Sin dal Medioevo si è registrato in Lombardia uno sviluppo significativo delle reti irrigue anche con il contributo determinante delle istituzioni religiose e assistenziali. Quando nel 1135 l’Ordine cistercense si insedia nell’abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano, sono proprio i monaci a dare avvio, sul territorio, ad una significativa opera d’idraulica agraria. Attraverso le marcite i cistercensi hanno reso fertili campagne prima acquitrinose, bonificando le paludi che occupavano buona parte della pianura. Nel tempo è poi venuto un fitto reticolo, che nei secoli si completerà con la realizzazione dei Navigli e del Canale Villoresi, regolati oggi dal Consorzio Est Ticino Villoresi (ETVilloresi).
Il Consorzio presenta oggi le attività del progetto CSIS per la Certificazione dei sistemi irrigui a scorrimento in partenariato con UniMI- DiSAA. Come ci spiega il direttore Valeria Chinaglia «vogliamo dimostrare che l’irrigazione a scorrimento ha una importante funzione ambientale e territoriale per la quale vale la pena di mantenere attiva la rete irrigua, che nel nostro caso consta di 4000 chilometri di canali».
I sistemi irrigui regionali hanno garantito nel tempo un adeguato approvvigionamento idrico, regalando alla Lombardia produzioni agricole di pregio, rinomate in tutto il mondo. Tutto questo proprio grazie allo sfruttamento della forza di gravità e all’erogazione, in virtù della capillare circolazione idrica, di una ricca varietà di servizi ecosistemici originati dalla rete dei canali e dalla presenza dell’acqua sul territorio. La ricarica della falda poi, essenziale per il proliferare in Pianura Padana delle numerose risorgive che formano la fascia dei fontanili, è sempre stata così assicurata grazie anche alle risaie in sommersione e ai prati stabili irrigati a scorrimento, che hanno inoltre creato habitat ideali per la biodiversità.
A fronte dei cambiamenti climatici in corso, che mettono a rischio una adeguata distribuzione idrica rispetto alle effettive esigenze, proprio per salvaguardare i sistemi irrigui gravitazionali tipici dell’area subalpina e parte preponderante del proprio comprensorio, ETVilloresi (come capofila) e il Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali (DISAA) dell’Università degli Studi di Milano (partner) hanno studiato e definito assieme il progetto CSIS – Certificazione dei sistemi irrigui a scorrimento finalizzato alla conservazione della risorsa idrica e degli ecosistemi correlati, cofinanziato dalla Fondazione Cariplo.
ETVilloresi, in virtù delle competenze e dell’esperienza accumulate nella gestione idrica, è stato infatti individuato dalla Fondazione Cariplo quale soggetto idoneo all’assegnazione di alcune risorse economiche dell’Area Ambiente da investire in progetti volti alla conservazione della risorsa idrica.
Il Consorzio, in sinergia con UNIMI, determinerà quindi, nell’ambito del CSIS, alcune modalità per rendere più efficiente la gestione della risorsa idrica, sperimentando un maggior controllo sulle operazioni di adacquamento alla luce dei benefici di tipo ambientale derivanti dalla ricarica della falda con l’implementazione di adeguate soluzioni tecnologiche al fine di rendere ancora più sostenibili le irrigazioni per espansione superficiale, già CO2 free.
Grazie a questo progetto si pensa altresì di poter migliorare la capacità dei suoli e delle colture di assorbire le emissioni di gas serra dall’atmosfera quale contributo alla mitigazione degli effetti derivanti dai cambiamenti climatici, oltre a quella di salvaguardare gli ecosistemi e la biodiversità floro-faunistica in ambiti interessati da una forte pressione antropica.
Nel corso del progetto si monitoreranno lungo i canali, in sinergia con l’Osservatorio della Biodiversità di Regione Lombardia e fattivamente attraverso il contributo della Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA), alcuni gruppi di macroinvertebrati in grado di fornire informazioni estremamente utili se si considera lo stretto legame con le caratteristiche ambientali e vegetazionali del territorio.
Elementi territoriali come le fasce di rispetto inerbite lungo i canali offrono infatti diversi indicatori per la valutazione degli ecosistemi attraverso lo studio delle specie animali ospitate.
L’evento di presentazione è fissato per oggi presso l’impianto sperimentale di Cascina Baciocca, a Cornaredo (MI) dalle ore 10.45 (via Cascina Baciocca, 6 – coordinate GPS 45°30’09.5″N 9°01’00.3″E).
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