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Denominata Direttiva (UE) 2024/1275 del Parlamento europeo, la cosiddetta “Direttiva Case Green” è ora operativa. Questo provvedimento mira a decarbonizzare il patrimonio immobiliare europeo entro il 2050, prevedendo una serie di step intermedi specifici per tipologia di immobile. Gli Stati membri dovranno elaborare piani di ristrutturazione dettagliati e inviarli agli organi sovranazionali entro il 31 dicembre 2025, data che coincide con la scadenza del Superbonus italiano.

Gli obiettivi sono ambiziosi: ridurre il consumo energetico degli edifici residenziali esistenti del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Particolare attenzione è posta sugli immobili con le peggiori prestazioni energetiche, che dovranno contribuire maggiormente alla riduzione. Per le nuove costruzioni, l’obiettivo è di azzerare le emissioni a partire dal 2028 per gli edifici pubblici e dal 2030 per quelli privati.

Non tutti gli edifici rientrano nelle prescrizioni della direttiva. Sono esclusi i luoghi di culto, le case vacanza, i fabbricati indipendenti con superficie inferiore ai 50 mq e gli edifici delle forze armate (eccetto alloggi e uffici). Queste eccezioni permettono una certa flessibilità nell’implementazione delle norme.

Ogni cinque anni, gli Stati membri devono presentare alla Commissione europea un piano nazionale dettagliato per raggiungere gli obiettivi. Questo piano deve includere una panoramica degli investimenti necessari, le fonti di finanziamento e le risorse amministrative coinvolte. La prima proposta di piano, da presentare entro il 31 dicembre 2025, sarà soggetta all’approvazione della Commissione, che valuterà anche l’adeguatezza delle risorse di bilancio e la coerenza con la riduzione della povertà energetica.

La direttiva pone particolare enfasi sul supporto alle “famiglie vulnerabili”, cioè quelle che non possono permettersi la ristrutturazione dell’edificio in cui abitano. In Italia, ciò implica una revisione dei bonus edilizi esistenti. L’Ecobonus e il Sismabonus termineranno alla fine del 2024, mentre il Superbonus sarà valido fino al 31 dicembre 2025. Tuttavia, la cessazione delle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura complica l’accesso a questi incentivi.

Il sistema attuale dei bonus edilizi potrebbe essere completamente riscritto per adeguarsi alle esigenze della direttiva. Le famiglie vulnerabili necessitano di strumenti di finanziamento più accessibili, come aliquote fiscali ridotte sui lavori e materiali di ristrutturazione, sistemi di detrazioni fiscali e detrazioni in fattura. L’Italia dovrà quindi rivedere le sue politiche per garantire che tutti possano contribuire e beneficiare della transizione energetica.

In sintesi, la Direttiva Case Green rappresenta una sfida significativa per l’Italia e per gli altri Stati membri dell’UE, richiedendo una ristrutturazione radicale del patrimonio immobiliare e una rivisitazione delle politiche di incentivazione fiscale, con un’attenzione particolare ai cittadini più vulnerabili.

 

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