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I nuovi parametri per valutare invalidità e legge 104. La tanto attesa riforma è pronta a partire. O quasi. La sperimentazione inizia dal gennaio 2025 in nove province. Dopo un anno le novità saranno estese a tutto il territorio nazionale e diventeranno effettive a partire dal gennaio 2026. (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Sperimentazione in 9 province

Il 2025 sarà dunque l’anno della sperimentazione e della formazione. Una sorta di anno zero per la valutazione dell’invalidità e della disabilità.

Le province coinvolte nella sperimentazione sono queste: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste.

I nuovi parametri per valutare invalidità e legge 104: cosa cambia

Ma in concreto, cosa cambia? Quali saranno le differenze rispetto al sistema attuale? Ottenere il riconoscimento delle percentuali di invalidità necessarie per i sostegni e i benefici sarà più semplice o più complicato? Come cambierà la valutazione della legge 104?

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Sono domande alle quali non è semplice dare oggi una risposta. Perché bisogna capire cosa si intende e quali effetti concreti avrà la valutazione delle persone non solo su parametri medici (le note tabelle INPS, che saranno superate) ma su una serie di fattori che coinvolgono l’intera esistenza di chi ha una disabilità.

Ci chiediamo anche se i criteri di valutazione saranno finalmente oggettivi o le commissioni avranno una certa discrezionalità nel decidere chi, come e in che modo ha diritto a benefici e prestazioni.

In questo post analizziamo quali sono i criteri inseriti dalla normativa per la classificazione dell’invalidità e della disabilità. Lo diciamo subito: ci sembrano un concreto passo avanti rispetto a oggi. Almeno sulla carta.

Ti invitiamo a continuare la lettura e scoprire come funzionano i nuovi criteri di valutazione. Anche perché fino a oggi molti ne hanno vagamente accennato, ma pochi (o nessuno) sono entrati nel dettaglio.

A cominciare dal governo, che avrebbe il compito e il dovere di informare con largo anticipo cosa sta accadendo e cosa accadrà su un tema così sensibile come i diritti e le tutele delle persone con disabilità.

Proviamo a farlo noi.

Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.

I punti della nuova legge sulla valutazione di invalidità e disabilità

Partiamo dalla legge del 22 dicembre 2021 numero 227, che è la base sulla quale è stato poi approvato in via definitiva il cosiddetto Decreto Disabilità.

Sette sono gli ambiti di intervento:

  • sarà ridefinita la condizione di disabilità e la revisione con una semplificazione dell’intera normativa del settore;
  • cambierà l’accertamento e la valutazione dell’invalidità e della disabilità;
  • ci sarà una valutazione multidimensionale della disabilità e la realizzazione di un progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato;
  • i processi valutativi saranno informatizzati;
  • ci sarà una riqualificazione dei servizi pubblici che si occupano di accessibilità e inclusione;
  • sarà istituito il garante nazionale per la disabilità;
  • sarà potenziato l’ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità.

Detta così continua a significare ancora molto poco. Cambia tutto, ma cosa?

Proviamo a capire.

Saranno superate le tabelle INPS

Partiamo dalle certezze. Per la legge 104, così come per il riconoscimento dell’invalidità civile, della cecità, della sordità e delle misure per l’inclusione scolastica e l’integrazione sul lavoro, sono in arrivo molte modifiche.

La semplice valutazione sanitaria, quella che assegna a ogni patologia una determinata percentuale di invalidità, sarà aggiornata: cambieranno i criteri di valutazione e le misure di sostegno saranno personalizzate con un’attenzione tesa a garantire le pari opportunità e la piena partecipazione alla vita sociale ed economica per tutte le persone con disabilità.

Come si vede siamo ancora nel quadro generale. Ovvero sulle finalità che si prefigge di raggiungere la nuova normativa.

Di certo c’è una cosa: l’attuale sistema appare superato. E per almeno tre motivi:

  • i tabellari INPS con le percentuali riferite alle singole patologie hanno bisogno da tempo di aggiornamenti;
  • il mondo del lavoro è cambiato negli ultimi decenni, mentre i criteri di valutazione della riduzione della capacità lavorativa sono rimasti identici;
  • il sistema oggi in vigore considera solo l’aspetto sanitario, ma ignora del tutto le conseguenze globali che una disabilità può avere sul singolo cittadino.

