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PERUGIA – Più di mille corsi avviati nel 2023 e una platea di discenti di oltre 80mila dipendenti pubblici. La Scuola umbra di amministrazione pubblica (Suap) è sempre più riferimento nazionale per la formazione, un percorso iniziato 5 lustri fa e negli ultimi anni coordinato dall’amministratore unico, Marco Magarini. La qualità dei corsi è riconosciuta nel Paese e garantita da un comitato scientifico, mentre il digitale ne ha allargato il fronte d’azione, senza perdere di vista il fine della scuola: creare e diffondere buone prassi nella PA. Oggi pomeriggio, l’evento per i 25 anni della Suap, con l’intervento del ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.

Dottor Magarini, la scuola celebra 25 anni di attività, quale contributo ritiene di aver dato in questi anni di gestione?

«Grazie a una squadra di collaboratori di alto profilo tecnico e specialistico, la Scuola per molti anni è stata il punto di riferimento regionale per l’aggiornamento e la riqualificazione del personale della PA. La mia nomina è stata orientata da un preciso mandato della presidente Tesei ad aprire la scuola verso il futuro ed è coincisa, ahimè, con la pandemia che ci ha messo di fronte a un bivio: interrompere le attività formative, sino ad allora in presenza, o ripensarle a distanza dando impulso alla digitalizzazione. La seconda strada ci ha premiato, diventando pervasivi a livello nazionale, passando dai 20mila corsisti del 2019 agli 80mila del 2023, quando abbiamo erogato più di mille corsi: un record per un gruppo di lavoro che conta meno di 40 unità, fra dipendenti e collaboratori».

Avete in pratica ripensato la vostra operatività.

«Questo ci ha consentito di rivedere alcune linee guida nella scelta dei docenti e delle loro capacità didattiche in chiave digitale e le spese generali di funzionamento, con un maggior risparmio tanto per la scuola, quanto per gli enti che ne fruiscono. Oggi garantiamo giusto equilibrio fra attività in presenza e a distanza, garantendo uno standard premiato a livello ministeriale che ci consente di aprire i margini di azione a livello nazionale. Questo grazie anche all’indirizzo impresso del comitato scientifico e, in particolare, della presidente Anna Corrado, magistrato del Tar della Lombardia, che ha saputo orientare l’identità formativa della Scuola».

Quale aspetto meglio rappresenta il percorso da lei avviato?

«Ho fatto tesoro delle mie precedenti esperienze manageriali, in particolare quella sviluppata in un’università telematica agli albori dell’esplosione delle accademie online. Ho messo insieme l’esperienza della formazione a distanza con le nuove tecnologie digitali e grafiche. È nata così l’intuizione di costruire un’aula multimediale: uno spazio virtuale, un vero e proprio studio televisivo in green screen dal quale produciamo, in diretta o in modalità asincrona, quindi registrati e a disposizione dei nostri utenti, corsi di formazione di altissima qualità grafica e contenutistica, con una fruibilità decisamente più accattivante della classica modalità in videoconferenza. Un investimento che ha comportato anche la costituzione di un gruppo di lavoro dedicato con giovani under 25, professionisti del digitale. Uno sviluppo che ha portato la Scuola a produrre non solo formazione ma anche comunicazione e informazione con la nostra web tv “Scuola Umbra TV”, mettendoci a disposizione delle pubbliche amministrazioni locali per l’ideazione e la creazione di campagne istituzionali. Inoltre, abbiamo dato maggior risalto grande lavoro fatto nel sociale, sui temi della famiglia, delle vulnerabilità e delle disabilità mettendoci, anche qui, al centro dei tavoli di lavoro anche a livello ministeriale. Il mio contributo è stato quello di saper coniugare l’esperienza personale con quella decennale della Scuola, cercando di aprire nuovi orizzonti verso il futuro».

Oggi quali sfide deve affrontare la Scuola?

«Il futuro della Scuola, mi verrebbe da dire, è già presente. Chi fa formazione guarda sempre oltre. Il nostro ente, come tutto il mondo, deve confrontarsi con l’intelligenza artificiale e saper percorrere piste di sviluppo sostenibile e realmente utile nel digitale. Da tempo, ci stiamo consultando con i più grandi esperti del settore a livello nazionale per, prima di tutto, creare una cultura del digitale, conoscere prima di decidere e scegliere di introdurre strumenti e piattaforme, senza allarmismi o eccessive fascinazioni. D’altronde nella nostra mission c’è anche quella di generare cultura e sapere all’interno della PA. Lo stiamo facendo, tenendo fede all’obiettivo primo e ultimo del nostro agire nel mondo della formazione: migliorare i servizi e la qualità della vita dei cittadini, formando dipendenti pubblici consapevoli».

Per l’evento dei 25 anni, domani pomeriggio, è stato invitato il ministro Paolo Zangrillo col cui dicastero la scuola collabora da tempo.

«Non è un caso se il ministro Paolo Zangrillo presenzierà alla giornata celebrativa del 25 anni di attività della Scuola (oggi, 24 giugno dalle 16 nella sede di Villa Umbra, ndr). Per noi è un onore e la conferma della bontà di un percorso di collaborazione iniziato da tempo con il Dipartimento della Funzione Pubblica e le agenzie formative del Governo. Ultimo, in ordine temporale, è stato il nostro contributo per la formazione, in modalità residenziale, dei nuovi dipendenti del Comune di Caivano, vulnerato per molto tempo dalla malavita organizzata. Abbiamo messo la firma anche noi su questa iniziativa del Ministro e del Dipartimento per riaffermare che la Pubblica Amministrazione c’è sa fare squadra per i cittadini. Inoltre, è ai nastri di partenza l’avvio del polo di alta formazione per la dirigenza con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, insieme alla Regione e UniPg. Una collaborazione destinata a riverberarsi nel tempo e che rinsalda la posizione della Scuola come hub formativo per fare dell’Umbria catalizzatore buone prassi nella PA del centro Italia. Quella del venticinquesimo sarà una giornata di bilanci estremamente positivi, ma anche di proiezioni verso il futuro che ci interrogano sul domani della Pubblica Amministrazione, con ragionevole ottimismo e stimolo a migliorarsi per migliorare».

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