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Confesercenti Umbria chiede impegni precisi ai sindaci che usciranno vincitori dalle elezioni dell’8 e 9 giugno, interventi non piĆ¹ rimandabili “per le imprese del territorio umbro, in un momento cruciale per la ripresa economica e sociale”.

“Come fatto in questi anni, con spirito costruttivo e critico e sempre in piena autonomia, Confesercenti presenta ai candidati a Sindaco proposte e istanze urgenti per le scelte del governo delle cittĆ : gli imprenditori del commercio, turismo e dei servizi dellā€™Umbria si aspettano risposte concrete per affrontare un futuro ancora condizionato dallā€™emergenza sanitaria Covid degli anni precedenti, dallā€™aumento dei prezzi dellā€™energia dovuti alla guerra ed alla speculazione, allā€™aumento dei tassi di interesse – si legge in una nota di Confesercenti – Le piccole e medie imprese sono il motore dellā€™economia nazionale e locale, una parte significativa del capitale sociale del territorio, per lā€™occupazione e il benessere oltre che per il ruolo di presidio e servizio svolto per la comunitĆ . Il nuovo quadro economico ha inciso pesantemente e trasversalmente sulle imprese e sugli equilibri economici e sociali del territorio. Le previsioni sulla crescita segnano una battuta dā€™arresto pericolosa, indicando che le stime basate sullā€™uso delle risorse del PNNR saranno disattese”.

Secondo Confesercenti “in Umbria cā€™ĆØ la necessitĆ  di ridare slancio e nuova competitivitĆ  allā€™economia locale, ed ĆØ per questo che ĆØ decisiva la consapevolezza e lā€™impegno della politica nel sostegno al mondo delle imprese e a scelte conseguenti di politiche territoriali. CosƬ come ĆØ fondamentale la pianificazione del futuro del nostro territorio – prosegue la nota – Le proposte che seguono nascono dalle esigenze delle imprese e vogliono essere un contributo per il confronto sul futuro governo locale che sarĆ  indicato dal voto. Un confronto che auspichiamo resti aperto con i futuri sindaci e consiglieri nel corso di tutta la legislatura. Da parte nostra con la convinzione che le rappresentanze delle imprese vadano considerate parte della classe dirigente locale”. Confesercenti, quindi, “intende continuare ad esercitare il proprio ruolo di interlocutore attivo, propositivo e di stimolo con le istituzioni locali e con chi sarĆ  chiamato a rappresentarle, portando allā€™attenzione del confronto tutto il valore e la forza della propria rappresentanza e delle proprie idee”.

Fisco e burocrazia

ƈ decisivo e prioritario, per sostenere le imprese e aiutarle a resistere sul mercato, affrontare e rispondere a questa duplice esigenza (fisco e burocrazia) che ha certamente rilievo e ancoraggi nazionali, ma anche di natura locale. ƈ fondamentale aumentare lā€™efficienza e la razionalizzazione (quindi recuperare costi) della macchina comunale. E fare ogni sforzo per la sburocratizzazione dei procedimenti in essere, dei numerosi pareri che occorre avere per certe pratiche o delle riproposizioni annuali di comunicazioni identiche.

Anche in relazione alle difficoltĆ  che le imprese stanno attraversando, occorre che le Amministrazioni comunali recuperino tutte le risorse possibili per ridurre il peso fiscale e tributario sulle piccole e medie imprese. Per quanto riguarda i tributi locali, la principale esigenza ĆØ di rivedere lā€™impatto della Tari, che pesa in particolare sul settore della ristorazione e dellā€™alimentare, nel contesto di una revisione del rapporto attuale del costo tra utenze domestiche e non domestiche. Gli aumenti tariffari Tari negli ultimi anni hanno visto le utenze non domestiche contribuire al servizio pubblico enormemente.

Sommando a questo dato quello delle imposte locali sugli immobili, le attivitĆ  del commercio al dettaglio e della ristorazione hanno subito un aumento diventato insostenibile dai giĆ  sofferenti bilanci aziendali.

La leva fiscale dei vari Comuni puĆ² e deve essere usata per sostenere le piccole e medie imprese. In particolare rivedendo anche a termine le imposte sullā€™occupazione suolo pubblico, pubblicitĆ . E lā€™imposta di soggiorno, di cui si chiede una riduzione di almeno il 50% per i prossimi 3 anni.

Il commercio e il suo futuro

Il commercio al dettaglio, nello specifico quello non alimentare, attraversava da tempo una crisi strutturale. La crescita esponenziale delle vendite online durante la pandemia ha solo accelerato un percorso giĆ  delineato.

Se da tempo servivano interventi radicali, ora le decisioni sono indispensabili e urgenti. Non sono sufficienti gli sforzi, spesso importanti ed apprezzabili, degli Enti Locali: il malato ĆØ grave e lā€™aspirina non ĆØ sufficiente.

