OpenAI ha terminato un round di finanziamento in cui ha raccolto 6,6 miliardi di dollari da importanti investitori. Questa cifra permette di valutare l’azienda 157 miliardi di dollari, consolidandola come una delle più preziose startup del mondo. Da quando ha lanciato il chatbot sull’intelligenza artificiale ChatGPT verso la fine del 2021, OpenAI è passata da una valutazione di 14 miliardi a una di oltre dieci volte. Ciò grazie a un fatturato che è aumentato da zero a 3,6 miliardi di dollari nel periodo considerato, superando le più rosee aspettative.
L’azienda prevede che il prossimo anno le entrate cresceranno a 11,6 miliardi di dollari, il che presumibilmente farà incrementare ulteriormente il valore aziendale. Tuttavia, la startup americana non è ancora redditizia, e registra perdite crescenti di oltre 5 miliardi di dollari.
Secondo quanto dichiarato da Sarah Friar, direttore finanziario di OpenAI, una parte del denaro raccolto sarà utilizzato per riacquistare le azioni dei dipendenti, per quanto non siano ancora stati delineati dettagli e tempistiche. A inizio 2024, la società ha permesso ad alcuni rappresentanti della forza lavoro dell’azienda di incassare le azioni possedute. Nell’occasione era stata data una valutazione complessiva di OpenAI di 87 miliardi di dollari.
Chi ha partecipanto al round di finanziamento
Il nuovo finanziamento di OpenAI è arrivato attraverso l’emissione di obbligazioni convertibili, la cui conversione in azioni dipenderà da alcuni cambiamenti strutturali, come la trasformazione dell’azienda in ente a scopo di lucro di cui si è parlato nei giorni scorsi. A ciò si aggiunge la rimozione del tetto ai rendimenti per gli investitori. I termini sono stati negoziati per consentire il recupero del capitale investito o rinegoziare la valutazione se le modifiche non venissero implementate entro due anni.
La partecipazione al nuovo round include big tech come Microsoft e Nvidia, mentre Apple ha finito per non aderire dopo essere stata coinvolta nelle trattative. Tra i grandi investitori hanno messo denaro anche Altimeter Capital, Fidelity, SoftBank, la società di investimento statale di Abu Dhabi MGX, Khosla Ventures e Thive Capital. Quest’ultima ha impegnato circa 1,2 miliardi di dollari tra fondi propri e di una società veicolo per piccoli investitori, ma ha negoziato per investire un altro miliardo di dollari nel 2025 al raggiungimento di un certo obiettivo di fatturato.
OpenAI cerca l’esclusiva con gli investitori
OpenAI ha fatto una richiesta agli investitori che potrebbe infiammare la scontro con la concorrenza. In sostanza, la società guidata da Sam Altman ha chiesto ai partecipanti al round di non sostenere startup rivali come Anthropic e xAI di Elon Musk, nel tentativo di escluderli dalla corsa all’intelligenza artificiale generativa. L’esclusività dell’accordo, infatti, limiterebbe l’accesso dei competitor non solo al capitale ma anche alle partnership strategiche. Quando un investitore partecipa a un round di finanziamento in realtà molto spesso assume delle relazioni strette con l’azienda sostenuta, il che potrebbe rendere difficile e controverso fare lo stesso con un rivale.
OpenAI si trova nella situazione di poter imporre certe condizioni perché gli investitori ritengono che la società sarà la principale protagonista nel campo dell’innovazione dell’intelligenza artificiale nei prossimi anni. Tutto questo però potrebbe avere conseguenze, in particolare con la società AI (Artificial Intelligence) di Elon Musk, che già ad agosto ha intentato una causa contro OpenAI accusandola di aver abbandonato la sua missione originale di ente senza scopo di lucro a beneficio dell’umanità. Attraverso la causa, Musk punta all’annullamento dell’accordo con Microsoft, ancora il più grande sostenitore della startup.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui