MACERATA – L’ateneo percepirà un contributo ridotto del 3,21% rispetto al 2023. Tagli anche per Unicam (meno 3,11%), Università di Urbino e Politecnica delle Marche. La media nazionale dei tagli è del 2,12%
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di Luca Patrassi
La classifica 2024 dei fondi di finanziamento ordinario (il Ffo) del ministero vede Unimc ultima. Evangelicamente (“Beati gli ultimi”) andrebbe pure bene, ma dal punto di vista finanziario si traduce in minore entrate di rilievo. Unimc ultima non per la quantità delle risorse ricevute ma per il maggior taglio percentuale rispetto alla scorso anno: -3,21% che si traduce con circa un milione di euro in meno rispetto allo scorso anno.
Il ministero ha ridotto di 200 milioni di euro la quota da distribuire tra gli atenei: soltanto sei sono riusciti a chiudere in pareggio rispetto all’anno scorso e tutti gli altri hanno registrato perdite, Unimc la peggiore, male anche le altre marchigiane.: Urbino -3,19%, Camerino -3,11%, Politecnica delle Marche – 3,06%: la media nazionale è risultata del -2,12% .
Cosa è il Ffo e come funziona. «Oltre ai compiti di indirizzo e coordinamento del sistema, il ministero – si legge nel sito del ministero – svolge una funzione fondamentale per il funzionamento del sistema universitario attribuendo i finanziamenti annuali alle università statali e non statali legalmente riconosciute. Alle università statali è attribuito annualmente il Fondo di finanziamento ordinario destinato alla copertura delle spese istituzionali, tra cui i costi di personale, e di funzionamento. Al funzionamento delle università non statali legalmente riconosciute, lo Stato attribuisce annualmente il contributo previsto dalla Legge 243 del 1991. Premialità e costo standard per studente. L’evoluzione normativa degli ultimi anni ha modificato radicalmente le modalità di attribuzione delle risorse statali al sistema universitario introducendo criteri che, gradualmente, riducono il peso dei finanziamenti su base storica a favore di parametri quali il costo standard per studente, la quota premiale in relazione ai risultati della didattica e della ricerca, gli interventi perequativi a salvaguardia di situazioni di particolare criticità».
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