“Il settore idrico italiano è caratterizzato da un ingente fabbisogno di investimenti, necessari per allineare lo stato delle infrastrutture agli standard europei ed internazionali, oltre che per permettere di affrontare le sempre più frequenti oscillazioni di disponibilità della risorsa idrica. Ad oggi, la risorsa è utilizzata per oltre il 50% per uso agricolo, per il 20% per uso potabile, e per quasi il 30% per uso industriale; sono pertanto molteplici gli attori, nazionali e territoriali, a vario titolo coinvolti nella gestione della risorsa e delle infrastrutture dedicate. Il vero obiettivo strategico è un maggior coordinamento fra i vari attori, sia nelle operazioni di gestione della risorsa e del patrimonio infrastrutturale servente, sia nella progettazione di nuove opere, che garantisca un governo unitario della risorsa idrica, regolando i trasferimenti finanziari sulla base degli effettivi fabbisogni idrici, rilevati per ogni bacino. In tal senso sono orientati anche i lavori della Cabina di regia per la crisi idrica”. Lo ha detto il sottosegretario al Masaf Luigi D’Eramo rispondendo a un’interrogazione in Commissione Agricoltura della Camera sugli interventi programmati e quelli nuovi e sulle risorse disponibili per contrastare la scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche necessarie al comparto agricolo, in particolare in Sicilia.
“Occorre rilevare”, precisa il sottosegretario, “che in tale contesto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), coerentemente con le proprie competenze e funzioni, esercita il ruolo di coordinamento strategico nella programmazione di interventi infrastrutturali relativi all’approvvigionamento idrico primario, nel suo complesso e per tutti i settori. Tale attività si svolge in collaborazione con gli altri attori fondamentali del processo, con particolare riferimento al MASE per la regolazione ambientale e la politica energetica, al MASAF per la pianificazione dei fabbisogni infrastrutturali irrigui, alle Autorità di Distretto dei Bacini Idrografici per la pianificazione delle risorse idriche su scala vasta e all’ARERA per la regolazione economica e i controlli dell’efficienza prestazionale”.
“Il MIT è impegnato nella redazione del Piano per gli interventi nelle infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico (PNISSI). Gli interventi da considerarsi prioritari per l’inserimento nel Piano sono quelli volti alla prevenzione del fenomeno della siccità, alla mitigazione dei possibili e conseguenti danni, al potenziamento e all’adeguamento delle infrastrutture idriche, anche al fine di aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di risorse idriche”, spiega D’Eramo.
“Il 19 marzo 2024 il MIT ha presentato alla Cabina di regia le prime risultanze dei progetti pervenuti dai soggetti istituzionalmente coinvolti nella gestione della risorsa idrica (regioni e province autonome, autorità di bacino distrettuale, gestori del servizio idrico integrato, consorzi di bonifica), per circa 550 progetti ed importi di oltre 12 miliardi di euro”, prosegue il sottosegretario. “Nelle more della completa istruttoria dell’ingente mole di progetti presentati, la Cabina di regia, su proposta del Ministro delle infrastrutture, ha dato mandato di predisporre un Piano stralcio, a partire dai progetti che presentino la necessaria maturità progettuale. Per la copertura finanziaria di tali interventi è stata avviata una ricognizione delle risorse disponibili”.
“Ad oggi, non essendo pervenute informazioni relative a fondi disponibili da altre amministrazioni, sono disponibili 450 milioni di euro assegnati dalla legge finanziaria per l’anno 2024, oltre a quelli derivanti da economie su programmi già avviati, per i quali è in corso una fase di valutazione approfondita”, informa il sottosegretario. “Preciso, inoltre, che il Masaf, con i recenti programmi di finanziamento nazionali (tramite fondi europei e nazionali), ha destinato ingenti risorse agli interventi sulle infrastrutture irrigue collettive, per l’ammodernamento e l’efficientamento del servizio di irrigazione collettiva, per l’incremento delle disponibilità di acqua, per l’efficientamento delle reti e relativi sistemi di gestione e monitoraggio, al fine di ottimizzare il risparmio idrico”.
“In particolare”, informa D’Eramo, “alla Regione siciliana sono stati destinati complessivamente 144,9 milioni di euro per la realizzazione di 15 interventi infrastrutturali, di cui 112,1 milioni di euro già finanziati e circa 32,8 milioni di euro programmati. Informo infine che per la predetta Regione, il Consiglio dei ministri il 6 maggio ha deliberato lo stato di emergenza per 12 mesi, in relazione alla situazione di deficit idrico in atto, stanziando 20 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, per far fronte alle esigenze più immediate, insieme con le risorse regionali”.
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