I piccoli borghi, come le periferie delle cittĆ , sono giĆ  desolatamente prive di attivitĆ  commerciali al dettaglio e le nostre localitĆ  hanno sempre piĆ¹ vetrine spente. Di questo passo, in pochi anni cambierĆ  la fisionomia delle nostre cittĆ : non saranno piĆ¹ piacevoli da passeggiare, animate e illuminate come le abbiamo conosciute.

Il piccolo commercio ĆØ un mestiere non piĆ¹ appetibile per le giovani generazioni, perchĆ© non piĆ¹ gratificante sul piano economico. Vanno stravolte le regole: per esempio abbattendo lā€™Iva o dimezzando lā€™Irpef per chi sceglie questa professione. Per riequilibrare un poā€™ lo squilibro fiscale a vantaggio dei colossi delle vendite online, che lucrano sproporzionati ricavi. Sappiamo che ciĆ² non ĆØ competenza diretta di un Sindaco, ma chiediamo al futuro primo cittadino di qualsia cittĆ  dellā€™Umbria di porre con forza questo tema sui tavoli della politica nazionale ed europea.

La desertificazione commerciale dei piccoli centri, ma anche dei quartieri piĆ¹ popolari, ĆØ da avversare in quanto compromette la vivibilitĆ  stessa dei luoghi. Uno dei primi interventi per contrastare questo fenomeno ĆØ quello di pensare a contratti concordati per le attivitĆ  commerciali, soprattutto nei centri storici. Una apposita Commissione, costituita da tecnici comunali, rappresentanti delle Associazioni dei Proprietari Immobiliari, delle Associazioni Sindacali di Categoria, degli Ordini Professionali interessati e delle Agenzie dā€™Affari, come per il canone concordato ad uso abitativo, devono individuare una cifra equa di locazione a metro quadro dellā€™immobile commerciale. Ai proprietari che si adeguano il Comune proporrĆ  una aliquota IMU agevolata anzichĆ© lā€™applicazione di aliquota piena.

ƈ poi necessario uno slancio comune nellā€™elaborazione di strumenti di coordinamento e di aggregazione fra imprese, fondamentali nella promozione ed organizzazione dei distretti commerciali naturali, nonchĆ© ultimo ed importante argine a tutela del piccolo esercente per competere contro la deregulation dellā€™e-commerce e lā€™espansionismo della grande distribuzione organizzata.

Analogamente i mercati ambulanti scontano una crisi strutturale che ha radici profonde e che la pandemia ha aggravato: la complessitĆ  dei contesti e la frammentazione degli operatori rendono sempre piĆ¹ difficile una gestione pubblica che sia puntuale ed organica. Per questo ĆØ necessario orientarsi su politiche di gestione delle aree da parte di enti rappresentativi delle imprese, come i consorzi fra operatori. Nel frattempo, si devono assicurare politiche certe per garantire la legalitĆ , anche per evitare forme di concorrenza sleale.

I centri storici, poi, meritano unā€™attenzione a parte, con una programmazione piĆ¹ coordinata fra attivitĆ  economiche, turismo, cultura, al fine di intercettare al meglio i flussi turistici ed economici. E strategie efficaci sulla mobilitĆ , perchĆ© anche la prossimitĆ  e la rapiditĆ  di spostamento sono fattori che orientano la scelta del consumatore.

Nei centri storici ĆØ centrale anche il tema del decoro e lā€™equilibrio fra attivitĆ  commerciali e di somministrazione, affinchĆ© non sia esasperata la tendenza a trasformarli in luoghi puramente ricreativi, ma restino di riferimento per il cittadino.

Su questi filoni ĆØ opportuno lavorare in sinergia con tutto il mondo associativo.

Moratoria a nuovi centri e aree commerciali

Insieme alla riduzione della pressione fiscale e della burocrazia cā€™ĆØ una richiesta e proposta forte che Confesercenti rivolge alle future Amministrazioni comunali. Non ĆØ nuova in sĆ©, ma ĆØ una necessitĆ  sentita e non solo da noi: una moratoria seria a nuovi centri commerciali, senza la quale ha anche poco senso parlare di centro storico, di valorizzazione della cittĆ , delle periferie.

Occorre avere a riferimento il valore della sostenibilitĆ  e del consumo del territorio, che richiedono equilibrio e consapevolezza. Se si vuole qualificare e sostenere la rete commerciale occorre una coerente politica urbanistica anche in tema di programmazione commerciale.

Confesercenti si schiera contro il proliferare di nuovi centri commerciali e lā€™ampliamento di quelli esistenti.

Fare turismo con una nuova strategia

Confesercenti ha prodotto in questi ultimi anni diverse iniziative e ricerche di merito sul turismo, sul Brand delle cittĆ  e in rete. Il turismo deve diventare sempre piĆ¹ fattore di competitivitĆ  e di circuito virtuoso per lā€™intero territorio.

