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Nei giorni scorsi, l’Agenzia della Mobilità Piemontese ha approvato con la Delibera n. 5 del 2024 un aumento delle tariffe per i biglietti e gli abbonamenti del trasporto ferroviario regionale e dei bus extraurbani. A partire dal primo luglio, gli utenti dovranno affrontare un incremento medio del 3,6%, che si aggiunge ai rincari del 5,45% nel 2022 e del 5,88% nel 2023, in conformità con una legge regionale del novembre 2013.

Questa decisione, prevedibilmente, ha scatenato forti reazioni tra i pendolari e le associazioni di utenti, che hanno espresso la loro preoccupazione e disappunto attraverso un comunicato del Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.Mi.S.). Nonostante l’introduzione di alcuni nuovi convogli ferroviari e la riattivazione di linee precedentemente sospese, la qualità complessiva dei servizi è percepita in peggioramento. Co.Mi.S. sottolinea che “in Piemonte persistono ancora pesanti tagli effettuati nel periodo Covid, anche su servizi molto utilizzati”, una situazione che ha portato a frequenti disservizi e a un generale senso di indignazione tra gli utenti.

Fulvio Bellora, responsabile del Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.Mi.S.), portavoce degli utenti che hanno espresso preoccupazione e disappunto per i rincari dei trasporti.

La frustrazione degli utenti è ulteriormente amplificata dal confronto con altre regioni italiane. In Liguria, ad esempio, la Regione ha deliberato la “non applicazione dell’aumento previsto dal Contratto per gli abbonamenti mensili e annuali” al fine di tutelare i pendolari, adottando misure di controbilancio per mantenere l’equilibrio economico. Un approccio simile è stato adottato dalla Regione Calabria nel 2022. Questi esempi dimostrano che “la politica può agire in tal senso per una misura che riteniamo giusta ed evidentemente fattibile”, sostiene Co.Mi.S.

Attualmente è pendente presso il TAR un ricorso presentato da Federconsumatori Piemonte e altre sigle contro il contratto per il Servizio Ferroviario Regionale, stipulato dalla Regione Piemonte con Trenitalia S.p.A. Tra i punti contestati vi è l’aumento automatico delle tariffe non legato alla qualità dell’offerta e l’inadeguatezza delle penali in caso di mancato raggiungimento degli standard di servizio.

L’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi.

Co.Mi.S. lancia dunque un appello alla Regione Piemonte, in particolare al neo rieletto Presidente Alberto Cirio e all’Assessore ai trasporti Marco Gabusi, affinché intervengano per mitigare questa situazione. Viene richiesta una sospensione degli aumenti approvati o, almeno, l’introduzione di agevolazioni fiscali per gli abbonati, come detrazioni e sconti. “Come sempre siamo a disposizione per offrire il nostro contributo con argomenti concreti che derivano dall’esperienza quotidiana dell’utilizzo dei mezzi pubblici”, conclude Co.Mi.S., chiedendo un intervento urgente per tutelare i diritti e le esigenze degli utenti del trasporto pubblico.



 

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