I tassi di interesse su mutui e prestiti alle imprese hanno registrato un calo nel mese di settembre, frutto della nuova politica monetaria adottata dalla Banca Centrale Europea (Bce). Il trend si inserisce in un contesto piĆ¹ ampio di normalizzazione dei tassi dopo i rialzi degli ultimi anni, con effetti positivi sia per le famiglie che per le imprese. Si prevedono nuovi tagli nei prossimi mesi.
Mutui in discesa
Secondo lāultimo rapporto mensile dellāAssociazione Bancaria Italiana (Abi), i tassi sui nuovi mutui hanno registrato una flessione significativa. A settembre 2024, il tasso medio sui mutui si ĆØ attestato al 3,33%, rispetto al 3,59% del mese precedente e al 4,42% di dicembre 2023. Questo segna unāinversione di tendenza rispetto allāandamento registrato nel 2022, quando i tassi di interesse avevano subito rialzi considerevoli a causa delle politiche restrittive della Bce per contrastare lāinflazione.
Secondo siti di comparazione per i mutui, i tassi fissi sui mutui piĆ¹ diffusi a ottobre 2024 si aggirano intorno al 3,5%-4%, mentre i tassi variabili si mantengono tra il 2,8% e il 3,2%, con leggere variazioni a seconda dellāimporto del finanziamento e della durata del mutuo. Questa situazione favorisce le famiglie che cercano di acquistare casa o rifinanziare un mutuo esistente, consentendo di accedere a condizioni di credito piĆ¹ vantaggiose rispetto agli anni precedenti.
La riduzione dei tassi di interesse sui mutui ĆØ una buona notizia per chi sta cercando di acquistare casa. Un tasso piĆ¹ basso significa rate piĆ¹ accessibili e la possibilitĆ di ottenere prestiti a condizioni piĆ¹ vantaggiose. Questo, a sua volta, potrebbe sostenere il mercato immobiliare, stimolando la domanda di abitazioni e favorendo lāaccesso al credito per le giovani famiglie, spesso scoraggiate dai tassi elevati degli anni precedenti.
Finanziamenti alle imprese sotto il 5%
Anche i tassi di interesse sui finanziamenti alle imprese hanno visto una diminuzione. A settembre, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento si ĆØ attestato al 4,96%, in lieve calo rispetto al 5,13% di agosto e al 5,45% di dicembre 2023. Nonostante la riduzione sia meno marcata rispetto a quella dei mutui, si tratta comunque di una dinamica positiva per il tessuto imprenditoriale italiano.
La riduzione rende piĆ¹ economico per le imprese accedere a prestiti per investimenti in nuove tecnologie, espansioni o progetti di crescita. Un tasso di interesse piĆ¹ basso riduce il costo complessivo del finanziamento, permettendo alle imprese di pianificare a lungo termine con minori vincoli finanziari.
Lāimpatto della politica della Bce
Il calo dei tassi sui mutui e sui prestiti alle imprese ĆØ il risultato diretto delle misure adottate dalla Bce, che sta progressivamente allentando le politiche monetarie restrittive attuate per combattere lāinflazione. Dopo un periodo caratterizzato da un rapido aumento dei tassi dāinteresse per contenere la crescita dei prezzi, lāistituzione europea ha deciso di intervenire per favorire una ripresa economica piĆ¹ solida e sostenibile.
Questo cambio di direzione, che ha visto la Bce ridurre i tassi di riferimento, sta iniziando a produrre effetti tangibili sul mercato del credito. Se la politica monetaria rimarrĆ espansiva, ĆØ probabile che i tassi di interesse possano continuare a scendere nei prossimi mesi, offrendo ulteriori vantaggi per famiglie e imprese.
Le previsioni per i prossimi mesi indicano che i tassi di interesse potrebbero continuare a calare, se la Bce manterrĆ la sua politica monetaria accomodante. Molto dipenderĆ dallāandamento dellāinflazione e dalle decisioni future degli organismi internazionali. Alcuni analisti ritengono che, qualora lāinflazione rimanesse sotto controllo, la Bce potrebbe ridurre ulteriormente i tassi di riferimento, portando a una ulteriore discesa dei tassi sui mutui e sui finanziamenti.
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