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Il sisma-bonus per i Campi Flegrei diventa terreno di scontro politico tra il governo e i territori, dopo l’ennesima bocciatura della proposta vener in Parlamento, mentre gli sciami bradisismici continuano a svegliare all’alba migliaia di residenti tra Pozzuoli e i quartieri napoletani di Bagnoli, Fuorigrotta e Agnano. Ieri mattina i sismografi dell’Ingv-Osservatorio Vesuviano hanno registrato 18 terremoti, il più forte dei quali di magnitudo 2.8 poco dopo le 6.30, con epicentro l’area della caldera della Solfatara.

Come confermato anche dal comando dei vigili del fuoco di Napoli, alla sala operativa dei pompieri «non sono pervenute richieste di soccorso o segnalazioni di danni», mentre i Comuni di Pozzuoli e Bacoli hanno immediatamente attivato il protocollo per la verifica degli edifici pubblici, come avviene ogni volta che la forza del sisma supera il valore di 1.5.

E a proposito di controlli sulla vulnerabilità dell’edificato e della contestuale richiesta fatta al governo, a più riprese, dai sindaci della zona rossa di prevedere un bonus per finanziare le verifiche ad opera dei privati, ancora una volta in Parlamento è stata bocciata la misura. «La maggioranza di governo ha nuovamente bocciato in Parlamento la nostra proposta di reintroduzione del Supersisma-bonus per l’area dei Campi Flegrei – dice il deputato M5S Antonio Caso, eletto nel collegio flegreo -. L’ennesimo schiaffo ai cittadini da parte delle forze della maggioranza di governo».

Ma, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine del Forum Verso Sud tenutosi a Sorrento, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci è tornato ieri sul tema e non sono mancate le stilettate. «I Campi Flegrei sono una zona in cui è sempre mancata la prevenzione – ha detto Musumeci, ospite del Forum Verso Sud –. Si tratta di fenomeni che in questi ultimi mesi si stanno accentuando, ma che non debbono creare panico ma debbono indurre i cittadini a capire meglio cosa avviene, come si sviluppa il fenomeno bradisismico e come poterlo mitigare nei suoi eventuali effetti».

I sindaci flegrei, intanto, scalpitano e chiedono nuovi incontri al ministro. A cominciare dal primo cittadino di Pozzuoli Gigi Manzoni, che rivendica di essere stato tra i primi a richiedere il sisma-bonus nei Campi Flegrei, con la possibilità di usufruire di sconto in fattura o cessione del credito, e tiene aperta la porta del dialogo con Musumeci.

«Non possiamo consentire alla paura di prendere il sopravvento e dobbiamo dare risposte certe a persone spaventate e preoccupate – sottolinea Manzoni -. Avevamo proposto, con il deputato Francesco Borrelli, un emendamento all’ultima legge di bilancio e un ordine del giorno che aveva ricevuto l’approvazione della Camera, mentre il nostro assessore al Governo del Territorio, Giacomo Bandiera, è stato ascoltato tre volte in commissione parlamentare ma la misura non è stata inserita nel decreto «Campi Flegrei». È stata l’unica nostra richiesta non accolta dal ministro, con il quale siamo in continuo contatto e che è aperto al dialogo e alla collaborazione».

«Ci impegneremo in ogni modo affinché i cittadini flegrei possano accedere a misure di sostegno per mettere in sicurezza gli edifici privati – continua il sindaco . Siamo tutti uniti in questa battaglia e non intendiamo arretrare di un passo. La sicurezza e la tranquillità dei miei concittadini è il mio primo pensiero, e in questo momento di recrudescenza del bradisismo sono certo che il Governo troverà il modo di intervenire, perciò conto quanto prima di interloquire con il ministro Musumeci per capire il motivo della bocciatura della proposta e le alternative possibili».

Intanto il 30 e 31 maggio ci sarà una nuova simulazione di evacuazione nei Comuni della zona rossa, tra i quali Napoli, con il coordinamento del dipartimento nazionale di protezione civile. Sarà in prima linea anche la protezione civile regionale, che ieri ha pubblicato una nota sui social nella quale ha allertato la popolazione residente nella zona flegrea «a non aprire a nessuno che si spacci per un tecnico incaricato di effettuare le analisi di vulnerabilità degli edifici e chiamare subito le forze dell’ordine, dal momento che non sono previsti in questa fase sopralluoghi interni ai fabbricati».



 

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