“Dopo 21 anni di attività, Metro Italia ha annunciato, nei giorni scorsi, la decisione di chiudere il negozio di Rimini. Se nulla cambia la saracinesca resterà definitivamente abbassata dal 31 dicembre prossimo, mettendo così a repentaglio il posto di lavoro di oltre 40 dipendenti tra diretti e indiretti”. A suonare il campanello d’allarme, annunciando una serie di iniziative in difesa dei lavoratori del gruppo, sono le sigle sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, insieme alla Rs. Le organizzazioni sindacali, attraverso un comunicato congiunto diffuso nella giornata di ieri, hanno annunciato che saranno presenti ” al tavolo delle trattative per comprendere le ragioni della decisione aziendale, per evitare la chiusura del punto vendita, scongiurare i licenziamenti e con essi le gravi conseguenze sociali che rischiano di determinare”.
I sindacati non nascondono la preoccupazione per lo ’spettro’ dei tagli al personale e le ripercussioni legate alla salvaguardia dei posti di lavoro. Quest’ultimo aspetto in particolar modo è ritenuto una priorità assoluta dalle organizzazioni sindacali. Si legge nella nota: “Nel settore del commercio l’eventualità di licenziamenti, in un ambito strategico a Rimini come quello delle vendite all’ingrosso verso alberghi, ristoranti ed in generale il mondo del turismo, evidenzierebbe un arretramento grave, riducendo buona occupazione e disperdendo professionalità costruite con anni di lavoro e formazione” spiegano nel loro comunicato congiunto i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
Metro Italia è un’azienda specializzata nel commercio all’ingrosso nel settore Horeca e conta circa 4mila dipendenti a livello nazionale. Il punto vendita riminese trova sede in via Tolemaide.
Intanto ieri la Cgil è tornata a far sentire la propria voce anche su un altro fronte, quello legato al provvedimento noto come ’Collegato Lavoro’, attualmente in discussione in Parlamento. “Questa serie di interventi legislativi – scrive il sindacato – rrappresenta un grave passo indietro per la tutela dei lavoratori, aggravando ulteriormente le condizioni di precarietà e flessibilità nel mercato del lavoro. Nelle intenzioni del Governo si consentirebbe un uso illimitato dei contratti in somministrazione, sia a tempo determinato che indeterminato, con ulteriormente ampliamento dell’uso dei contratti a termine, già resi più flessibili con il Decreto Lavoro del 2023. Queste misure faciliterebbero ulteriormente l’utilizzo di forme contrattuali precarie” conclude la Cgil.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui