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(Teleborsa) – La Camera dei Deputati ha dato il suo ok definitivo al decreto Superbonus con 150 voti favorevoli e 109 voti contrari. Il provvedimento – fortemente voluto dal ministro Giorgetti – sul quale ieri il governo ha incassato fiducia, è infatti diventato legge in seconda lettura dopo essere stato approvato a Montecitorio senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato. Il Parlamento ha confermato la stretta prevista nel decreto approvato in Consiglio dei Ministri. Resta la possibilità di avvalersi dello sconto e della cessione del credito solo se alla data di entrata in vigore del decreto risulti depositata la Cila.

Via libera invece al meccanismo “spalma-detrazioni” in dieci anni che riguarda le spese per i lavori del superbonus effettuate in tutto il 2024 prima dell’entrata in vigore del disegno di legge di conversione del decreto. Novità anche per le banche e gli intermediari finanziari: arriva infatti la stretta sulle modalità di compensazione dei crediti legati al superbonus acquisiti negli anni. Da gennaio 2025 non sarà più possibile compensarli con i contributi previdenziali e quelli Inail. La nuova legge prevede che la banche e gli intermediari potranno continuare a utilizzare i crediti in quattro anni, ma se tali crediti al momento dell’acquisto sono stati scontati in misura superiore al 75%, la rateizzazione diventa di sei anni.

Nel decreto è stato poi confermato il plafond di 400 milioni per consentire nelle zone terremotate dell’Abruzzo colpite dal sisma del 2009 e in quelle del Centro Italia danneggiate dal sisma del 2016 di continuare a usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito: la cifra riguarda solo le pratiche nuove, presentate da aprile 2024 a dicembre dello stesso anno. Eliminata invece la possibilità di ricorrere al cosiddetto “Superbonus rafforzato“, un meccanismo che consente di portare l’agevolazione al 150% rinunciando al contributo previsto per le ricostruzioni in quelle zone terremotate. Per le altre zone colpite da eventi sismici, escluse da sconto e cessione, è stato costituito un fondo di 35 milioni per il 2025 per l’erogazione di contributi diretti per gli interventi di ricostruzione.

Un altro fondo di 100 milioni di euro è stato istituito per l’erogazione di contributi alle Onlus, agli enti del Terzo settore e alle associazioni di volontariato per gli interventi di riqualificazione sui loro immobili. Confermata anche la misura del decreto che sospende l’utilizzabilità dei crediti di imposta riferiti a bonus edilizi se il contribuente ha iscrizioni a ruolo per imposte non versate di importi superiori a 10.000 euro, fino a concorrenza di questi importi.

Infine, è stata inserita anche una disposizione per i comuni che effettueranno segnalazioni di irregolarità in materia di superbonus: questi si vedranno riconosciuta una quota del 50% delle maggiori somme relative a tributi statali riscossi a titolo definitivo grazie al loro intervento.

 

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