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Dopo avere letto le stupidaggini di un noto professore, che afferma che il nostro paese necessita di misure impopolari per aumentare gli introiti e diminuire la spesa pubblica, rispondiamo che lui e la sua cricca di amici hanno giĆ  fatto abbastanza danni al nostro paese con liberalizzazioni fasulle che hanno ottenuto un solo risultato, quello di togliere dal patrimonio nazionale ā€“ quindi di tutti gli italiani ā€“ aziende sane per regalarle a multinazionali controllate da poche famiglie. Oggi questi vili e sinistri personaggi, invece di attaccare i monopoli che opprimono settori come la raccolta dei rifiuti, che tanti problemi creano ormai in tutte le cittĆ , cercano di spacciare come cura di tutti i mali unā€™altra finta liberalizzazione, quella del demanio dello Stato. Quindi, dopo le aziende si vorrebbero avventare come sciacalli sul patrimonio immobiliare di tutti gli italiani.

Questi parassiti al servizio del grande capitale vogliono distruggere la coesione sociale, continuando il lavoro incominciato con la liberalizzazione del commercio che ad oggi ha ottenuto lā€™unico risultato di mettere in crisi il ceto medio a favore delle multinazionali, sgretolando un sistema di diffusione del reddito tra tante famiglie e quindi perfetto, e accentrando di conseguenza una fetta sempre piĆ¹ grande di quel reddito nelle mani di poche potenti famiglie. Questi vili personaggi (lo ripetiamo volutamente) dovrebbero tacere e vergognarsi, invece di rilasciare nuove interviste. Ma evidentemente i loro padroni hanno tirato loro di nuovo il guinzaglio e li hanno costretti ad abbaiare di nuovo. Per la fortuna, o piĆ¹ probabilmente per la lungimiranza della maggioranza degli italiani, il raglio di questi personaggi andrĆ  disperso in cielo, come ĆØ giusto che sia.

I balneari e la maggioranza degli italiani oggi chiedono alla politica di rimettere al centro gli interessi delle famiglie tutte, ristabilendo e possibilmente facendo crescere quella coesione sociale che ĆØ il primario obiettivo di chi ha fondato la comunitĆ  europea. Per raggiungere questo obiettivo, in ogni settore economico dovrebbero esseri applicati i veri principi europei. Noi balneari confidiamo che questo governo saprĆ  applicare questi principi in modo corretto anche al settore balneare, smascherando il tentativo vigliacco di truffa perpetrato negli ultimi 15 anni. A questo proposito, senza presunzione di avere la veritĆ  in tasca, bensƬ con lā€™unico obiettivo di incominciare una sana e trasparente discussione sulla corretta applicazione della tanto discussa e vituperata direttiva Bolkestein, ci mettiamo in discussione proponendo una possibile applicazione della stessa. Nel vero spirito di chi lā€™ha scritta e approvata, e nel tentativo di rispettare tutte le parti in causa, quindi degli attuali concessionari e di chi lo vuole diventare.

La soluzione che proponiamo ha nel primo articolo i veri obiettivi della direttiva 123/2006/CE, vale a dire la creazione di nuovi posti di lavoro e un incremento economico equilibrato e duraturo delle aree a maggiore rischio di povertĆ . Secondo la nostra ricetta, il debito pubblico si abbatte incentivando lā€™apertura di nuove aziende, che con una sana e vera economia di mercato creano nuovo indotto, nuovi posti di lavoro e quindi nuovo gettito per le casse dello Stato. Riducendo al tempo stesso la spesa pubblica per i soliti e datati ammortizzatori sociali, che creano solo nuovi parassiti e magari facili voti alle prossime elezioni.

Dunque, non serve creare norme da lacrime e sangue. Oggi il nostro paese ha bisogno di regole certe per permettere di liberare la voglia di fare impresa e lā€™inventiva che ha sempre distinto lā€™Italia. Al posto di norme neoliberiste che hanno lā€™unico scopo di tramutare una societĆ  coesa in una giungla, dove a vincere ĆØ inevitabilmente il piĆ¹ forte e prepotente, proponiamo norme che aumentino il benessere e la coesione sociale per tornare a essere quel paese che vince le sfide con il contributo di tutti. Ora confidiamo nel governo Meloni, per mettere a tacere certi grigi professori e per far ripartire lā€™economia del mare con regole certe, equilibrate e durature.

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