diGiulio Gori
Via a Pitti Pizza & Friends: 20 euro per 4 fette e una bibita, tra la musica assordante
Al Piazzale Michelangelo, si alternano canzoni pop e musica commerciale da discoteca a un volume così alto che è quasi impossibile conversare. In attesa dei laboratori sulla pizza per studenti delle elementari e delle superiori, è questo il valore culturale del Pitti Pizza & Friends, il festival delle polemiche inaugurato ieri sera. Da un lato il palco di Radio Kiss Kiss, con ospiti come Legno, Mininni e i Bnkr44, dall’altro la fila di dieci forni a legna presi d’assalto (quasi solo) dai turisti. Palazzo Vecchio ha dato l’ok all’iniziativa con l’obiettivo della «valorizzazione del patrimonio culturale del territorio».
Ma delle dieci pizzerie selezionate dagli organizzatori, l’associazione Alimenta di Salerno, sette sono campane e solo tre fiorentine (Reginè, Sophia Loren e Caffè Bellini). I clienti, che alle 19 meno un quarto sono già a intenti a mangiare fette di margherita e marinara, ma anche tonno, maionese di ’nduja e polvere di olive, sono quasi tutti stranieri: turisti col trolley, asiatici che scattano foto ai bicchieri, americani in fila che ad alta voce dicono di odiare la pizza napoletana.
Per una pizza e una bibita si spendono 20 euro, posti in piedi, solo i fortunati arraffano i pochi sgabelli disponibili. Alla cassa — dove quando si chiede di pagare con la carta scatta il panico — viene consegnato un fiore di cartone, con i petali da staccare per quattro fette di pizza e la possibilità di prenderne da diversi forni e di diversi gusti. Il tutto da mettere in cestini di legno simili a mini cassette per la frutta. Su un lato, i banchi per le bevute: la birra Peroni (veneto-laziale), la Coca Cola (americana) e l’Aperol (piemontese). C’è anche uno sporto per le mozzarelline «di zona», cioè di Salerno. La toscanità sta nei gelati Sammontana e dai vini — in bicchieri di plastica — anche se la commessa invece di «ciao» o «buonasera», ti accoglie con un «hi».
«Una manifestazione fondata sui principi del recupero delle tradizioni culturali e della valorizzazione dei prodotti tipici e della dieta mediterranea», scriveva l’organizzatore, Maurizio Falcone, nella lettera inviata al sindaco Nardella per ottenere il via libera. La giunta di Palazzo Vecchio lo ha preso così alla lettera che gli ha concesso l’abbattimento dell’80% del canone per l’occupazione del suolo pubblico perché evento finalizzato «alla promozione culturale». Il blog Il Forchettiere di Marco Gemelli ha stimato lo sconto in 120 mila euro.
Il pubblico — tra i turisti distratti dalle foto al panorama della città, le ragazzine arrivate per vedere il concerto e l’eterna fila di automobili sul viale Michelangelo — è ampio. Ma cosa viene restituito ai fiorentini? «La valorizzazione del territorio mi sembra fittizia», commenta Marco Manzi della pizzeria Giotto, tra le più note in città. «Se non ci hanno coinvolti non finisce il mondo, ma a chi negli anni ha dato un contributo a Firenze avrebbe fatto piacere almeno essere contattati».
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