L’Apocalisse di Cosa nostra, dopo l’annullamento della Cassazione arrivano altre due condanne #finsubito prestito immediato

Per decine di imputati le condanne sono diventate definitive già nell’estate del 2019, ma del processo “Apocalisse” – nato dal maxi blitz con 95 arresti e ben 120 indagati in tutto, messo a segno a giugno di ormai dieci anni fa – restavano alcune posizioni da rivalutare, dopo l’annullamento con rinvio da parte della Cassazione. Oggi si è concluso l’appello bis davanti alla terza sezione della Corte, presieduta da Sergio Gulotta.

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Nello specifico, a Santo Graziano, che era stato condannato a 8 anni e 8 mesi in primo grado e poi assolto in appello, è stata ora inflitta una condanna a 8 anni. A Vincenzo Graziano, per il quale in appello era caduta l’aggravante di essere capo e promotore dell’organizzazione criminale e che aveva così rimediato una pena di 10 anni, adesso è stata invece ritenuta sussistente proprio quell’aggravante dai giudici che lo hanno condannato a 17 anni (in continuazione con una precedente condanna).

Rivista in senso migliorativo, invece, la posizione di due collaboratori di giustizia: Silvia Guerrera che aveva avuto 6 anni e mezzo e che ora ne dovrà invece scontare 6, e Giovanni Vitale, alias “il panda”, per il quale, oltre alla condanna a 4 anni e 10 mesi, era stata in precedenza disposta la libertà vigilata al termine della pena, che ora è stata invece eliminata. La Corte ha così accolto pienamente il ricorso formulato dal procuratore generale Lia Sava e dai sostituti Sergio Barbiera e Rita Fulantelli.

“Apocalisse” è il risultato di un’indagine congiunta tra carabinieri, polizia e guardia di finanza che aveva portato allo smantellamento delle cosche di Resuttana, San Lorenzo, Acquasanta, Arenella, Partanna e Mondello. Con il blitz erano finiti in carcere molti boss, tra cui Girolamo Biondino, fratello di Salvatore, l’autista di Totò Riina. Erano gli stessi imputati che, intercettati, ipotizzavano i titoli che sarebbero usciti sui giornali se fossero stati arrestati e dicevano: “Te l’immagini? L’Apocalisse”, dando così il nome al maxiblitz, tra i più importanti tra quelli coordinati dalla Dda di Palermo, in particolare dai pm Annamaria Picozzi, Amelia Luise, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia.