diSimona De Ciero
Cefalee, artrosi del ginocchio, dell’anca, della spalla, e tanti problemi alla schiena. L’allarme dal convegno di Motore Sanità a Torino: «In troppi prendono farmaci senza sentire il medico»
«Meno fans più paracetamolo. E basta con l’automedicazione: chiedere rigorosamente al proprio medico, prima di utilizzare un farmaco». È il messaggio principale emerso dal convegno nazionale del settore sanitario organizzato da Motore Sanità con il contributo di Angelini Pharma. Un appuntamento sotto la Mole per discutere di cause e rimedi del dolore cronico che solo in Piemonte affligge 700 mila cittadini (in Italia 13 milioni di persone) con un impatto economico di circa 2,16 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi di costi indiretti (dati Motore Sanità).
Di cosa soffrono i piemontesi
Cefalee, artrosi del ginocchio, dell’anca, della spalla. Discopatie, stenosi midollari a carico della colonna, fibromialgie. Sono i mali più comuni che tolgono il sonno a quasi un milione di piemontesi.
«Tra gli anziani (gli over 65), che costituiscono il target maggiormente colpito da patologie degenerative, le malattie più diffuse indistintamente tra maschi e femmine sono l’artrosi (47,6%), l’ipertensione (47%), le patologie lombari (31,5%) e cervicali (28,7%), l’iperlipidemia (24,7%), le malattie cardiache (19,3%) e il diabete (16,8%) e per le donne si aggiunge anche la depressione (15%) – spiega Roberto Venesia, segretario regionale della Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia –.
Non solo, oggi la multi-morbilità è una delle maggiori sfide del sistema sanitario nazionale, ecco perché bisogna riorganizzare l’assistenza sanitaria che è ancora basata su un modello orientato alla singola patologia ed è sempre più specialistica, a discapito di un approccio che consideri il paziente nella sua globalità e complessità».
E poi ci sono i dati che riguardano chi soffre per più malattie contemporaneamente, secondo Venesia la gran parte dei pazienti anziani. «Gli ultimi numeri ufficiali di cui disponiamo risalgono al periodo pre-pandemico e ci dicono che la comorbidità più diffusa è rappresentata dal mix di ipertensione e osteoartrosi, che riguarda il 28% dei pazienti anziani – chiarisce il medico piemontese –. Tra i malati che soffrono di tre patologie concomitanti, invece, la combinazione più frequente riguarda il mix tra ipertensione, osteoartrosi e disturbi tiroidei (20,6%), a cui si aggiunge il diabete tipo 2 nei soggetti con che soffrono di quattro patologie».
No al «fai da te»
Tutti casi che vanno insieme a una serie di abitudini che andrebbero cambiate, secondo i relatori del convegno.
«In Piemonte il 73,7% dei soggetti con almeno due patologie croniche è trattato in politerapia farmacologica, e cioè con cinque o più farmaci differenti – conclude Venesia – terapia che da un lato li sostiene ma che, dall’altro, li espone maggiormente al rischio di eventi avversi, a un aumento degli impieghi potenzialmente inappropriati dei farmaci e, non meno importante, a una riduzione dell’aderenza terapeutica».
Quando il dottore è il Web
Inoltre, rispetto ai (tanti) piani di cura «fai da te» che il cittadino comune si autosomministra per contrastare il dolore, restano diversi miti da sfatare.
«Sappiamo tutti che è più veloce ricorrere all’automedicazione o affidarsi alla rete Internet per trovare consigli veloci rispetto a principi attivi e dosaggi – precisa Diego Girotto, medico di base che ieri ha lanciato “l’allarme automedicazione” – ma nel trattamento del dolore cronico, la fretta è una cattiva consigliera perché non tiene conto dei possibili effetti collaterali, come nel caso di un uso smodato e spesso superfluo dei fans».
Basti pensare che, ogni anno, in Piemonte vengono spedite – dietro ricette prescritte dai medici di base – un milione e 200 mila confezioni di farmaci antinfiammatori per una spesa lorda di circa 9 milioni di euro.
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