È ufficialmente online sul sito del Comune l’avviso pubblico rivolto agli enti del Terzo settore, agli enti profit e alle imprese che vogliono partecipare alla co-programmazione finalizzata alla valorizzazione di Forte Santa Caterina. «Per chi parteciperà concretamente alla co-gestione dell’area, – spiegano da Palazzo Barbieri – sono previste agevolazioni come il social bonus sul credito di imposta. È l’inizio dell’innovativo percorso che l’amministrazione, tra le prime in Italia, ha inteso intraprendere per arrivare ad un piano di gestione complessivo e multi soggetto dell’area al Pestrino, 200 mila metri quadrati con tante funzioni ispirate ai principi della sostenibilità e dell’inclusione sociale».
Il cantiere, secondo quanto riferito dal Comune di Verona, è di fatto già avviato e «in linea con i tempi del Pnrr» che finanzia il progetto. Più nel dettaglio, ad agosto sono partite le prime demolizioni e a fine anno dovrebbe partire la costruzione degli edifici dedicati al social housing. Perché “Spazio Forte” (così è stata rinominata l’area) dovrebbe diventare, secondo le intenzioni del Comune, non solo un grande spazio verde aperto alla collettività, ma anche un polo con nuovi servizi. «È prevista la costruzione di unità abitative per social housing, – evidenziano da Palazzo Barbieri – un ciclo ostello, un bar, un ristorante, un polo culturale, una fattoria sociale. Verranno inoltre creati spazi dedicati a eventi culturali e attività all’aperto per stimolare la vita comunitaria e rafforzare il legame tra cittadini e territorio». Ora la sfida viene dunque lanciata formalmente a tutti gli enti interessati, sia profit che non profit, ma anche alle associazioni e agli altri soggetti previsti dal bando.
Il bando nel dettaglio, Tommasi: «Condivisione tra pubblico e privato»
Stando a quanto indicato nel bando, possono candidarsi a partecipare alla co-programmazione gli enti del terzo settore e altri soggetti diversi (cittadini singoli e associati in gruppi informali, fondazioni private, imprese for profit, anche benefit, altri enti pubblici, enti finanziatori ed attori filantropici). «La co-programmazione – ribadiscono dal Comune di Verona – è finalizzata a far emergere le attese da parte della comunità locale, individuare le possibili risorse, a vario titolo, presenti nel contesto di riferimento, identificare i possibili interventi realizzabili per la valorizzazione del compendio di Forte Santa Caterina, favorire l’ingaggio attivo delle energie sociali». E, ancora, mira a «sollecitare la formazione di una coalizione di attori a sostegno della trasformazione dell’area, che potranno contribuire con modalità e ruoli diversi allo sviluppo del processo di rigenerazione del Forte, come gestori, partner, sostenitori, abilitatori e ulteriori soggetti».
Nella giornata di oggi, mercoledì 2 ottobre, il bando è stato presentato pubblicamente nell’incontro organizzato in Gran Guardia dall’amministrazione: più di 150 i partecipanti, rappresentanti degli enti del terzo settore o di associazioni, venuti per conoscere i dettagli del bando ma anche per ascoltare i percorsi già avviati in altre realtà cittadine e fuori Verona dai relatori invitati come esperti in tema di rigenerazione urbana, economia sociale e sostenibilità.
Ad aprire il convegno è stato il sindaco Damiano Tommasi: «Abbiamo voluto coinvolgere le associazioni, e non solo, con un modello partecipativo che assembla tante energie che convergono e si concentrano sulle nostra città – ha affermato il sindaco del capoluogo scaligero -. Il nuovo sistema di co-programmazione e co-progettazione introdotto rappresenta un cambio di rotta rispetto al passato, per occupare uno spazio attraverso il protagonismo attivo, togliendolo dal degrado e dall’incuria. Forte Santa Caterina è un’area tutta da esplorare, partiamo dall’idea “cosa, chi” per poi arrivare al “come” e con quali risorse. Abbiamo l’ambizione – ha aggiunto il sindaco Tommasi – di dare a questo progetto una proiezione europea. La creazione fin da subito dell’assessorato al terzo settore, che è trasversale a tutti gli altri, va proprio in questa direzione, far sì che i grandi interventi nascano da una pluralità di idee e di fonti, nonché dalla condivisione tra pubblico e privato».
Ad intervenire in occasione del convegno odierno è stato anche l’assessore alle opere complesse Tommaso Ferrari: «Fino ad oggi ci siamo concentrati sulle funzioni e sul layout esterno di Spazio Forte Santa Caterina, ma ora inizia la parte più importante di questo percorso di rinnovamento urbano. Non costruiremo volumi da affidare singolarmente a singoli soggetti, come spesso è successo a Verona nella gestione del patrimonio pubblico, ma realizzeremo un ecosistema integrato multi soggetto che deve parlare una lingua comune. Si tratta – ha evidenziato l’assessore Ferrari – di un processo innovativo per questa città partito dalla co-programmazione, passato alla successiva progettazione per poi arrivare a un piano di gestione unico multi soggetto. Un progetto che possa unire profit e non profit, pubblico e privato. Il cantiere è in linea con i tempi, ora lanciamo la sfida agli operatori, al terzo settore e alla città per tracciare un nuovo sentiero di rigenerazione urbana che consista in una “ristrutturazione” sociale, più che edile».
Il terzo settore e il modello Parco Nord Milano
Presente per il convegno anche Italo Sandrini, assessore al terzo settore del Comune di Verona: «Siamo propulsori di uno nuovo sistema di compartecipazione e co-programmazione che coinvolge pienamente cittadini e associazioni di volontariato profit e non profit. – ha spiegato Sandrini – Innovazione che si estende anche all’aver applicato, tra i primi a livello nazionale, i dettami della nuova normativa di riforma del terzo settore. Crediamo che così facendo andremo a soddisfare una serie di esigenze e bisogni della cittadinanza a cui, diversamente, non avremmo potuto rispondere».
A fargli eco è stata quindi l’assessora ai servizi sociali Luisa Ceni, la quale ha ricordato le varie opportunità per le imprese che aderiscono al progetto, tra cui il social bonus: «Si tratta di un credito di imposta di cui possono usufruire sia le persone fisiche che le imprese che investono nelle rigenerazione ma anche nella futura gestione. Un vero strumento di compartecipazione ai progetti sociali che vengono calati sul territorio. Per il nostro “Spazio Forte” è chiaramente una grande opportunità», ha ribadito Ceni.
Tra le esperienze virtuose raccontate durante il convegno, vi è stata quella del Parco Nord Milano, una superficie di circa 790 ettari in un contesto metropolitano gestito da un ente pubblico di diritto regionale. A fornire i dettagli è stato direttamente il suo direttore, Riccardo Cini: «È un piacere essere qui a Verona a raccontare 50 anni di Parco Nord Milano, un processo lungo e partecipativo partito da una trasformazione naturale di aree degradate, fino a diventare un fatto culturale in cui le persone e la natura costituiscono un ecosistema che ha bisogno di una regia, di una presenza costante e della voglia di continuare ad essere luogo del cambiamento».
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