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Fusione tra Stellantis (che taglia le stime) e Renault: spunta Bmw? Ecco cosa ha detto John Elkann – Torino Cronaca – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Dove c’è fumo c’è arrosto ammonisce l’antica saggezza, ma nel mondo automotive e in quello finanziario voci e rumors hanno sempre una valenza diversa. Può anche essere che, dove c’è del fumo, ci sia stato anche un arrosto: ma è anche facile che sia già sparito. Dunque, che valore bisogna dare alle voci che tornano su una possibile clamorosa fusione tra Stellantis e Renault o, addirittura, di un megacolosso dell’auto con tre teste: ossia Stellantis, Renault e Bmw? Tra tante voci, l’unica ufficiale è per il momento quella di John Elkann, presidente di Stellantis, che nel frattempo ha diffuso un profit warning, al pari di Mercedes e Volkswagen, rivedendo le stime per il 2024..

A spingere per una alleanza – ossia fusione – tra Renault e Stellantis, opzione di cui si parlava mesi fa e poi smentita, sarebbe il presidente francese Emmanuel Macron, dal momento che la ex “regie” ossia nazionalizzata, è per il 15% dello Stato francese tramite BPI, che ha anche circa il 7% di Stellantis. Alla guida del colosso finirebbe Luca De Meo, che è dato in predicato di sostituire proprio Carlos Tavares alla testa dell’ex Fiat alla scadenza del suo contratto.

Secondo Dagospia, che ha rilanciato con forza questa ipotesi, a John Elkann non dispiacerebbe l’idea di una fusione, in quanto potrebbe liberarsi del fardello dell’auto, con le difficoltà di mercato e le questioni sindacali, per concentrarsi esclusivamente sulla finanza, dove coglie certo i risultati maggiori. Contrario alla nascita di questo colosso, però, è Carlos Tavares. Senza contare che un colosso del genere dovrebbe porsi un problema: quanti marchi, dei rispettivi Gruppi, sopravviverebbero? Perché mettere insieme Stellantis e Renault significa nella migliore delle ipotesi ritrovarsi con 18 marchi, molti dei quali sovrapponibili nelle stesse fasce di mercato. E, ovviamente, “doppioni” di stabilimenti

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La ragione dell’alleanza sarebbe prima di tutto nel contrastare la concorrenza cinese, per quanto Stellantis abbia una partnership – con investimento da 1,5 miliardi – con Leapmotor mentre Renault ce l’ha con la Geely che controlla, tra le altre, Volvo. Poi, nella ridda di rumors, ora è entrata anche Bmw, per via di un incontro – una tavola rotonda, a essere precisi – nel programma del Salone dell’Auto di Parigi che si apre il 13 ottobre e al quale torna anche Stellantis: il 15 ottobre saranno protagonisti di un dibattito, che affronterà anche il tema di questa ipotetica “airbus dell’auto”, Luca De Meo, Carlos Tavare e Oliver Zipse, ceo di Bmw.

In tutto questo, l’unica ufficialità riguarda le parole di John Elkann riportate dall’agenzia Reuters:  “Non c’è alcun piano in fase di studio per quanto riguarda le operazioni di fusione con altri produttori”. Il presidente di Stellantis, che aveva già smentito a febbraio la fusione, ha anche detto che “il gruppo è concentrato sull’esecuzione di un piano commerciale a lungo termine”.

Nel frattempo, il Gruppo ha diffuso un profit warning, rivedendo le stime del 2024. Il margine del risultato operativo adjusted è atteso tra il 5,5% ed il 7% per l’intero 2024, in calo rispetto al precedente “double digit”, mentre il free cash flow industriale è previsto tra -5 miliardi e -10 miliardi di euro rispetto al precedente “positive”. La riduzione del margine del risultato operativo adjusted atteso – spiega Stellantis – è correlato per circa due terzi alle azioni correttive in Nord America”, ma anche all’attesa di vendite inferiori nel secondo semestre in diverse aree.





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