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Supplemento di prezzo per il pagamento con carta di credito dei carburanti erogati. Blupark risponde  #finsubito prestito immediato


LOREO (Rovigo) – La vicenda non è chiusa, non per la Blupark di Loreo. Nei giorni scorsi la notizia diffusa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell’ambito del credit card surcharge. Una multa di 20 mila euro per la società. Il divieto riguardava l’applicazione ai consumatori di un supplemento di prezzo per il pagamento con carta di credito (credit card surcharge) dei carburanti erogati dalla società. (LEGGI ARTICOLO).

La replica della società di Loreo, che riportiamo integralmente.

Il contesto. All’avvio del mercato libero del 2010 (Pompe Bianche), Blupark allarga l’attività col proprio distributore. Obiettivo: abbattere i prezzi con una “scontistica” basata su margini ragionevoli. Ciò si raggiunse utilizzando fornitori indipendenti dal mercato monopolista.

Per noi, e per i clienti, fu un buon periodo. Si poteva contare su importanti risparmi. Meno invece per le Company che perdevano un’importante fetta di mercato e iniziarono a meditare – sin da allora – la loro “rivincita”.

Col tempo, guerre, embarghi, ma anche fornitori disonesti, l’aumento di tasse, accise, costi bancari, hanno indebolito le Pompe Bianche in riuscita del “piano di rivincita” delle di cui sopra. La combinazione di consociativismi di catene distributive (vecchie e nuove), insieme a provvedimenti governativi, a dir poco iniqui, danno i primi risultati. Vedasi ad esempio le sanzioni riguardanti il “ridicolo” obbligo dell’esposizione di un cartello indicante il Prezzo Medio, legiferato in modo “convenientemente” confuso. Nel frattempo, Blupark “contrasta” l’aumento dei costi bancari e concepisce un proprio strumento di pagamento. Insieme al 1. Contante, 2. Bancomat, 3. Carte di Credito, inserisce un 4° strumento: una propria card ricaricabile che azzera i costi, la Blupark Smart Cash. Investe denari per renderla fruibile e soprattutto legale, ma inizia il calvario.

Il costoso progetto – che adottava incentivi pubblici sulla digitalizzazione delle imprese – viene “minuziosamente” contestato, di conseguenza ridotto e in seguito abbandonato. È bene che certa stampa, e i soliti “leoni da tastiera”, sappiano che Blupark è stata severamente condannata (anche) per lesa maestà “bancaria”.

Il casus belli. Si dice che Blupark avesse il sovraprezzo di 0,02 cent/l. per il pagamento del carburante tramite carta di credito, presso la propria stazione di servizio localizzata a Loreo 

Ebbene. Il D.M. del 17/01/2013 permette di differenziare il prezzo di vendita all’interno delle stazioni in base all’erogato. Si sappia che, in Blupark, il ‘transato’ generato dalle CdC non raggiunge il 10%. Non solo. L’art. 2 comma 7 consente l’esposizione del prezzo più basso sul totem stradale qualora fossero pure presenti alla pompa molteplici offerte. Ergo. Blupark dal 2017 applicava un minor sconto – ripetiamo: minor sconto – sul prezzo del carburante pagato unicamente tramite CdC. Ci piace rendere noto – specie agli “irriducibili maliziosi” che ci accusano d’aver sfruttato un sofismo grammaticale (minor sconto VS maggiorazione) – che la GdF il 05/02/2021 (ri)visitava il nostro distributore e scrutava l’ennesimo presunto inganno indirizzato ai danni dei nostri clienti.

Prontamente lo segnalava all’organo competente, l’Agcom. Tuttavia, con nostra soddisfazione, il 05/03/2021 (30 giorni dopo), apprendiamo che l’Agcom archivia il procedimento. Bene. Tutto ok allora? No, purtroppo (invece) no. Giorni fa la l’Agcom – a mezzo della GdF – riapre (???) il caso e s’ispira ad un “nuovo” termine tramite il quale costruire l’ennesima “macchina punitiva”: surcharge, tratto dalle (sopraffini) normative elargite da nostra madre Europa. La sostanza la si legge sui giornali. Venendo a un dunque. In franchezza, non capiamo più se le Autorità tutelano gli interessi dei consumatori, dei commercianti, o (forse?) delle Company e/o delle Banche.

Ci spaventa notare che le “normative” sono sempre più tagliate e cucite per favorire lobby e clientele, piuttosto che per combattere il malaffare tra noi commercianti.

Ancora oggi non sappiamo perché la denuncia alla GdF di quell’unico cliente “infastidito” abbia ingenerato l’accanimento della

Agcom avverso Blupark. Non sappiamo perché abbiano ignorato le nostre memorie difensive, ricche di sostanzioso materiale probatorio. Ed ancora. Non sappiamo come mai l’opinione pubblica viene indotta a credere che Blupark – col favore delle tenebre – abbia occultato questo “sovraprezzo”, seppure la stazione di servizio fosse cosparsa di cartelli che avvertivano – in maniera molto chiara – di una scontistica differenziata (solo sulle CdC).

Non sappiamo come mai parte dell’opinione pubblica non abbia considerato l’immutata facoltà di pagare con ben 3 modalità alternative più convenienti rispetto alle CdC. Non capiamo il perché di tutto questo malevolo clamore mediatico indirizzato ad una stazione di servizio di un paesino polesano con 3000 abitanti.

Quest’ultimo episodio scoraggia il desiderio di ideare, investire, ammodernare, insomma, fare impresa. Costante è il timore d’essere raggiunti da qualche altra fantomatica violazione di un qualche “interpretabile” cavillo legislativo, o dall’ennesimo zelante funzionario governativo.

Ciò che è più grave e che questo si ripercuote irrimediabilmente in quelle piccole certezze su cui il consumatore poteva contare: qualità, risparmio, servizi, innovazione. Accise, tassi bancari, eliminazione contanti (state in guardia!), concorrenza sleale, normative viziate e vessatorie, etc.., avranno la meglio.

I “luoghi comuni” su GdF, Agcom, Lobby (di ogni tipo), e Governo si consumerebbero, ma la nostra attenzione deve rimanere concentrata sull’udienza di merito del ricorso presso il Tar del Lazio, prevista per il prossimo 20 Novembre. Vi invitiamo sin d’ora ad osservare gli esiti da cui trarremo le dovute conclusioni verso chi sono davvero asservite le Autorità di questo Paese”.

L’Amministrazione di Blupark



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