Lā€™impegno urgente e la sfida che indichiamo e da vincere ĆØ la costruzione di un piano strategico, coordinato da una regia unitaria che valorizzi sempre piĆ¹ la destinazione Umbria, mettendo a sistema tutti gli attori che hanno a che fare con il turismo, in una logica di marketing per vendere lā€™Umbria – con le sue cittĆ  e i suoi borghi – rendendola piĆ¹ ambita, desiderata, vissuta.

Lā€™integrazione della proposta turistica del nostro territorio nella sua accezione di cittĆ  dā€™arte e di patrimonio ambientale deve diventare la strada maestra dei prossimi anni.

Traffico, accessibilitĆ  e parcheggi

Partiamo da una premessa: il traffico, inteso come flusso di persone e merci, ĆØ la condizione necessaria per visibilitĆ  e accessibilitĆ  alle aziende. Per questo chiediamo che qualsiasi atto o regolamento dellā€™amministrazione sia adottato dopo una attenta analisi costo ā€“ benefici per lā€™intera comunitĆ  locale.

Allo stesso modo, quando si valutano i provvedimenti che restringono lā€™accessibilitĆ  dei centri urbani a tutela della qualitĆ  ambientale, va considerato lā€™ecosistema urbano nella sua totalitĆ ; quindi anche i traffici che si generano nelle grandi superfici commerciali, che non dovrebbero potersi invece avvantaggiare delle restrizioni che colpiscono il piccolo commercio, soprattutto nei centri storici. Chiediamo quindi un tavolo di confronto permanente sulle politiche di mobilitĆ  e viabilitĆ  dellā€™intero territorio comunale.

In assenza di tali strategie di concertazione e confronto riteniamo sbagliati, inapplicabili e penalizzanti gli ampliamenti tout court delle ZTL.

In linea con questo chiediamo: Maggior programmazione degli interventi. Cambiare un senso di marcia per alcune attivitĆ  nella strada interessata puĆ² significare il fallimento. CosƬ come pedonalizzare una piazza senza aver previsto una corretta tempistica per recuperare parcheggi alternativi e adattamento dei flussi di traffico.

Questa sensibilitĆ  deve essere sempre tenuta alta, che si tratti di un grande intervento di riqualificazione o di un cambio di viabilitĆ .

Come metodo e merito, riteniamo vadano pianificati per tempo i lavori, coinvolgendo le attivitĆ  interessate attraverso le loro rappresentanze e prevedendo anche compensazioni nei relativi periodi.

Concorrenza sleale, lotta allā€™abusivismo e allā€™illegalitĆ 

Da sempre Confesercenti si ĆØ spesa in Umbria sui temi che attengono anche al vivere civile e al rispetto delle regole democratiche, per tenere alta la guardia e lā€™impegno di tutti anche contro le penetrazioni malavitose.

Abbiamo avanzato proposte e denunce precise, offerto (e avuto) collaborazione con le forze dellā€™ordine, sottoscritto azioni concrete, prima fra tutte la lotta allā€™usura, per la quale evidenziamo lā€™impegno di Confesercenti come promotore della costituzione della Fondazione Umbria Contro lā€™Usura.

Sono temi su cui ĆØ bene accrescere la collaborazione tra associazioni e le istituzioni interessate. Tenera alta la guardia contro rischi di insediamento della criminalitĆ  organizzata. Proseguire con la prevenzione e con le iniziative per rafforzare ā€œlā€™educazione alla legalitĆ ā€, anche estendendo il progetto ā€œLiberi dalle mafieā€.

Affitti commerciali e burocrazia

Dentro a nuove opportunitĆ  nazionali che chiediamo (come misure per il recupero di immobili sfitti), ma anche locali (es. su IMU e tariffe locali ridotte del 50% per 3 anni) per sostenere le gestioni di attivitĆ  commerciali e dei P.E. in affitto come per favorire i subentri in proprietĆ , ĆØ soprattutto necessario il dialogo continuo per alleggerire il carico burocratico delle imprese. Aziende spesso scoraggiate negli investimenti, anche per il carico di oneri e incombenze che gravano su chi vorrebbe aprire unā€™attivitĆ  nel nostro territorio.

Credito

ƈ importante un sostegno certo dei Comuni (anche a fronte di minori trasferimenti statali) ai Consorzi fidi. Che svolgono un ruolo insostituibile attraverso le garanzie concesse al finanziamento per le imprese, specialmente quelle di piccole dimensioni.

CosƬ come occorrerĆ  pensare, anche coinvolgendo il sistema del credito, forme di incentivazione per lā€™avvio di imprese giovanili, in particolare nella loro prima fase.

Competenze al servizio del bene pubblico

Anche alla luce delle necessitĆ  evidenziate, alle strategie e alle azioni amministrative proposte si accompagna una scelta avvertita e per molti aspetti conseguente per quanto possa sembrare scontata: avere un esecutivo, una squadra di amministratori allā€™altezza, con competenze adeguate e di profilo, corroborate da esperienze sul campo, dialogante e in grado di assumersi responsabilmente le decisioni.

 

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