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C’è anche il fondamentale contributo del Pd ionico nell’elezione al parlamento europeo del sindaco di Bari Enzo Decaro, che a livello nazionale viaggia verso il mezzo milione di preferenze.

Novemila 226 preferenze che, sommate a quelle degli altri candidati dem nella circoscrizione Meridionale, hanno fatto del Partito democratico tarantino il primo partito della città con il 27,30% (14.581 voti complessivi). Due punti percentuale e mezzo in più di Fratelli d’Italia che ha raggiunto il 25,07% (13.387 voti) con 8mila 259 preferenze andate alla presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. Terza forza in città il Movimento 5 Stelle con il 19,96% (10.662 preferenze) mentre il derby interno al centrodestra tra Forza Italia e Lega è stato appannaggio del partito del ministro Salvini: 6,12% (3.271) contro il 5,09% (2.717) degli Azzurri berlusconiani che concorrevano con liste unitarie insieme a Noi Moderati.
Buono anche a Taranto il risultato conseguito da Alleanza Verdi e Sinistra che incassa il 6,21% (3.316) complessivo ma che fa riscontrare un risultato poco lusinghiero alla sua candidata di punta, Rosa D’Amato, europarlamentare uscente (anche se nella scorsa legislatura fu eletta con i voti del M5S). E, comunque, AVS si conferma in città quale quarta forza. In linea con il risultato deludente conseguito sia a livello nazionale che regionale Azione-Siamo europei (Carlo Calenda) con l’1.14% (609) mentre gli Stati Uniti d’Europa (Italia Viva e Bonino insieme) in città hanno messo insieme il 5.78% (3.086) ma il suo leader Massimiliano Stellato difficilmente, visto il poco lusinghiero risultato nazionale (Stati Uniti d’Europa non ha superato la soglia di sbarramento del 4% per cui non sarà rappresentato a Strasburgo, sede del parlmento europeo), sarà della partita.
Ma se a Taranto il Pd è risultato essere la prima forza, le cose cambiano a livello provinciale. Qui, sommando i voti di tutti i comuni ionici ad essere premiato come primo partito è Fratelli d’Italia (28,83%), a ruota il Pd (27,33%). Anche se il distacco è meno marcato rispetto al dato tarantino.
Su 157mila 495 votanti a Taranto si sono recati alle urne in 55.418 pari al 35,19% che fanno del capoluogo ionico una delle città del Sud in cui si è votato di meno. 1.595 sono state le schede nulle; 413 le schede bianche; 1 quella contestata.

Sono 6 i pugliesi eletti al parlamento europeo. Nessun tarantino
Sono 6 i  pugliesi eletti parlamentari europei. Si tratta di Antonio Decaro, il sindaco di Bari risulta essere anche il più suffragato in assoluto con oltre 348mila preferenza in Puglia, che fanno aumentare il dato a quasi mezzo milione di voti a livello nazionale nella circoscrizione Meridionale. Poi ci sono tre rappresentanti candidatisi nella lista di Fratelli d’Italia: si tratta del capogruppo in Regione Puglia, Francesco Ventola, del consigliere regionale Michele Picaro (in questo caso all’interno dell’assise regionale ci sarà il suo avvicendamento con il primo dei non eletti), la brindisina Chiara Gemma, eurodeputata uscente (ma 5 anni fa fu eletta con i 5 Stelle). 
Due i pugliesi candidati con il M5S eletti al parlamento europeo: si tratta del foggiano Mario Furore, anche lui europarlamentare uscente, e della brindisina ed ex parlamentare italiana, Valentina Palmisano. Nessun candidato tarantino è stato eletto.

Curiosità: il voto dei fuori sede e degli italiani all’estero
Le elezioni Europee hanno visto in Italia la novità che ha riguardato gli studenti fuori sede. Per la prima volta, infatti, è stato consentito loro di votare nelle sedi in cui frequentano gli studi universitari. Ne è scaturito un voto in netta controtendenza con quello nazionale complessivo.
Infatti il dato dell’affluenza è stato dell’80,84%. Il primo partito è risultato essere Alleanza Verdi e Sinistra con il 40,35%, seguito dal Pd al 25,47%, da Azione-Siamo europei al 10,21%, dal M5S col 7,84%, dalla lista Stati uniti d’Europa col 7,64%. Staccata Fratelli d’Italia che racimola il 3,37%, Forza Italia è al 2,33%, Pace terra dignità all’1,73%, la Lega che si ferma allo 0,53%.
Il voto degli italiani all’estero residenti nei paesi Ue (ma il dato è ancora parziale) ha premiato il Partito democratico che incassa il 29,44% seguito da Fratelli d’Italia al 19,52%. A ruota ci sono Alleanza Verdi e Sinistra con il 17,02%, il M5S con l’8,36%, gli Stati uniti d’Europa al 5,66%, Forza Italia con il 4,93%. Al 4,43% c’è Azione-Siamo europei mentre la Lega è al 3,94%. 
Nello specifico, rimanendo ai principali due partiti: il Pd è risultato il primo partito in Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca e Svezia. Fratelli d’Italia, invece ha prevalso in Bulgaria, Croazia, Lettonia, Lituania, Malta, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria. Tra i partiti “minori” si distingue Alleanza Verdi e Sinistra la cui lista è risultata la più votata in Austria e in Finlandia.

 

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