RIFIUTI – Sandro Bisonni (Alleanza Verdi Sinistra) lancia l’allarme: Tolentino tra i cinque siti individuati nel piano regionale: «E’ a tutti gli effetti un inceneritore, solo in Italia si usa quel termine, ci opponiamo a questa idea di sfruttamento del territorio, serve un’economia circolare»
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No a un inceneritore, sì all’economia circolare. Non ha ancora finito di festeggiare per l’archiviazione del procedimento del digestore anaerobico del Cosmari che Alleanza Verdi Sinistra torna ad agitare un nuovo spettro all’orizzonte: la modifica al piano regionale per i rifiuti che, nelle intenzioni della giunta Acquaroli, dovrebbe portare alla realizzazione dell’Ato unica e la costruzione di un termovalorizzatore, con Tolentino in pole position.
«Si tratta in realtà di un inceneritore, solo in Italia ci si ostina a chiamarlo in quel modo – sottolinea Sandro Bisonni, portavoce provinciale di Avs – l’Ato unica servirà a poter trasportare liberamente i rifiuti da una provincia all’altra, cosa oggi di difficile attuazione se non esclusivamente in determinate particolari condizioni, e l’inceneritore a compensare la mancata capacità di recuperare la materia dai rifiuti. In merito all’inceneritore analizzando i criteri localizzativi si legge che il primo criterio è la baricentricità del luogo e il secondo è la dotazione infrastrutturale, ossia il collegamento viario. Si capisce subito che la provincia di Macerata è in pole position tra le cinque sciagurate province papabili e che se alla prossima tornata elettorale sarà ancora la destra a governare presto tutti i rifiuti della regione saranno portati nella nostra provincia per essere bruciati, con tutte le conseguenze ambientali e sanitarie che ne seguono. Infatti, poiché la materia non si può distruggere ma solo trasformare, l’inceneritore produrrà enormi quantità di materiale tossico-nocivo che verrà inevitabilmente disperso nell’ambiente, realizzando così ben tre discariche: aria, suolo, acqua».
L’inceneritore, secondo Bisonni, appartiene alla cosiddetta economia lineare, «quella legata all’insostenibile sfruttamento delle risorse naturali per un modello consumistico dell’usa e getta, un modello che noi di Avs vorremmo sostituire con uno assai più virtuoso: quello circolare in cui tutto viene recuperato – finisce – è tempo di reagire, è tempo di contrastare l’incapacità politica della destra nell’attuare politiche virtuose in tema di rifiuti, lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti».
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