Le classificazioni ICD e ICF

Ma quali sono le principali innovazioni previste?

Eccole:

  • In sostituzione del tabellario INPS saranno applicate la Classificazione internazionale delle malattie (ICD) e la Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF) dell’Organizzazione mondiale della sanità. Questa novità sembra positiva: l’ICD è stato adottato da 100 Paesi nel mondo e dalla sua introduzione internazionale, nel 1990, è stata già aggiornata 10 volte. Sembra quindi uno strumento affidabile e adeguato ai tempi che cambiano. L’ICF è stato invece approvato dall’OMS nel 2001 ed è un testo base per codificare le condizioni di salute e descrivere il funzionamento della persona. Anche questa classificazione è in costante aggiornamento.

Come funziona la classificazione ICF

Vediamo meglio come funziona l’ICF, ovvero la Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute. È la base sulla quale saranno poi effettuate le valutazione a partire in via sperimentale nel 2025 e definitivamente dal gennaio 2026.

Anche in questo caso si utilizzano delle percentuali, con ampi margini, nelle quali sono inclusi la quantificazione delle menomazione, la limitazione delle capacità, il problema di performance e le barriere.

Vediamo come funziona:

  • nessun problema (assente o trascurabile): 0/4%;
  • problema lieve (leggero, piccolo): 5/24%;
  • problema medio (moderato, discreto): 25/49%;
  • problema grave (notevole, estremo): 50/95%;
  • problema completo: 96/100%.

Nella valutazione ICF, saranno considerate:

  • le funzioni corporee;
  • le strutture corporee;
  • le attività e la partecipazione;
  • i fattori ambientali.

Le definizioni incluse nella classificazione

Vediamo meglio cosa significano le singole definizioni nel contesto della salute:

  • Le funzioni corporee sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei (incluse le funzioni psicologiche).
  • Le strutture corporee sono le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti.
  • Le menomazioni sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significative.
  • L’attività è l’esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo.
  • La partecipazione è il coinvolgimento in una situazione di vita.
  • Le limitazioni dell’attività sono le difficoltà che una persona può incontrare nell’eseguire delle attività.
  • Le restrizioni della partecipazione sono i problemi che una persona può sperimentare nel coinvolgimento nelle situazioni di vita.
  • I fattori ambientali costituiscono gli atteggiamenti, l’ambiente fisico e sociale in cui le persone vivono e conducono la loro esistenza.

Cosa sono i fattori ambientali

La novità più rilevante in questo tipo di classificazione sono molto probabilmente i fattori contestuali, ovvero quelli ambientali e sociali. Che si differenziano quindi in modo netto dalla semplice valutazione sanitaria per coinvolgere più aspetti della persona con disabilità.

I fattori ambientali comprendono l’ambiente fisico in cui viviamo, come la nostra casa, il posto di lavoro o la scuola, ma anche l’ambiente sociale e culturale, che include le persone con cui interagiamo e l’atmosfera generale dei luoghi che frequentiamo. Questi fattori sono esterni all’individuo e possono influenzare positivamente o negativamente la sua capacità di partecipare attivamente nella società, di svolgere compiti quotidiani o di sentirsi parte integrante della comunità.

Per esempio, l’ambiente di una persona può essere organizzato in modo tale da facilitare l’accesso e la mobilità (come rampe per sedie a rotelle o ascensori), oppure può presentare barriere che rendono difficili queste attività (come edifici senza ascensori o marciapiedi sconnessi). Inoltre, l’atteggiamento delle persone può incoraggiare o scoraggiare la partecipazione attiva di chi vive una condizione di salute particolare.

Cosa sono i fattori personali

I fattori personali sono invece il background individuale e comprendono elementi come il genere, l’età, le condizioni di salute preesistenti, il livello di fitness, lo stile di vita, le abitudini personali, il livello di istruzione, la capacità di adattarsi a nuove situazioni, e anche l’esperienza di vita.

Tutti questi aspetti contribuiscono a definire come un individuo affronta e gestisce la propria disabilità. Ad esempio, una persona con un alto livello di istruzione e buone capacità di adattamento potrebbe trovare più facile utilizzare i servizi disponibili rispetto a qualcuno senza queste risorse.

La disabilità, quindi, non è solo una questione di condizioni fisiche o di salute, ma è il risultato di una complessa interazione tra la condizione di salute dell’individuo e questi fattori contestuali. Ambienti diversi possono quindi avere impatti molto differenti sulla stessa persona a seconda delle circostanze.

