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Pagare una stanza 100 euro al mese per studiare a Bologna: la storia di Nima #finsubito richiedi mutuo fino 100%


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Frequentare l’Università di Bologna e vivere in mezzo alla natura, in una bella casa, con un canone di affitto che non supera il centinaio di euro. Questa è la scelta del giovane studente iraniano Nima Shafiei, che dall’ottobre dello scorso anno abita a San Benedetto Val di Sambro facendo il pendolare in treno con  serenità: “Per una persona amante della natura come me, non avrei potuto desiderare un luogo migliore. Il tragitto non è una seccatura, anzi: è diventato un momento per godersi il paesaggio”. Insomma, niente giornate intere fra i social e le agenzie immobiliari dribblando truffe e annunci civetta, niente casting da superare per diventare il coinquilino perfetto e aggiudicarsi una stanza doppia a “soli” 600 euro. Solo un colloquio conoscitivo e poi l’accesso a un alloggio che rientra in un progetto di cohousing a trenta minuti dalla città. Lontano dal caos e dai cantieri. Magari qualche problema con i treni in ritardo. È un’opportunità da conoscere e che potrebbe metterci davanti a una diaspora di studenti che magari, cambiando prospettiva, potrebbero intravedere in una vita più bucolica il modo per mettere insieme esperienze e risparmi. 

100 euro al mese per una singola, tra verde e natura

Nima Shafiei ha 31 anni, studia Artificial Intelligence e racconta a BolognaToday: “Sono venuto qui in Appennino inizialmente per esplorare e conoscere persone e mi è sembrato il posto giusto, così ho fatto domanda approfittando del progetto di accoglienza per studenti universitari. Ora pago 100 euro al mese per una stanza singola, il che è piuttosto conveniente. I treni sono abbastanza frequenti, con partenze quasi ogni ora. Tuttavia, il servizio di autobus è limitato, soprattutto la sera. All’inizio mi hanno offerto una stanza doppia, ma dopo cinque mesi mi sono trasferito in una stanza singola. Ora noi (io, la mia compagna di classe e il suo ragazzo) abbiamo una casa singola con due stanze. Si arriva alla stazione col treno poi in genere le persone prendono la macchina per salire su in paese oppure l’autobus, coi mezzi sono 15 minuti. Tuttavia il servizio autobus è limitato e bisogna prendere le misure con gli orari dei mezzi pubblici”.

Anche i prezzi dei garage sono alle stelle: un box in centro oltre 200 mila euro 

25 studenti Unibo a San Benedetto Val di Sambro

Il Sindaco di San Benedetto Val di Sambro, Alessandro Santoni, sottolinea che grazie ai frequenti collegamenti ferroviari di solo mezz’ora: “Gli studenti che hanno aderito al progetto, avviato nel 2018 in collaborazione con Er.go e l’Università di Bologna, sono 25 e non hanno lasciato il nostro paese per la città, perché studiare a Bologna e vivere qui è perfettamente sostenibile per tutta la durata degli studi. Prendono il treno al mattino, arrivano in centro a Bologna, seguono le lezioni e se vogliono studiano in città. Volendo c’è il tempo per attività sociali, palestra e tempo libero anche in città, perché in mezz’ora sei a casa. Noi abbiamo predisposto per gli studenti una sala comune attrezzata con tavoli e wifi da utilizzare per lo studio e il lavoro condiviso. Dunque si può scegliere se studiare qui o in città. L’ostacolo principale è far capire che si tratta di un’opportunità concreta e vantaggiosa”, spiega Santoni.

Il Comune di San Benedetto Val di Sambro ha firmato un protocollo d’intesa con Confabitare e in aprile è stata inaugurata la sede dell’associazione di proprietari di immobili ed è iniziata così ufficialmente la collaborazione fra le due parti. Adesso l’associazione è impegnata nel lancio del primo Cohousing e nel supportare il progetto di accoglienza degli studenti universitari.

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Il progetto: vivere bene e risparmiare (un sacco di soldi)

L’accordo fra il Comune di San Benedetto Val di Sambro e Confabitare, vuole facilitare l’accesso degli studenti universitari a soluzioni abitative a prezzi contenuti. Il protocollo prevede l’utilizzo di alloggi pubblici e privati disponibili nel comune appenninico per gli studenti universitari, offrendo una valida alternativa alle crescenti difficoltà di trovare un alloggio a Bologna. “Considerando la mancanza di politiche abitative dedicate agli studenti a Bologna, l’opzione di vivere in una località a 30 minuti dalla città, pagando un affitto di 75 euro, rappresenta un’opportunità da valutare seriamente, soprattutto in un contesto piacevole come quello dell’appennino bolognese. Viste tutte le difficoltà che gli studenti incontrano nella ricerca di una casa in città, è fondamentale dare visibilità all’opportunità unica che offre il Comune di San Benedetto Val di Sambro, dove gli studenti hanno accesso agli alloggi pubblici e privati a prezzi calmierati. Una soluzione che deve essere conosciuta e valorizzata soprattutto ora che Bologna è congestionata dai cantieri del tram, con tempi di percorrenza degli autobus da un lato all’altro della città, che eguagliano quelli del treno che scende dall’appennino” ha spiegato Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare. 

