Public Engagement, i progetti di Unifi Extra 2024 – Unifimagazine #finsubitoagevolazioni

Biodiversità e rischi idrogeologici, alimentazione sana e ageismo, fino al benessere delle madri lavoratrici e la rigenerazione delle periferie urbane e umane. La seconda edizione di UNIFI EXTRA rinnova l’impegno dell’Ateneo nel Public Engagement, ossia in tutte quelle attività rivolte a un pubblico non accademico, senza scopo di lucro e con valore educativo, culturale e di sviluppo della società, attraverso cui l’Università comunica i benefici dell’istruzione e i risultati della ricerca.

Rispetto allo scorso anno, UNIFI EXTRA 2024 ha aumentato i progetti finanziati dal bando, passando da sei a nove iniziative realizzate dalla sinergia di più dipartimenti e con il contributo di centri e strutture di Ateneo.

I progetti abbracciano una molteplicità di ambiti e mantengono grande attenzione a studenti e ragazzi, con l’obiettivo di valorizzare le azioni di Unifi e il suo legame con la comunità per lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio.

I PROGETTI

Superare stereotipi e pregiudizi basati sull’età e, in particolare, lo stigma della vecchiaia è l’obiettivo di Ge.R.A.S. (Generare Risorse per Abbattere gli Stereotipi), un progetto pilota di Unifi che intende puntare i riflettori sull’impatto sociale dell’ageismo, un fenomeno molto diffuso e ancora poco studiato, considerato una minaccia per la coesione sociale dal Global Report sull’ageismo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità  e dalle Nazioni Unite. L’iniziativa – coordinata da Manila Vannucci, docente di Psicologia generale del Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (NEUROFARBA) – si svolge in collaborazione con Azienda Usl Toscana Sud Est, Auser Toscana e Auser Arezzo, e coinvolgerà attivamente la popolazione anziana di Cortona, Foiano della Chiana, Marciano della Chiana e Lucignano.

Il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Chimica coordina del progetto A tavola non si invecchia! Strategie creative per un appetito buono e un Buon Appetito!, con referente la docente di Storia della medicina Donatella Lippi. Il progetto si propone di identificare ricette di piatti o snack salutari e sostenibili che contengano almeno un prodotto tra olio, cioccolato e carne, e che siano specificatamente concepite per soggetti over 65. Sono stati coinvolti un panel di soggetti residenti in Montedomini insieme ai cuochi della struttura e un panel di nutrizionisti, psicologi, esperti di percezione sensoriali e sostenibilità delle produzioni alimentari. Gli studenti del corso di laurea in Medicina e hanno raccolto dati su abitudini alimentari e stile di vita dei pazienti afferenti a strutture ambulatoriali dell’AOU Careggi. I risultati saranno condivisi in incontri pubblici, integrati da rappresentazioni teatrali, momenti musicali e dalla presentazione del volume di ricette realizzato sulla base del lavoro svolto.

Elementi in gioco prevede di divulgare la conoscenza scientifica di rischi geologici e della loro mitigazione mediante lo sviluppo e la stampa di materiale ludico-educativo. Tramite il game-based learning sarà creato un gioco da tavolo rivolto a studenti delle scuole, universitari e adulti. I giocatori, interpretando i ruoli chiave della gestione di un territorio fittizio ma ispirato a situazioni reali, fronteggiano diversi rischi naturali e le necessità della comunità. Il progetto – coordinato da Emanuele Intrieri, docente di Geologia applicata del Dipartimento di Scienze della Terra – prevede anche la partecipazione attiva della comunità degli studenti universitari che svolgeranno partite di prova (playtest) per fornire un feedback per migliorare il gioco.

Il progetto Il Gusto per la Sostenibilità è coordinato da Caterina Dinnella, docente di Scienze e tecnologie alimentari del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali. Riguarda una consolidata linea di ricerca che vede coinvolto il personale di SensoryLabUniFI  sul tema delle preferenze alimentari e delle strategie per promuovere stili alimentari salutari e sostenibili in popolazioni fragili. Utilizzando un approccio multidisciplinare e partecipativo che vede la stretta collaborazione fra Unifi e territorio, la proposta mira a promuovere un’alimentazione sana e sostenibile nelle mense scolastiche attraverso la progettazione di piatti a base vegetale ad elevata accettabilità per la popolazione target (bambini e adolescenti) e la divulgazione di conoscenze e strumenti operativi che migliorino l’efficacia delle strategie di educazione alimentare. Le ricette, a base di proteine vegetali, sono progettate con i bambini dell’Istituto Levi Montalcini di Campi Bisenzio.

