Lo stop deciso da Bruxelles, come logico aspettarsi, ammette alcune eccezioni, nel caso in cui i consumatori decidano di non optare per l’acquisto per una pompa di calore o di un climatizzatore a pompa di calore.
E’ bene però tenere a mente che lo stop del 2025 agli incentivi all’acquisto è propedeutico a quello stabilito al 2040 per l’installazione di caldaie a gas; i consumatori che oggi decideranno cosa acquistare devono quindi considerare cosa ne sarà del loro sistema di riscaldamento da qui a 15 anni, anche nell’ottica di disponibilità di pezzi di ricambio nel caso di guasti.
Dopo lo stop agli incentivi infatti, la Direttiva EPBD stabilisce il divieto di installazione delle caldaie a gas a partire dal 2040.
Il Sole24Ore riferisce che la Commissione Europea è attualmente impegnata nella stesura di Linee Guida di attuazione che concretizzino la normativa sull’efficientamento energetico degli edifici.
Nella bozza del testo presentata in questi giorni agli operatori del settore, prosegue il quotidiano, i tecnici europei avrebbero fissato al 1° gennaio 2025 la data ultima per accedere agli incentivi presenti nel Bonus Casa, Ecobonus e SuperBonus.
Come anticipato, Bruxelles ha creato uno spazio legislativo per alcune eccezioni, riferito non alle caldaie in commercio ma alla loro alimentazione; vediamo i dettagli.
L’Unione sta lavorando per fugare ogni dubbio in merito lo stop sugli incentivi per le caldaie a gas, aprendo tavoli di incontro e dibattito con esperti del settore.
Il fine è stilare un compendio di Linee Guida che permettano l’attuazione della Direttiva Epbd: tale documento non avrà la medesima forza vincolante della normativa per gli Stati membri, ma chiarirà le intenzioni di Bruxelles e il modo per concretizzarle al meglio.
La bozza mette subito in chiaro cosa rientra nell’insieme degli incentivi, dichiarando:
Con la definizione di incentivi finanziari si intende una qualsiasi forma di supporto economico fornito da un soggetto pubblico. Dunque contributi per chi compra, per chi installa e agevolazioni fiscali. In sostanza, ogni forma di bonus sarà interessato dalla direttiva.
Il passaggio successivo mira a delimitare le caratteristiche delle caldaie a gas che da gennaio non riceveranno più incentivi all’acquisto:
…Il fatto che una caldaia a gas sia considerata come alimentata da combustibili fossili dipende dal mix di combustibili presenti in rete al momento dell’installazione…. Dove la rete locale trasporta in modo prevalente gas naturale, l’installazione di caldaie non sarà incentivata. Dove, invece, la rete locale trasporta prevalentemente combustibili rinnovabili, l’installazione di caldaie può ricevere incentivi finanziari.
Questo è il punto focale di tutto il Vademecum, ma anche quello che ad oggi crea più domande che risposte.
In teoria (e forse in pratica), l’incentivo non si lega all’elettrodomestico in senso stretto (in termini di tecnologia utilizzata, classificazione energetica, eccetera…) ma alla provenienza del gas con cui lo andremo ad alimentare.
Se la rete che arriva al nostro domicilio trasporta prevalentemente gas naturale, la nostra nuova caldaia non sarà incentivata; se la rete che arriva al nostro domicilio trasporta biogas o altri combustibili rinnovabili “almeno per il 51%” della fornitura, allora potremo accedere agli incentivi.
[Immagine di copertina, una caldaia a condensazioneValliant]
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