La testimonianza  

Nima, perché hai scelto proprio Bologna per i tuoi studi?

Quando ho iniziato a pensare di studiare all’estero, ho fatto domanda a diverse università, ma Bologna ha catturato la mia attenzione. È l’università più antica del mondo, con una storia accademica ricca e una posizione attuale al 67° posto nelle classifiche internazionali, esattamente ciò che stavo cercando. Far parte di un’istituzione con radici così profonde nel campo dell’istruzione è per me un onore. Inoltre, la cultura e l’energia di Bologna sono incredibili: è una città vivace, ricca di opportunità sia dal punto di vista accademico che personale”. 

Cosa ti ha spinto a partecipare al progetto di alloggi studenteschi offerto dal Comune di San Benedetto Val di Sambro? Non ti sembrava un po’ troppo scomoda come soluzione?

“Ho sempre avuto un forte legame con la natura, e San Benedetto Val di Sambro è semplicemente magico. Se dovessi descriverlo con una sola parola, sarebbe ‘paradiso’ è un luogo di una bellezza straordinaria, con un clima fresco e persone gentili e accoglienti. Ho sempre desiderato vivere in un posto dove poter riconnettermi con me stesso attraverso la meditazione, le passeggiate nella natura, la corsa e il ciclismo. Un amico che aveva vissuto qui mi ha raccontato di San Benedetto è ho pensato che fosse esattamente ciò che cercavo, così ho deciso di visitarlo, e ho sentito subito che era il posto giusto per me. Ho esplorato i boschi, scalato le montagne, conosciuto i locali e ho capito immediatamente di aver trovato il mio posto. È stato allora che ho deciso di fare domanda per il progetto di alloggi, e non mi sono mai pentito”.

 Nima Shafiei (2)

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“Sono un mattiniero, di solito mi sveglio verso le 4 o le 5 del mattino. Uno dei miei momenti preferiti è guardare l’alba: è un modo così tranquillo per iniziare la giornata. Trovo un bel posto con vista, poi vado a correre o a fare un giro in bici. Dopo mi preparo e vado in biblioteca per studiare. Una cosa che amo della vita qui è quanto il Comune sia di supporto. Anche se la biblioteca è chiusa, possiamo chiedere la chiave e usarla lo stesso. Il personale del Comune, soprattutto Carmen, è fantastico: è sempre disponibile ad aiutare noi studenti in qualsiasi situazione. Ho anche un ottimo rapporto con il Sindaco, che è molto solidale. L’ho conosciuto per la prima volta durante una festa locale e siamo rimasti in contatto. Le persone qui fanno di tutto per aiutarmi, e questo per me significa molto”.

Com’è la tua esperienza di spostamento?

Gestisco bene la mia vita da studente universitario tra la città e il paese. È un altro promemoria del perché amo vivere qui: ogni momento, persino il tragitto, è un’occasione per godere della calma e della bellezza della natura. Qui spostarsi non è come il caos che ci si aspetta in una grande città. È tranquillo. Che sia a piedi o in bicicletta attraverso paesaggi meravigliosi, per me è più una pausa rigenerante che un’incombenza”.

“Nell’abbraccio silenzioso della natura, troviamo il riflesso più chiaro di noi stessi dove le nostre radici si radicano, il nostro spirito prospera”

Ci sono elementi della vita nell’Appennino che ti hanno sorpreso?

Vivere qui è incredibile! Per una persona amante della natura come me, non avrei potuto desiderare un luogo migliore. C’è un’atmosfera unica: un momento sei immerso in paesaggi mozzafiato, e subito dopo puoi concentrarti nello studio. È tranquillo, perfetto per lavorare, e per chi, come me, pratica la meditazione, la pace che si respira qui è semplicemente ideale. Una delle cose più affascinanti per me sono stati i cieli notturni”.

Qual è il tuo rapporto con gli altri studenti?

“La comunità studentesca qui è piccola, ma incredibilmente diversificata e accogliente. Abbiamo persone provenienti da ogni parte del mondo: Italia, Iran, Danimarca, Tunisia, Africa, Pakistan e molti altri paesi. Di solito ci incontriamo in biblioteca o, a volte, in un caffè locale. Alcuni di loro parlano molto bene l’italiano, e questo è utile per tutti. Sono sempre disposti a dare una mano quando serve. Prima di trasferirmi qui, ho vissuto in Germania per alcuni mesi. Ora, San Benedetto è casa per me, e lasciare questo posto sarebbe difficile. Se mai dovessi andarmene, so che lascerei qui una parte del mio cuore. Idealmente, vorrei trovare un lavoro da remoto per poter rimanere. La vita qui è più accessibile, ho il mio piccolo giardino con verdure fresche, e ho stretto ottime amicizie tra lo staff del Comune e i locali. Ci sono così tanti motivi per restare! Cercavo un luogo che rispecchiasse il mio amore per la natura, la tranquillità e la comunità. San Benedetto Val di Sambro mi ha dato tutto questo e molto di più, facendomi sentire a casa. Guardando al futuro, so che, ovunque la vita mi porterà, porterò sempre con me lo spirito di questo luogo”.



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