Alcuni ambienti potrebbero limitare le possibilità di una persona, mentre altri potrebbero offrire opportunità e supporto. Conoscere e comprendere questi fattori può aiutare a migliorare la vita di chi vive con una disabilità, facilitando un maggiore supporto sociale e una migliore integrazione nella società.

Cosa comprendono i gruppi

Entriamo nel dettaglio delle classificazioni, cerchiamo di capire cosa comprendono le varie funzioni, strutture e attività e come si declinano al loro interno.

Le funzioni corporee riguardano:

  • Funzioni mentali
  • Funzioni sensoriali e dolore
  • Funzioni della voce e dell’eloquio
  • Funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico,
  • immunologico e dell’apparato respiratorio
  • Funzioni dell’apparato digerente e dei sistemi
  • metabolico ed endocrino
  • Funzioni genitourinarie e riproduttive
  • Funzioni neuro-muscoloscheletriche e correlate al
  • movimento
  • Funzioni della cute e delle strutture correlate

Le strutture corporee comprendono invece: 

  • Strutture del sistema nervoso
  • Occhio, orecchio e strutture correlate
  • Strutture coinvolte nella voce e nell’eloquio
  • Strutture dei sistemi cardiovascolare, immunologico
  • e dell’apparato respiratorio
  • Strutture correlate all’apparato digerente e ai sistemi
  • metabolico ed endocrino
  • Strutture correlate ai sistemi genitourinario e
  • riproduttivo
  • Strutture correlate al movimento
  • Cute e strutture correlate

Sono invece incluse nelle attività e partecipazione:

  • Apprendimento e applicazione delle conoscenze
  • Compiti e richieste generali
  • Comunicazione
  • Mobilità
  • Cura della propria persona
  • Vita domestica
  • Interazioni e relazioni interpersonali
  • Aree di vita principali
  • Vita sociale, civile e di comunità

E infine questi sono i fattori ambientali:

  • Prodotti e tecnologia
  • Ambiente naturale e cambiamenti ambientali
  • effettuati dall’uomo
  • Relazioni e sostegno sociale
  • Atteggiamenti
  • Servizi, sistemi e politiche

Come si articolano i sottogruppi

Ogni funzione (così come ogni struttura corporea, ogni attività e partecipazione e naturalmente ogni voce che compone i fattori ambientali) è preceduta da un codice e a sua volta è suddivisa in sotto categorie.

Facciamo un esempio concreto riferito alle funzioni mentali che sono inserite nelle funzioni corporee. E quindi, solo per far comprendere come si articola la dettagliata classificazione: ci sono le funzioni corporee, con una delle sottocategorie riferite alle funzioni mentali che alla loro volta si dipanano in altri due gruppi con all’interno una quindicina di altre voci. 

Nelle funzioni mentali troviamo:

Le funzioni mentali globali

  • Funzioni della coscienza
  • Funzioni dell’orientamento
  • Funzioni intellettive
  • Funzioni psicosociali globali
  • Funzioni del temperamento e della personalità
  • Funzioni dell’energia e delle pulsioni
  • Funzioni del sonno
  • Funzioni mentali globali, altro specificato e non
  • specificato

La funzioni mentali specifiche

  • Funzioni dell’attenzione
  • Funzioni della memoria
  • Funzioni psicomotorie
  • Funzioni emozionali
  • Funzioni percettive
  • Funzioni del pensiero
  • Funzioni cognitive di livello superiore
  • Funzioni mentali del linguaggio
  • Funzioni di calcolo
  • Funzione mentale di sequenza dei movimenti complessi
  • Funzioni dell’esperienza del sé e del tempo
  • Funzioni mentali specifiche, altro specificato e non
  • specificato
  • Funzioni mentali, altro specificato
  • Funzioni mentali, non specificato

Considera che ogni voce si declina con lo stesso livello di approfondimento, sono quindi presi in considerazione centinaia, forse migliaia, di elementi diversi. È una configurazione capace di comprendere tutte le conseguenze che comporta una patologia o una menomazione.

In questo modo rientrano tutte le possibili condizioni di disabilità e a prescindere dalla singola patologia.

Ovviamente con la classificazione ICF ci sarà un processo unitario da parte dell’INPS per la certificazione della disabilità. Ci spieghiamo meglio: non ci saranno più valutazioni distinte per invalidità, legge 104 e la diagnosi funzionale per l’inclusione al lavoro.

