Quali sono gli step necessari per aprire una startup?
Nonostante negli ultimi anni ci sia stato un leggero rallentamento del numero di startup in Italia, creare una propria impresa è ancora il sogno di tantissime persone.
Per questo, è importante sapere quali sono i diversi passaggi necessari per dare forma alla propria idea imprenditoriale.
In questo articolo, vedremo come elaborare, svilupparla e trovare i finanziamenti utili per realizzarla.
Come aprire una startup: gli step necessari
Realizzare una startup non è mai frutto del caso, ma è sempre il risultato di un lungo processo composto da diverse fasi. Vediamo quali.
Idea e analisi di mercato
Alla base della nascita di una startup c’è sempre un’idea innovativa.
Il solo fatto di avere un’idea imprenditoriale però, nella maggior parte dei casi, non basta.
È necessario, infatti, analizzare dettagliatamente il mercato di riferimento per comprendere la fattibilità del progetto e definire il business model.
Test e feedback
Una volta accertata la fattibilità dell’idea, si passa al test del prodotto o servizio che offrirà. Come? Creando un prototipo e sottoponendolo a quelli che saranno i potenziali utenti e raccogliendo i loro feedback.
Raccolta fondi
Il passo necessario per passare dall’idea alla realizzazione vera e propria (e alla sua promozione), è la raccolta dei finanziamenti.
Al giorno d’oggi, esistono diversi modi per reperire i fondi utili per lanciare sul mercato la propria startup. Tra i più diffusi ci sono venture capital, angel investor e il crowdfunding.
Se non si riescono a convincere investitori esterni (perché non si seguono questi consigli), è possibile (come vedremo nel prossimo paragrafo) rivolgersi ad aiuti come incentivi fiscali e contributi.
Come aprire una startup: incentivi fiscali e contributi
Approfondiamo uno degli aspetti che interessa maggiormente chi sta pensando di aprire una startup: cosa si può fare per raccogliere i finanziamenti necessari?
Come detto, non è sempre facile riuscire a convincere gli investitori privati, anche in presenza di un valido business plan.
Cosa resta, quindi, a disposizione dei giovani imprenditori? Principalmente due strumenti: gli incentivi fiscali e i contributi.
Per quanto riguarda gli incentivi fiscali previsti dal governo italiano, si può godere di agevolazioni sui contributi previdenziali e sulle imposte dei redditi, oltre che di detrazioni fiscali per chi investe nello sviluppo di una startup.
Altri strumenti fondamentali sono gli acceleratori e gli incubatori che, oltre a garantire il capitale iniziale per partire, forniscono anche supporto logistico, mentorship e la possibilità di entrare in contatto con altri professionisti.
Come sviluppare una startup
Una volta trovati i finanziamenti necessari, bisogna essere bravi a gestire e sostenere la crescita della startup. Ecco qualche consiglio utile:
- com’è noto, ogni startup ha l’obiettivo di espandersi oltre i propri confini senza subire evidenti modifiche (scalabilità). Per raggiungere questo obiettivo, può essere richiesto un importante sforzo economico in operazioni di marketing, oltre che grande attenzione a tutto ciò che influisce sulla customer experience;
- le startup non devono mai perdere il loro segno distintivo, ovvero l’innovazione. Per fare ciò, ovviamente, non bisogna smettere di investire in ricerca e sviluppo, soprattutto se si opera in un settore con una concorrenza agguerrita.
Come abbiamo visto, il processo di nascita, sviluppo e gestione di una startup è lungo e faticoso, e richiede quindi molta dedizione e perseveranza.
Grazie alle agevolazioni fiscali, all’aiuto degli investitori e delle agevolazioni fiscali, è ancora possibile però dare forma al proprio sogno.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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