Giorgetti:obbligo di diluire i crediti del Superbonus in 10 anni
Spalmatura su 10 anni obbligatoria: Introdotto l’obbligo di diluire i crediti del Superbonus su un periodo di 10 anni. Questa misura mira a ridurre l’impatto sul debito pubblico nel breve termine, differendo il pagamento delle detrazioni fiscali.
Confermato il blocco delle cessioni dei crediti, imposto dal governo a fine marzo 2024. Restano vietate nuove deroghe, ad eccezione di quelle per le zone sismiche.
Per le zone ad alto rischio sismico si discute l’ipotesi di ampliare la lista delle Regioni che possono beneficiare di deroghe al blocco delle cessioni, senza però aumentare le risorse dedicate.
Respinte le proposte di allargare le categorie che possono accedere al Superbonus, come quelle del Terzo settore e per il bonus barriere architettoniche.
 Il governo punta a mettere ordine nel sistema del Superbonus, contrastare le frodi e tutelare le finanze pubbliche. Lo spalmamneto dei crediti su 10 anni e il freno alle cessioni rappresentano i primi passi in questa direzione.
Le misure annunciate dal ministro Giorgetti hanno acceso un acceso dibattito. Le associazioni di categoria e le imprese del settore edile temono un irrigidimento eccessivo che potrebbe penalizzare il mercato.
Il governo sta valutando l’introduzione di misure alternative per sostenere il settore edile, come ad esempio un bonus ristrutturazioni con detrazioni fiscali meno elevate rispetto al Superbonus.
Solo il tempo dirà se le nuove strette riusciranno a centrare gli obiettivi prefissati dal governo. L’impatto reale sul Superbonus e sull’economia del settore edile si valuterà nei prossimi mesi.
 L’Agenzia delle Entrate ha diramato un’attestazione che vieta la cessione dei crediti da parte delle imprese che hanno effettuato lavori edili con il Superbonus.
 Il Superbonus 110% rimane accessibile per le villette unifamiliari a condizione che la proprietà sia adibita a residenza principale e che i lavori siano terminati entro il 31 dicembre 2024.
 Per condomini e Iacp la cessione del credito resta possibile fino al 30 giugno 2024.
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