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Meno costi, scommesse, stadi, fisco: il calcio svolta così #finsubito prestito immediato


Urbano Cairo: “Diamo contribuiti importanti allo Stato, ma non abbiamo visto aiuti”

Dal nostro inviato Andrea Ramazzotti

Un’ora e mezzo di dibattito per ribadire gli aiuti che il calcio chiede al governo. Al Festival dello Sport, durante gli Stati generali del calcio, il presidente e amministratore delegato di Rcs Mediagroup, nonché presidente del Torino, Urbano Cairo, il presidente del Milan, Paolo Scaroni, quello dell’Inter, Beppe Marotta, e quello della Lazio, Claudio Lotito, l’a.d. dell’Atalanta, Luca Percassi, l’a.d. del Bologna, Claudio Fenucci e il consigliere delegato del Como, Mirwan Suwarso hanno espresso concetti molto chiari: dalla politica la Serie A ha bisogno di un intervento normativo per la costruzione dei nuovi stadi, di sgravi fiscali e molto altro.

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cinque miliardi

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Urbano Cairo ha introdotto il discorso usando i… crudi numeri: “Nelle ultime cinque stagioni sono stati persi cinque miliardi di euro, uno all’anno. Il calcio è in una situazione complicata nonostante abbia dato contributi importanti allo Stato con previdenza e tasse. Eppure non ha ricevuto niente: il cinema ha avuto degli aiuti, il pallone no. Adesso c’è bisogno di una riforma: i ricavi rispetto al 1993 sono cresciuti in modo incredibile, ma i costi sono aumentati in maniera ancora maggiore. Bisogna costruire nuovi stadi e valorizzare le academy, ma prima di tutto è obbligatorio contenere i costi. Il Decreto Crescita era utilissimo e non si capisce perché sia stato tolto; il Decreto Dignità potrebbe riconoscerci una piccola parte delle scommesse fatte sul nostro sport”.

stadi nuovi

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Di necessità, però, la nostra Serie A ne ha parecchie. Il presidente Paolo Scaroni ha allungato l’elenco: “Sono stato il precursore del rinnovamento degli stadi e proponevo di abbattere San Siro per costruire un impianto nuovo lì accanto, argomento del quale ho parlato stamani (ieri, ndr) con il sindaco Sala. Mi dicevano che ero matto quando definivo il Meazza un vecchio manufatto, non la Scala del calcio. Nel frattempo gli inglesi hanno buttato giù Wembley… Milano deve dotarsi di uno stadio moderno perché nella mente di tutti ci sono i bellissimi impianti tedeschi dell’ultimo Europeo. Non chiediamo soldi, ma un sistema legislativo adeguato”. Beppe Marotta, presidente dell’Inter, si è collegato tramite video e si è allineato al collega: “Ho vissuto il mecenatismo delle grandi famiglie, ma il calcio attuale ha dieci proprietà straniere e ormai si va verso questo modello. Con la ricerca della sostenibilità, lo stadio è un asset fondamentale che garantisce molti più ricavi e può essere vissuto tutto l’anno. La politica non ci sta trattando come meriteremmo”.

differenze

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Claudio Lotito ha aperto l’album dei ricordi per far rilevare che gli anni sono trascorsi senza che niente sia cambiato: “Quando nel 2004, appena entrato in Lega, posi il problema della sostenibilità del sistema perché producevamo 1,3 miliardi di passivo. Volevo il Salary Cap, gli stadi di proprietà, un diverso inquadramento in ambito lavorativo della figura del calciatore e un gioco della Lega per avere nuovi introiti. Risultati ottenuti? Nessuno. Un altro problema sono le regole per i tifosi: se venti persone fanno un saluto nostalgico nello stadio, la società paga ma che responsabilità ha? Così i club sono ostaggio di certe persone. Dopo il Covid mi sono battuto per avere le risorse che ha avuto il cinema e abbiamo ottenuto solo di pagare in 5 anni i debiti fiscali”. Mirwan Suwarso, consigliere delegato del Como, ha aggiunto: “Il calcio italiano va promosso anche all’estero. Noi tutto ciò che facciamo, lo facciamo con la comunità e il 15% di ciò che incassiamo, lo ridiamo a Como. Più cresciamo, più tutti vincono”.

pirateria e stipendi

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L’a.d dell’Atalanta, Luca Percassi, ha puntato il dito contro la pirateria e ha sottolineato l’importanza dei vivai: “Nel 2017 siamo riusciti a comprare lo stadio e a rifarlo. Girando l’Europa ci confrontiamo con brutte città che hanno impianti meravigliosi. Noi in Italia abbiamo città meravigliose, ma stadi che non hanno lo stesso valore. La pirateria? Non esiste che continui a prosperare perché ostacola la crescita di questo sport e fa diminuire i nostri ricavi. I settori giovanili vanno tutelati e protetti: sono il futuro”. Chiusura con Claudio Fenucci, a.d. del Bologna: “Il nostro mondo avrebbe bisogno di un modello come quello delle leghe americane dove la quota degli stipendi incide per il 45% del fatturato, mentre da noi in Europa, a seconda delle varie leghe, incide tra il 57% e il 70%”.





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