CAPESTRANO – Dal 22 al 25 agosto a Capestrano (L’Aquila) torna Strano Film Festival, il primo festival del cinema (e molto altro) che celebra la terra, le origini e il legame più profondo con l’umanità che la abita.
La sera saranno proiettati i film all’aperto in paese e durante il giorno si svolgeranno attività, workshop e mostre nella Valle del Tirino.
“Madre-Terre” è il tema scelto per questa edizione. Strano Film Festival celebrerà la terra generativa, potente e generosa che l’umanità ha onorato sin dalla preistoria attribuendole una rappresentazione femminile: la Dea Cosmica, la Dea Madre, la Madre Terra.
“Per noi che facciamo Strano” si legge in una nota degli organizzatori, “non esiste una divisione di genere, una dicotomia tra maschile o femminile: è Madre infatti chiunque generi e poi si prende cura di ciò che ha creato”.
“Il tema nasce da una consapevolezza di carattere storico: il legame di homo sapiens con la terra nasce migliaia di anni fa, quando capisce che per lo sviluppo dell’agricoltura è importante che le terre siano fertili, i cicli stagionali rispettati, le piogge garantite, cioè è importante che la natura continui a garantire cibo e vita. Scoperte effettuate in tutti i continenti ci raccontano di un culto legato all’agricoltura, quello di una divinità femminile primordiale, così potente da contenere dentro di sé sia il femminile che il maschile, capace di generare ogni ciclo della vita”.
“La statua più famosa raffigurante la Dea Madre è stata rinvenuta a Willendorf in Austria e risale a circa 25.000 anni fa e considerevoli sono i ritrovamenti che testimoniano questa tradizione anche in Abruzzo, a Roccacasale, Popoli. Anche il culto di Vesta che, secondo alcuni studiosi, dà il nome al popolo Vestino e quindi anche al Re Guerriero di Capestrano, discende dalla Grande Madre”.
“SFF”, continuano gli organizzatori, “svilupperà questo tema da molteplici punti di vista, attraverso film, incontri e installazioni artistiche che coinvolgeranno tutta la Valle del Tirino”.
“Un’attenzione particolare sarà dedicata al ruolo svolto dalle donne nelle comunità rurali, in cui vivono e lavorano da migliaia di anni. Il loro ruolo è cruciale per garantire la sostenibilità delle comunità rurali ed è sempre più riconosciuto. Le donne, infatti, contribuiscono in modo significativo alla produzione agricola, alla sicurezza alimentare, alla gestione del territorio e delle risorse naturali”.
“In Italia nonostante siano più di 200.000 le imprenditrici agricole, circa il 28% del totale, esistono ancora barriere culturali e norme sociali che continuano a limitare il ruolo delle donne, anche in agricoltura dove il loro lavoro rimane in gran parte invisibile”.
“Facciamo nostra una direttiva del 2007 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ovvero ‘Riconoscere il ruolo chiave delle donne nel promuovere lo sviluppo rurale e agricolo, contribuendo alla sicurezza alimentare e all’eliminazione della povertà rurale’. Nella Valle del Tirino”, concludono gli organizzatori del Festival, “sono tante le imprenditrici rurali ed è proprio con loro che SFF proporrà le attività sul territorio”.
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