli italiani per i veicoli di loro proprietà.

Tutto ciò significa che se avevi bolli non pagati per quelle annualità – sottolineiamo: non riferite al bollo auto bensì alla data di iscrizione a ruolo con affidamento ad Agenzia Entrate Riscossione – essi sono stati automaticamente annullati, e non dovrai pagare nulla.

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Tieni presente che l’anno di iscrizione a ruolo non si riferisce a quello in cui era dovuto il bollo auto, ma è successivo: ad esempio, un bollo che scadeva e andava pagato nel 2013 o nel 2014 non rientra nella sanatoria se è stato affidato all’Agente di riscossione nel 2016 o nel 2017, ossia in qualunque data posteriore al 31 dicembre 2015.

Come sapere se il bollo è stato cancellato

Per sapere se i bolli auto che ti riguardano sono stati annullati o sono ancora pendenti e quindi dovuti, puoi fare una verifica della situazione in due modi:

  • controllando le cartelle esattoriali che ti sono pervenute: se comprendono tasse automobilistiche iscritte a ruolo tra il 2000 ed il 2015 (c’è un’apposita colonna nell’elenco di ogni cartella che indica queste informazioni), e per un importo, riferito a ciascun carico debitorio, non superiore a 1.000 euro, hai la certezza che esse sono state cancellate;
  • collegandoti al sito dell’Agenzia Entrate Riscossione (si entra nell’area riservata con lo Spid, il Servizio pubblico di identità digitale, la Cie, Carta di identità elettronica, o la Cns, Carta nazionale dei servizi, cioè la Tessera sanitaria dotata di microchip) e verificando la tua situazione debitoria attuale: da qui potrai constatare che i bolli auto riferiti al periodo e all’importo massimo che abbiamo detto sono stati stralciati e, pertanto, non sono più compresi nelle voci pendenti e da pagare.

Rateizzazione dei bolli auto non annullati 

Ti ricordiamo che per i bolli auto non compresi nella sanatoria, e in particolare per quelli affidati ad Agenzia Entrate Riscossione dal 1° gennaio 2016 in poi, è possibile chiedere la rateizzazione: la domanda presentata all’Agenzia delle Entrate con il pagamento della prima rata sospende il fermo amministrativo applicato sulle autovetture di tua proprietà, quindi potrai tornare subito a circolare.

La cancellazione definitiva del fermo avverrà, automaticamente, al completamento del piano di pagamenti rateali. Sarà l’Agenzia delle Entrate a provvedere, d’ufficio e senza necessità di tua richiesta, a farlo cancellare al Pra. Fai attenzione, perché se ometti di pagare alcune rate programmate, saltandone 8 anche non consecutive, il fermo amministrativo torna automaticamente in vigore.

Quali bolli auto sono prescritti?

Non bisogna pagare neanche i bolli auto che si sono prescritti. La prescrizione della tassa automobilistica è molto breve: 3 anni, che decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’importo andava versato. Ad esempio, un bollo auto che avrebbe dovuto essere pagato nel 2018 è andato in prescrizione il 31 dicembre 2021.

Attenzione però: il decorso della prescrizione può essere interrotto – prima che essa sia completamente maturata, dunque entro il triennio – da una qualsiasi richiesta di pagamento formulata dalla Regione, come un avviso di accertamento, o da un atto dell’Agenzia Entrate Riscossione, come la cartella esattoriale o un’intimazione di pagamento.

Dal momento della ricezione di questi atti (fa fede la data della notifica) il triennio ricomincia a decorrere da capo. E siccome gli atti interruttivi della prescrizione che si susseguono nel tempo potrebbero essere più di uno, anche i bolli più vecchi – fatta eccezione per quelli sino al 2015 di cui abbiamo parlato – potrebbero essere non ancora prescritti.

Nell’esempio fatto sopra del bollo relativo al 2018, se la Regione nel 2020 ha inviato al proprietario del veicolo un avviso di accertamento della tassa automobilistica, il decorso della prescrizione è spostato in avanti fino al 2023, e se l’Agente di Riscossione al quale il carico è stato affidato ha notificato nel 2022 la cartella esattoriale la prescrizione maturerà solo nel 2025, salvi eventuali ulteriori atti interruttivi che potrebbero arrivare.

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C’è stata, poi, la sospensione Covid della prescrizione, che ha determinato un ulteriore allungamento dei termini di 542 giorni, a causa del “congelamento” nel periodo intercorrente tra l’8 marzo 2020 e il 31 agosto 2021. Quindi le tasse automobilistiche comprese in tale periodo hanno un notevole slittamento in avanti della prescrizione.

Bolli auto: prossime sanatorie in arrivo?

Per i bolli auto non compresi nella sanatoria di cui abbiamo parlato c’era stata, nel 2022, la possibilità di usufruire della rottamazione quater, che riguardava tutti i carichi affidati all’Agenzia Entrate Riscossione dal 2000 al 30 giugno 2022, in modo da pagare ratealmente e con un grosso sconto sulle sanzioni e sugli interessi (in pratica, rimaneva da pagare soltanto l’importo della tassa automobilistica annuale).

La finestra temporale utile per poter chiedere questa definizione agevolata si è chiusa a luglio 2023 (chi ne ha usufruito sta pagando a rate trimestrali, fino al 2027), ma non è escluso che prossimamente, e forse già nel 2025, il Governo adotti una nuova edizione della rottamazione dei carichi pendenti (si arriverebbe così alla quinquies), in modo da consentire ai contribuenti di cancellare a condizioni convenienti questi debiti fiscali. Vi terremo aggiornati, come sempre, sulle prossime novità in arrivo.

Bolli auto non pagati: cosa fare?

Se hai delle tasse automobilistiche non pagate entro i termini, hai comunque dei margini di tolleranza e dei modi per ridurre le sanzioni per omesso o tardivo versamento. Per conoscerli leggi l’articolo “Bollo auto: come evitare sanzioni e multe”.



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