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Con l’estate arriva il periodo più temuto dai contribuenti italiani: è infatti tempo di presentare il modello 730/2024.

L’Agenzia delle Entrate ha predisposto già da tempo il modello pre compilato e ha introdotto importanti novità in merito alle spese deducibili e detraibili nonché ai vari bonus acquisiti dai contribuenti.

Sono proprio spese, rimborsi e bonus ha determinare il pagamento del contribuente generando importi a credito o a debito.

Durante il 2023 oltre ai vari bonus molti lavoratori hanno ricevuto mese per mese il trattamento integrativo, denominato anche Ex Bonus Renzi da 100 euro dal proprio datore di lavoro.

Ma nel momento della presentazione della dichiarazione dei redditi potrebbe capitare che debba essere restituito. Perché?

Scopriamolo insieme.

Modello 730/2024, attenzione all’Ex Bonus Renzi: ecco quando va restituito e perché

Tra i sostegni più amati dai lavoratori italiani c’è senza dubbio l’ex Bonus Renzi o trattamento integrativo introdotto inizialmente per contrastare la pressione fiscale.

Il bonus di 100 euro in busta baga non spetta automaticamente a tutti coloro che sono lavoratori subordinati ma è necessario rispettare determinati requisiti. Ecco allora che alcuni soggetti che lo hanno percepito potrebbero doverlo restituire nel momento della presentazione del modello 730/2024.

 Per capire chi corre questo rischio bisogna comprendere a chi spetta il trattamento integrativo.

Nello specifico il trattamento integrativo o Ex Bonus Renzi spetta solo a:

  • chi ha un reddito fino a 15.000 euro e detrazioni inferiori all’imposta dovuta;
  • per chi ha reddito fino a 28.000 euro annui il trattamento è riconosciuto anche se in misura ridotta a patto che la somma delle detrazioni al 19% (spese mediche, interessi passivi mutui ecc.) dell’IRPEF superino l’imposta lorda, con un importo del bonus pari alla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda.

Molto spesso per definire gli aventi diritto si fa solo riferimento ai limiti reddituali ma invece, come abbiamo appena detto bisogna considerare anche le detrazioni.

Queste infatti devono essere inferiori all’imposta dovuta, ovvero deve avere capienza fiscale.

L’Ex Bonus Renzi eventualmente fruito, va indicato nel rigo C14 del quadro C

Chi presta l’assistenza fiscale deve ricalcolare l’importo  tenendo conto di tutti i redditi e le detrazioni.

Modello 730/2024, occhio alla capienza fiscale

Come abbiamo appena detto, l’ex Bonus Renzi non spetta solo a coloro che rispettano determinati limiti reddituali ma per poter beneficiare del trattamento integrativo è necessario avere capienza fiscale.

Nello specifico l’Ex Bonus Renzi spetta a coloro che hanno redditi superiori a 8.174 euro.

Chi non arriva a tale cifra e lo percepisce ugualmente deve in sede di presentazione del modello 730 restituirlo.

In concreto se un lavoratore nel corso del 2023 ha ottenuti nel corso dell’anno redditi da lavoro dipendente pari a 7.500 euro e ha percepito l’ex Bonus Renzi di 100 euro mensili, quando si troverà a conteggiare i redditi complessivi e si troverà nella situazione di aver percepito indebitamente il trattamento integrativo.

Questo perché sarà nella situazione di non dover pagare l’Irpef perché le sue detrazioni non superano l’imposta dovuta.

Ecco che in questo caso il trattamento integrativo deve essere restituito a conguaglio nel modello 730.

Attenzione alle detrazioni per redditi fino a 28.000 euro

Qualora si sia percepito l’ex bonus Renzi con redditi fino ai 28.000 euro la normativa in merito prevede che il trattamento integrativo venga riconosciuto “per un ammontare non superiore a 1200 euro, determinato in misura pari alla differenza fra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda”.

Se le detrazioni non superano l’imposta lorda si dovrà restituire il bonus percepito. E come se non bastasse anche chi ha  detrazioni superiori all’imposta rischia la restituzione parziale.

Nel caso in cui  la differenza tra le detrazioni spettanti e l’importa lorda restituisse un risultato minore a 1.200 euro, il trattamento integrativo spettante  sarà pari alla differenza e l’eccesso percepito dovrà essere restituito.

Meglio dunque percepire il bonus a conguaglio che mensilmente in busta paga.

 

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