Ambiente, automotive, micromobilità e ricerca sono stati alcuni temi al centro della Giornata della sostenibilità, organizzata da Autoclub, Nuova Fiera del Levante e Binp (l’incubatole promosso dal Politecnico di Bari). Obiettivo dell’iniziativa: capire verso quale direzione sta andando la mobilità alla luce anche del limite stabilito dall’Unione europea per la vendita di auto alimentate con combustibili fossili per completare la transizione verso l’elettrico, e quindi a impatto climatico zero. Vendita che sarà vietata dal 2035.
Miriam Loiacono, sociologa e Ceo di Autoclub Group, qual è l’andamento del mercato?
«Dopo un periodo di difficoltà legate alla pandemia e alle crisi di fornitura dei semiconduttori, il mercato è apparso in ripresa. Le vendite di auto nuove sono in crescita (più 3,8 per cento): il dato è riferito al totale dei primi otto mesi del 2024, con un calo però ad agosto (pari al 13,4 per cento). Diciamo che il giudizio per ora è sospeso. Le auto a basse emissioni sono più popolari nelle grandi aree urbane, mentre nelle aree meno sviluppate la transizione verso l’elettrico procede più lentamente a causa della limitata infrastruttura di ricarica. Il settore delle auto usate continua a essere rilevante, con molti italiani che scelgono di acquistare veicoli di seconda mano per ragioni economiche».
Quali le strategie e le azioni di Autoclub Group in ottica di transizione energetica?
«Le concessionarie operano a valle del processo. Da un lato dobbiamo soddisfare bisogni e assecondare desideri. Dall’altro abbiamo il dovere di consigliare al meglio chi si affida alla nostra consulenza. È difficile credere che si debba allo stesso tempo aiutare a superare diffidenze e frenare entusiasmi. Scelta dell’auto e della motorizzazione, della forma di finanziamento e della consulenza post-vendita hanno persino implicazioni etiche se si decide di avere il cliente al centro della nostra attività».
Cosa pensa degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche?
«Sono importanti, ma soprattutto nella prima fase sono stati calibrati male non consentendo l’accesso alle fasce più deboli economicamente che sono anche quelle in possesso di un parco auto vetusto e più inquinante».
È un buon periodo per comprare un’auto?
«In generale sì. Poi c’è chi ha la possibilità di rottamazione per le auto Euro 0, 1, 2, 3, 4 è un’occasione da non perdere. L’incentivo è commisurato al volume delle emissioni».
Quali sono le sfide principali del settore?
«Sono tante. Il futuro dell’automotive sarà elettrico, condiviso, autonomo e interconnesso. Ma così abbiamo detto tutto e niente. Tra le sfide più significative per la mobilità dobbiamo considerare l’autonomia del veicolo, la capillarità e i tempi di ricarica dell’infrastruttura, la centralità del cliente riferita alle nuove generazioni che presentano caratteristiche “rivoluzionarie”, le limitazioni imposte dalle grandi città (zone a traffico limitato e disponibilità dei parcheggi)».
Alcuni sostengono che anche l’elettrico inquini. È d’accordo?
«Argomento delicato perché il rischio è di passare per tifosi di un prodotto piuttosto che di un altro. Intanto sgombriamo il campo dal pensare che i concessionari siano tifosi del motore termico per il semplice fatto che tutti noi siamo cittadini e abbiamo le stesse sensibilità ambientali. Le auto elettriche comportano qualche problema nelle fasi di produzione del mezzo e di smaltimento delle batterie, anche se con la second life e con il riciclo dei materiali di cui è composta una batteria agli ioni di litio si stanno facendo passi da gigante».
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