Conclusione

Come si può notare la classificazione dell’invalidità e della disabilità è molto strutturata. Non si dà più rilevanza centrale alla singola patologia ma alle conseguenze che comporta. Sia da un punto di vista medico e personale, sia ambientale e relazionale. Una visione, come si ripete spesso nel decreto, multidimensionale.

Bisognerà ora attendere i criteri specifici che saranno adottati dall’INPS. A prima vista sembra un passo avanti rispetto all’attuale sistema di valutazione, ma solo l’applicazione del nuovo metodo potrà dirci se e come funziona.

L’anno di sperimentazione nelle nove province che abbiamo citato all’inizio di questo post sarà fondamentale. Consentirà di modulare al meglio il sistema che sarà pronto a essere operativo sul territorio nazionale a partire dal primo gennaio del 2026.

I nuovi parametri per valutare invalidità e legge 104
In questa immagine la rappresentazione di una persona con disabilità costretta a calcoli complessi per determinare la propria percentuale di invalidità.

FAQ (domande e risposte)

Quando parte la sperimentazione dei nuovi parametri di valutazione?

  • La sperimentazione dei nuovi parametri per la valutazione dell’invalidità e l’applicabilità della legge 104 avrà inizio a gennaio 2025. Questo periodo di prova iniziale, che coinvolgerà nove province italiane selezionate strategicamente, servirà per testare e affinare le nuove metodologie prima della loro implementazione su scala nazionale, prevista per gennaio 2026.

Quali province testeranno i nuovi parametri di valutazione?

  • Le province scelte per la sperimentazione iniziale dei nuovi parametri di valutazione dell’invalidità e della legge 104 sono Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Questa selezione mira a coprire un’ampia varietà geografica e demografica per garantire che i risultati della sperimentazione siano il più rappresentativi possibile delle diverse condizioni presenti sul territorio nazionale.

In cosa consistono i cambiamenti previsti dai nuovi parametri?

  • I nuovi parametri per valutare l’invalidità e applicare la legge 104 prevedono una revisione completa del sistema attuale. Questo include l’adozione di una valutazione più comprensiva che oltrepassa le tradizionali tabelle INPS basate unicamente su criteri medici, per includere fattori che coinvolgono l’intera esistenza della persona disabile. La valutazione diventerà multidimensionale, tenendo conto delle funzioni corporee, delle strutture corporee, delle attività, della partecipazione e dei fattori ambientali e personali che influenzano la vita della persona.

Qual è l’impatto della legge del 22 dicembre 2021 sui nuovi parametri?

  • La legge del 22 dicembre 2021 numero 227, nota come Decreto Disabilità, stabilisce le basi legislative per l’introduzione dei nuovi parametri. Questa normativa propone una riformulazione della definizione di disabilità e dei criteri di valutazione, introducendo un approccio più olistico che mira a una completa integrazione sociale ed economica delle persone con disabilità, favorendo interventi più mirati e personalizzati.

Come cambieranno le modalità di valutazione con i nuovi parametri?

  • Con l’introduzione dei nuovi parametri, la valutazione dell’invalidità e della disabilità non sarà più legata solo alla condizione sanitaria ma integrerà una varietà di dimensioni, inclusi gli aspetti psicosociali e ambientali. Questo cambia radicalmente il processo di riconoscimento delle disabilità, ponendo maggior enfasi sulle capacità residue della persona e sulle sue reali necessità quotidiane e lavorative, piuttosto che su una mera classificazione diagnostica.

Cosa prevede il futuro con l’introduzione dei nuovi parametri?

  • Il futuro con i nuovi parametri per la valutazione dell’invalidità e l’applicazione della legge 104 si preannuncia come un avanzamento significativo verso una maggior equità e personalizzazione nell’assistenza alle persone con disabilità. I criteri più olistici e multidimensionali dovrebbero garantire che le valutazioni siano più rappresentative delle reali capacità e necessità delle persone, influenzando positivamente la qualità della vita e l’integrazione sociale. Il successo di questa nuova approccio sarà monitorato durante l’anno sperimentale e, successivamente, potrebbe essere esteso su tutto il territorio nazionale, promuovendo un cambiamento sostanziale nel modo in cui la disabilità è percepita e gestita in Italia.

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