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“Comprendo bene i timori delle aziende che 10 anni fa furono falcidiate dall’amministrazione straordinaria ma che questa volta possono contare finalmente su un Governo consapevole, determinato, che conosce il valore dell’impresa e agisce al fine di tutelarla”

Siamo alle verifiche finali e nel giro di un mese le aziende dell’indotto di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) dovrebbero ricevere il 70% del loro credito. Si tratta ovviamente delle aziende strategiche e bancabili. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time alla Camera.

“I commissari (di Acciaierie d’Italia, ndr), superato l’iniziale stallo dovuto alle pessime condizioni in cui hanno trovato i beni e la contabilità aziendale, hanno ripreso i rapporti con le imprese dell’indotto e avviato una prassi di pagamento a 60 giorni. Nella precedente gestione i pagamenti avvenivano a un anno. Proprio per questo i crediti erano cresciuti a dismisura”, ha detto Urso.

“I commissari propongono di ammettere al passivo ben più dei 120 milioni di euro richiamati dagli interroganti ma una cifra pari a 320 milioni di crediti, proprio perchè nella precedente gestione i pagamenti venivano effettuati a un anno. Sono ora in corso tutte le necessarie interlocuzioni con Sace per condurre in porto l’operazione di cessione dei crediti pregressi, ormai facenti parte della massa passiva. Per circa la meta’ di questi interverra’ Sace a breve. Siamo alle verifiche finali e nel giro di un mese queste aziende dovrebbero ricevere il 70% del loro credito. Si tratta ovviamente delle aziende strategiche e bancabili’, ha specificato il ministro.

“Comprendo bene i timori delle imprese dell’indotto che 10 anni fa furono falcidiate dall’amministrazione straordinaria ma che questa volta possono contare finalmente su un Governo consapevole, determinato, che conosce il valore dell’impresa e agisce al fine di tutelarla”, ha dichiarato il ministro Urso alla Camera. Per questo, ha continuato, “fin dall’inizio abbiamo operato, sfruttando già nel decreto 4/2024 tutte le possibilità di aiuto compatibili con il diritto dell’Unione europea”, ricordando che “e’ stato previsto un accesso delle imprese al fondo di garanzia a condizioni agevolate e senza valutazioni di merito creditizio per l’ottenimento di mutui dal sistema bancario ed e’ stato creato un fondo per abbattere del 50% i tassi di interesse. Possono attualmente fruire di questi benefici le imprese che abbiano impegnato almeno il 35% del proprio fatturato con Acciaierie d’Italia prima del suo commissariamento”.

Inoltre, ha continuato Urso, “il decreto attuativo e’ stato adottato il 3 maggio e registrato dalla Corte dei Conti il 4 giugno, quindi la misura e’ pienamente operativa”, aggiungendo che “e’ stata altresi’ riconosciuta per i lavoratori delle imprese dell’indotto una integrazione al reddito per sei mesi, prorogabile fino a 10”. Inoltre, ha specificato che “e’ stata prevista la possibilita’ di cedere i crediti pregressi verso Acciaierie d’Italia, fruendo della garanzia dello Stato attraverso l’intervento di Sace fino all’80% dell’importo del credito.

Ricordo infine che nell’ambito della conversione del decreto legge il Governo ha dato parere favorevole a un emendamento dell’opposizione grazie al quale si e’ autorizzato lo svincolo di importanti risorse della Regione Puglia proprio per il finanziamento di misure di ulteriore sostegno per le imprese dell’indotto. Ci attendiamo dunque che anche la Regione faccia la sua parte. Il quadro delle misure trattate e’ quindi molto corposo ed efficace, come mai prima”. (Radiocor)

 

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