Sotto la guida di Camilla Perrone, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica del Dipartimento di Architettura, il progetto I CARE prevede l’istituzione del primo laboratorio nazionale congiunto e permanente tra Università-Carcere-Città mirato a sostenere la rigenerazione sociale, ecologica, urbana della periferia. L’iniziativa prevede un ciclo di incontri e laboratori con le istituzioni coinvolte e la comunità carceraria di Sollicciano. Si tratta di azioni che mirano al coinvolgimento di attori istituzionali e sociali per la costruzione di un nuovo rapporto con il carcere e più in generale per la costruzione di una città che non spinga ai margini i suoi problemi, ma li affronti come opportunità di rigenerazione.

Il progetto Balance & Wellbeing intende affrontare i temi della salute, dei diritti, della conciliazione tra vita e lavoro e dell’accesso a servizi di supporto locali e aziendali per le madri lavoratrici. Sotto la supervisione di Andrea Guazzini, docente di Psicologia sociale del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia, prevede la realizzazione di incontri caratterizzati da dibattiti, laboratori e attività di coinvolgimento attraverso la gamification. Al termine degli incontri verrà realizzato il podcast “Mamme lavoratrici in Power”.

Il progetto Code4Risk affronta i rischi naturali a cui è esposto l’ambiente urbano e le strategie di prevenzione che la città può sviluppare per aumentare le proprie capacità di resilienza, risposta e recupero. L’iniziativa è coordinata da Roberto Bologna, docente di Tecnologia dell’architettura del Dipartimento di Architettura: prevede un workshop di coprogettazione di micro-infrastrutture capaci di dotare gli spazi aperti pubblici di “riserve di resilienza” e la realizzazione di una installazione dimostrativa. Il workshop affronta la prevenzione strategica alle emergenze causate dai rischi naturali, interrogandosi su come la città può divenire più resiliente adottando strategie basate su due paradigmi centrali dell’Agenda di Sostenibilità 2030: natura (natura based solutions) e circolarità (riuso, riciclo e recupero delle risorse).

Condotto dalla docente di Tecnica delle costruzioni del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Gloria Terenzi, SAFE propone percorsi di conoscenza delle cause e degli effetti di terremoti, alluvioni e frane sulla società e sull’ambiente, mostrando come sia possibile intervenire sul territorio e sul costruito per mitigare il danno, con sensibile accrescimento della sostenibilità nelle nostre realtà urbane. Le attività verranno svolte il 21 e 22 settembre a Villa Demidoff di Pratolino: saranno allestiti percorsi conoscitivi sulle problematiche di prevenzione dei rischi sismico e idrogeologico e saranno preparati laboratori che – con giochi, video ed esperimenti – mostreranno come ci si possa proteggere dai rischi, mitigandone gli effetti sul costruito e sull’ambiente. Infine, ai più piccoli è dedicato un concorso di rappresentazioni per immagini che premierà le migliori, ispirate da parole inerenti i rischi ambientali; i lavori premiati rimarranno esposti al pubblico per tutta la durata dell’evento.

URBeauty è un progetto di citizen science che coinvolge i cittadini in azioni partecipate per individuare quali elementi di biodiversità siano andati perduti nell’area urbana e peri-urbana di Firenze e valutare quanto il fattore estetico possa motivare le azioni di conservazione e di co-creazione di conoscenza. Sotto la supervisione del docente in Zoologia del Dipartimento di Biologia Leonardo Dapporto, il progetto si fonda sul ruolo cruciale dei cittadini nelle scienze umane e naturali per la mole di dati che possono raccogliere e per lo sviluppo di strategie condivise di conservazione dei beni naturalistici e artistico-culturali. Propone azioni non unidirezionali (ricercatore che informa il pubblico) ma multidirezionali in un’ottica di co-produzione di conoscenza.